19 mag 2010

18/5 Cinesi e realtà globale - Barbara Valota)



Il modello di sviluppo che ne esce è di una categoria di lavoratori trattati come schiavi, anzi maltrattati, pagati pochissimo e tutt’uno con le macchine per la produzione: 12, 14 ore al giorno, con ritmi assurdi e per 365 giorni lavorativi è spesso la condizione di vita di questi dipendenti “ideali”.
Sono schiavi del 3° Millennio e a un certo tipo di “capitalisti” questo pare il massimo, questi servi senza speranza producono a costi sempre più bassi.

18/5 Cinesi famosi per la loro voglia di lavorare -



Ora in questo impero qualcosa non funziona: è stato presentato come modello vincente, ma non lo è.
Infatti potrebbero scoppiare rivolte, basterebbe che la crescita economica rallentasse per far nascere movimenti popolari violenti, che in Cina sono sempre esistiti.
Il fatto grave è che la Cina, pseudo comunista oggi è utilizzata da un capitalismo becero e miope: è la patria degli investimenti ad alta resa, con un rischio sia pure elevato, ma con un guadagno enorme.

18/5 Cinesi, i gialli che conquistano il mondo - Angelo Mistri)



Questo regime fascista con simboli comunisti e con un libero mercato assoluto, con una speculazione selvaggia, senza limiti per l’ambiente, per il rispetto della salute della gente, senza vincoli per i brevetti che sono copiati in modo spudorato.
Sì, siamo nella patria dove si tarocca tutto e viene riproposto sotto costo e mal funzionante a tutto il mondo.

18/5 Cinesi in Italia, intressi e dubbi (Teresa Togni)



Siamo in piena crisi economica, ma nel mondo solo un Paese riesce a crescere ad un ritmo di 10% all’anno: è la Cina popolare.
L’economia di questo grande Paese è fiorente, pur restando una dittatura con simboli comunisti, ma essendo una realtà di libero mercato, anzi di sfrenato libero mercato si può solo dire che sia un regime fascista.

18/5 Cinesi in Italia, intressi e dubbi (Teresa Togni)



Siamo in piena crisi economica, ma nel mondo solo un Paese riesce a crescere ad un ritmo di 10% all’anno: è la Cina popolare.
L’economia di questo grande Paese è fiorente, pur restando una dittatura con simboli comunisti, ma essendo una realtà di libero mercato, anzi di sfrenato libero mercato si può solo dire che sia un regime fascista.

18/5 Immigrati e lavoro , euro e vantaggi per loro -Teresa Togni)



Uno dei motivi, forse il principale, che spinge moltissima gente a emigrare in Europa, in Italia sta nel valore dell’euro: ai loro Paesi questa moneta significa un patrimonio.
Con mille euro campano un anno, risparmiando poche decine di miglia di euro sono apposto per tutta la vita e per questo motivo che si sacrificano, rischiano la vita nel deserto del Sahara, su barchette nel Mediterraneo: non è solo per il salario da fame che ricevano, se confrontato con il nostro caro vita, ma con il cambio della valuta nel loro Paese, che li trasforma in nababbi.

18/5 Immigrati oggi in Italia -Maria Valota )



Combattere la clandestinità con tutti i mezzi è un dovere morale e un modo per dare certezze ai lavoratori clandestini, che sono peggio degli schiavi, non avendo un valore economico sul mercato: possono essere sostituiti da altri disperati della terra ancora per una manciata di euro in meno.
Il clandestino è la prima vittima di una legislazione che non li protegge: la lotta contro la clandestinità non deve avere quartiere.
I condoni sono la soluzione peggiore, che favoriscono l’entrata dei clandestini in Italia.

18/5 Immigrati sono una risorsa? -Arduino Rossi)



I clandestini sono predisposti a commettere reati più dei regolari?
Io sono certo che sia falso, perché il clandestino ha la possibilità di entrare nei cantieri e lavorare in nero, molto di più di un regolare: meno diritto uno ha e meno soldi riceve, meno costi per la sicurezza sono necessari e il lavoro, per il clandestino è “flessibile” sino all’assurdo.
Il clandestino può sparire dalla faccia della terra e nessuno se ne accorge.
Qualche caso deve essere avvenuto, ma forse un giorno si troveranno fosse comuni di clandestini?

18/5 Immigrati in Italia oggi -Mecca Elisa)



Si dice, Moratti e personaggi della Lega Nord affermano che clandestinità equivale a criminalità: è certamente un idea non corretta, infatti i clandestini hanno più possibilità di trovare lavoro dei regolari e dei cittadini italiani.
Infatti il clandestino è sempre ricattabile e viene pagato pochissimo, svolge lavori indegni, che un essere umano non dovrebbe svolgere in quelle condizioni.
Riceve quattro soldi, che lui divide, nel suo tugurio, tra quelli per il pane e per l’affitto del suo giaciglio e quelli che riporterà a casa sua.

18/5 Immigrati nel mondo - Paolo Rossi



Gli immigrati in Italia vengono assunti perché non hanno diritti: gli imprenditori italiani non li amano, anzi, li usano come arma contro i lavoratori interni, italiani, che pretendono “troppo”, sempre troppo per i parametri dei datori di lavoro.
Gli immigrati non hanno diritti perché sono clandestini o non sanno farsi rispettare quando sono da poco sul suolo italiano, poi imparano a pretendere e così, se diventano dei cittadini, saranno fuori mercato e diventeranno un problema sociale e di criminalità.