30 giu 2010

Intervento dell’assessore alla Polizia provinciale Fausto Carrarain


Intervento dell’assessore alla Polizia provinciale Fausto Carrarain occasione della Festa del Corpo di polizia provinciale del 30 giugno 2010
Gentili Signore e gentili Signori,
è con immenso onore e gioia che quest’oggi ho il prestigioso privilegio di darvi il benvenuto all’interno del cortile della Provincia di Bergamo.
Sentite e sincere sono queste mie parole di Benvenuto, in rappresentanza del Presidente della Provincia di Bergamo On. Ettore Pirovano, della Giunta, del Consiglio e dell’intero Corpo di Polizia Provinciale, il Benvenuto a sua Eccellenza il sig. Prefetto Camillo Andreana, a tutte le Autorità civili, religiose, militari, ai referenti delle Associazioni e ai numerosi ed emozionati parenti e famigliari degli ufficiali, dei sottoufficiali, degli agenti e dei collaboratori del Corpo di Polizia Provinciale.
Ed è proprio a loro, alle donne e agli uomini del Corpo di Polizia Provinciale che voglio rivolgere questo mio breve ma sentito saluto.
Alle donne e agli uomini del Corpo della Polizia Provinciale, un corpo giovane, istituito nel giugno del 1998 e che oggi idealmente festeggia i suoi primi 12 anni di vita, giovane ma non per questo privo di eccellenze e professionalità importanti e largamente riconosciute.
Un corpo in formato mignon, ma è la stessa saggezza popolare ad insegnarci che all’interno dello stesso ci si trova il migliore tra i vini, e credetemi, qui ne ho trovato di veramente eccellente, dall’ufficio di Comando alla Sala operativa, dal Nucleo Ittico Venatorio a quello Stradale, dal personale amministrativo per arrivare al nucleo Ecologico Ambientale.
Un Corpo che non teme di rinnovarsi e di ottimizzare al meglio l’organico, di accogliere nuove sfide
…uno tra i numerosi esempi che posso citare è la tenacia e la consueta passione che ha permesso predisporre ed approvare BENE e VELOCEMENTE la convenzione con la provincia di Brescia per pattugliamento congiunto del lago d’Iseo e che verrà firmata dai 2 presidenti di provincia nelle prossime settimane.
Un corpo che collabora a tutti i livelli istituzionali interfacciandosi con:
R. L. e le altre provincie lombarde, con la Prefettura e la Procura, con i Comuni e gli Enti, con le forze dell’ordine, con gli altri comandi, con le associazioni e con i privati cittadini, raggiungendo risultati spesso di gran lunga superiori alle aspettative, collaborazioni pertanto che vogliamo contribuire ulteriormente a perfezionare.
Sono solo 4 i mesi che mi separano dalla nomina ad assessore del Corpo di Polizia Provinciale, quattro mesi nei quali ho avuto il privilegio di conoscere personalmente queste donne e questi uomini…, donne e uomini, si… perché credetemi, dietro questa uniforme non ci sono solo Ufficiali, sottoufficiali e agenti ma donne e uomini con la lettera maiuscola,
donne e uomini con uno spiccato senso del dovere, donne e uomini responsabili, donne e uomini sempre pronti al sacrificio, donne e uomini ben formati e in continua formazione, donne e uomini bene organizzati,
donne e uomini consapevoli dell’importanza del ruolo che rivestono e consapevoli che nello svolgere quotidianamente i loro compiti contribuiscono ad accrescere, agli occhi degli utenti, l’immagine della Provincia di Bergamo.
Voglio complimentarmi con Lei comandante per queste sue donne ed uomini, voglio complimentarmi con ognuno di voi, ma soprattutto, rivolgendomi a voi, parenti e famigliari siate FIERI ED ORGOGLIOSI DI QUESTE DONNE E DI QUESTI UOMINI perché loro hanno dimostrato sul campo, con i fatti e stringendo i denti che NEI MOMENTI DIFFICILI CHI HA NERVI SALDI E CUORE D’ACCIAIO, NON MOLLA, NON CROLLA, MA RESISTE ED AVANZA!!!
Grazie
30 giugno 2010


PROVINCIA DI BERGAMO
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UFFICIO STAMPA
Bergamo, 30 giugno 2010
COMUNICATO STAMPA
Un anno con la Polizia provinciale
Si è tenuta oggi pomeriggio, nel cortile del Palazzo di via Tasso, alla presenza di numerose autorità civili e militari, la festa del Corpo di polizia provinciale.
Hanno portato i loro saluti: l’assessore alla Polizia provinciale Fausto Carrara, che ha fatto gli onori di casa, il prefetto di Bergamo Camillo Andreana, il comandante del Corpo di polizia provinciale Alberto Cigliano e, in rappresentanza del vescovo di Bergamo, monsignor Stefano Maffioletti.
Nel corso della cerimonia sono stati concessi i riconoscimenti per i meriti di servizio.
Encomi concessi dal presidente della Provincia Ettore Pirovano, consegnati unitamente alla mostrina di riconoscimento prevista dal Regolamento del Corpo di polizia che vede rappresentati i simboli dello stemma della Provincia: il cervo su sfondo rosso e l’aquila su sfondo giallo.
Comandante Alberto Cigliano
per la dedizione, la professionalità ed il profondo senso di responsabilità posti al servizio dell’Amministrazione provinciale e dell’intera comunità bergamasca.
Commissario Aggiunto Ginevra Colleoni
per aver dimostrato nella pianificazione dei servizi operativi e di polizia stradale connessi all’Adunata nazionale degli alpini eccezionale impegno, capacità professionale e organizzativa.
Agente Bruno Boffelli
per l’alta professionalità e la capacità operativa dimostrate nell’intervento che ha permesso di salvare un giovane dal tentativo di suicidio.
Elogi del Comandante del Corpo di polizia provinciale
Agente Paolo Redolfi
Agente Italo Sperandio
Per l’impegno, la capacità professionale e lo spirito di iniziativa dimostrati nelle attività di polizia amministrativa e giudiziaria in campo ambientale.
Medaglie anzianità per il servizio in polizia locale
Per 25 anni di servizio:
Vicecomandante Commissario Aggiunto Pietro Bergamelli
Commissario Aggiunto Walter Serpellini
Specialista vigilanza Diego Rota
Agente Salvatore Ravasio (in pensione dall’1 luglio 2009)
Per 16 anni di servizio:
Commissario Aggiunto Massimiliano Rampinelli
Agente Michele Perego
Attestati di pubblica benemerenza concessi dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile a testimonianza dell’opera e dell’impegno prestati nello svolgimento di attività connesse ad eventi della protezione civile
Comandante Alberto Cigliano
Vicecomandante Commissario Aggiunto Pietro Bergamelli
Commissario Aggiunto Colleoni Maria Ginevra
Commissario Aggiunto Serpellini Walter
Specialista di vigilanza Albani Rocchetti
Specialista di vigilanza Rota Diego
Sottufficiale Farina Maurizio
Sottufficiale Moioli Giovanni
Agente Baroni Cristiano
Agente Bellini Aristide
Agente Boffelli Bruno
Agente Cittadini Francesco
Agente Comi Luca
Agente Gigliotti Francesca
Agente Morelli Siro
Agente Pedersoli Elena
Agente Perego Michele
Agente Polini Andrea
Agente Saija Antonio
Agente Testolino Giorgio
Agente Usubelli Fabrizio
Agente Ziboni Lorenzo
Agente Ziboni Romano
L’attestato è stato consegnato anche al personale Polizia provinciale trasferito presso altri Comandi di polizia locale:
Commissario Capo Di Nardo Arcangelo (Polizia locale Comune di Bergamo)
Commissario Capo Danelli Augusto (Polizia locale Comune di Bergamo)
Agente Carminati Giovanni (Polizia locale Comune di Cologno al Serio)
Agente Dino Mario (Polizia locale Comune di Bergamo)
e al personale Polizia provinciale cessato dal servizio:
Agente Bellavite Antonio
Agente Bonzanni Angelo
Agente Cattaneo Gerardo
Agente Cortinovis Tullio
Agente Ravasio Salvatore

30/6 Primato italiano per le rapine in banca



Le rapine nelle banche Italiane: siamo i primi i Europa.
I rapinatori pagheranno un giorno per i loro crimini?
Per ora fanno sberleffi alla legge e alla giustizia, ma forse, con sentenze particolarmente dure nei confronti dei recidivi, avremo meno assalti alle banche: l'Italia non sarà più il Far West d'Europa.

30/6 I rapinatori di banche e lavoro


Uno dei motivi sta nel fatto che nessuno assumerebbe un rapinatore di banche, mentre la seconda questione sta nel fatto che la punizione per il loro crimine non è sufficiente: costoro preferiscono rapinare e vivere nel lusso.
Non importa se metà della loro vita la trascorreranno dietro le sbarre: ciò che conta è non lavorare e non fare fatica come gli onesti, gli unici che continuano ad essere condannati ai “lavori forzati”, se vogliono campare.

30/6 Repressione della delinquenza violenta



Il fenomeno quindi dovrebbe essere combattuto con la repressione, ma qui avviene qualcosa di strano: ci sono gruppi di criminali che sanno di finire prima o poi in prigione, ma se ne infischiano.
Il perché non è chiaro.
Costoro fanno per “mestiere” il rapinatore e il rischio sta nella prigione: così entrano, escono dal carcere come nulla fosse e proseguono nella loro vita criminale.

30/6 Antirapina e sicurezza delle banche



La sicurezza nelle banche e i dispositivi anti-rapina sono ben più costosi, poi le assicurazioni coprono queste cifre facilmente.
E' chiaro che le rapine non sono qualcosa di positivo per le banche, ma il danno maggiore sta nell'immagine che questi fatti criminosi danno ai clienti: una banca che subisce una rapina ha pure una pubblicità negativa.

30/6 Sicurezza e rapine in banca



Per troppo tempo si è sottovalutato questo fenomeno per un insieme di fattori: il rapinatore di banche è un pregiudicato noto alla polizia che spesso, se non sempre, è identificato ed arrestato.
Inoltre il danno che provoca all'economia delle banche non è eccessivo: quasi mai il denaro rubato supera i 5 mila o i 10 mila euro.

30/6 Banche in Italia, rapine



Rapine in banca in Italia, abbiamo il primato europeo
Ci sono alcuni casi di disperati che agiscono per procurarsi droga e altri che puntano a somme abbastanza elevate.
La sicurezza dei cittadini in Italia è da troppo tempo poco tutelata: le rapine in banca possono provocare sparatorie con feriti, con morti tra i bancari e i clienti, oltre ai semplici passanti.

30/6 In Italia ci sono troppe rapine.



Ci sono poi alcune zone particolarmente investite dal fenomeno, dove la criminalità fa da padrona.
Ora questo dato è tutto da capire: le rapine in banca sono compiute da una delinquenza spesso non di alto livello, ma sempre specializzata.

30/6 La caccia alle streghe del Belgio …..democratico



La scelta della magistratura di usare i modi forti contro il vescovado belga potrebbe nascondere il tentativo di cercare capri espiatori in questo momento, per distrarre l'opinione pubblica.
Ancora una volta dovrò scrivere di pedofilia, vizio disgustoso e orrendo che non dovrebbe esistere: la caccia al pedofilo però ultimamente sta prendendo toni esagerati, la stampa è sempre più unilaterale, contro la Chiesa.