20 set 2010

nell'ospedale Papardo di Mesina e un nascitura subisce lesioni ed ora è in coma farmacologico

Due medici litigano nell'ospedale Papardo di Mesina e un nascitura subisce lesioni ed ora è in coma farmacologico: il sostituto procuratore di Messina Anna Maria Arena indaga su questo altro caso di mala santità, che segue un altro caso simile poco precedente.

Un'altra lite tra due medici, questa volta all'ospedale Papardo di Messina, avrebbe provocato lesioni a un nascituro, ora in coma farmacologico.

Al Policlinico Universitario di Messina il neonato si trova nel reparto di terapia intensiva.

Un'altra lite tra due medici

Due medici litigano nell'ospedale Papardo di Mesina e un nascitura subisce lesioni ed ora è in coma farmacologico: il sostituto procuratore di Messina Anna Maria Arena indaga su questo altro caso di mala santità, che segue un altro caso simile poco precedente.

Un'altra lite tra due medici, questa volta all'ospedale Papardo di Messina, avrebbe provocato lesioni a un nascituro, ora in coma farmacologico.

Al Policlinico Universitario di Messina il neonato si trova nel reparto di terapia intensiva.

Oltre 70.000 euro per l’orientamento dei giovani con il progetto “Lavoriamoci”







Oltre 70.000 euro per l’orientamento dei giovani con il progetto “Lavoriamoci”







Orientare i giovani dai 14 ai 30 anni per favorire la loro collocazione lavorativa all’interno del personale percorso di vita è l’obbiettivo del progetto “Lavoriamoci” che ha portato la Provincia di Bergamo a vincere il bando legato all’Iniziativa Azione ProvincE giovani, giunta alla terza edizione e formalizzata da una convenzione tra il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Unione Province Italiane (UPI).







Il bando, rivolto alle Province e alle UPI regionali, si articolava in tre possibili ambiti: sostenibilità ambientale e lotta ai cambiamenti climatici, sicurezza e salute e occupabilità.







La Provincia di Bergamo, in particolare il servizio Istruzione, Formazione, Lavoro e Sicurezza lavoro, ha vinto con il progetto “Lavoriamoci”, dalla durata annuale, che si declina in diverse azioni.







La Provincia ente capofila ha come partners ABF (Azienda Bergamasca Formazione), ENGIM, IKAROS, PATRONATO SAN VINCENZO e come enti associati SNALS e RUAH. Il totale del progetto ammonta a 149.611,08 euro di cui 71.597,88 finanziati e l’inizio coincide proprio con la riapertura dell’anno scolastico.







“La sfida è quella di affrontare il tema della disoccupazione giovanile attraverso lo strumento del fondo sociale o nazionale che ci permette di progettare e provare nuove strade - ha dichiarato l’assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Sicurezza lavoro Enrico Zucchi -. E la nostra voglia di sperimentare a diversi livelli, ci ha portato a vincere in un anno ben 6 progetti tra nazionali e europei. Vittorie che si sono concretizzate in importanti finanziamenti investiti per la crescita del nostro territorio”.



L’urgenza del problema della disoccupazione giovanile è evidente: il dato nazionale indica il 29,4 % mentre quello lombardo si aggira intorno al 18 %.





Bergamasca - bando provinciale per il finanziamento di progetti in materia di promozione educativa e culturale






La Giunta provinciale del 18 settembre 2010, su proposta dell’assessore alla Cultura Giovanni Milesi, ha approvato il bando provinciale per il finanziamento di progetti in materia di promozione educativa e culturale ai sensi della L.R. 9/93 per l'anno 2010.



La Provincia di Bergamo eroga contributi a sostegno di progetti proposti da Enti e Associazioni locali per attività di promozione educativa e culturale mediante l'attuazione del programma d'intervento annuale legge regionale 9/93 e nell'ambito della delibera triennale di promozione educativa e culturale 2010/ 2012 della Regione Lombardia (approvata con provvedimento della Giunta regionale n. 8/11283 del 10 febbraio 2010).



Le domande di contributo per il corrente anno dovranno pervenire entro le ore 12 di venerdi 29 ottobre 2010 all’Ufficio Protocollo e archivio della Provincia di Bergamo in via Mario Bianco 1, 24121 Bergamo. Farà fede il timbro del protocollo provinciale e non il timbro postale.



Possono presentare domanda gli enti locali e gli enti pubblici del territorio provinciale bergamasco; le associazioni, le fondazioni e altre organizzazioni culturali con finalità statutarie conformi a quelle della legge regionale 9/1993, con sede e/o che operano nel territorio provinciale senza fine di lucro.







Caccia - notizie dal WWF: CICOGNA NERA, SPECIE PROTETTA, IMPALLINATA IN TOSCANA, SIMBOLO DELLA 'MALA-CACCIA' TUTTA ITALIANA

CICOGNA NERA, SPECIE PROTETTA, IMPALLINATA IN TOSCANA, SIMBOLO DELLA ‘MALA-CACCIA’ TUTTA ITALIANA E POI RAPACI FERITI AI CENTRI DI RECUPERO, INCIDENTI, MULTE E’ IN NERO IL BILANCIO DEL WWF SULLA PRIMA GIORNATA DI CACCIA

La prima giornata di caccia si è aperta sotto i peggiori auspici: c’è infatti il corollario di tutto quello che non dovrebbe accadere in un’attività che si vuole presentare come rispettosa e regolata.
Ci sono gli incidenti tra cacciatori, come quello accaduto in provincia di Ascolti Piceno dove un uomo è stato raggiunto dai pallini partiti dal fucile del padre caduto a terra, le multe emesse per continue violazioni da parte delle guardie volontarie venatorie del WWF, ci sono i Centri Recupero Animali Selvatici dell’associazione in piena attività con rapaci come gheppi, poiane ma anche aironi tutti feriti da armi da fuoco. L’icona del mancato rispetto da parte dei cacciatori delle specie più rare e protette del nostro paese è l’esemplare di Cicogna nera abbattuta a colpi di fucile in una delle più belle e importanti zone umide toscane, nel padule di Fucecchio. Proprio per quest’area il WWF aveva da tempo chiesto di istituire un’area protetta essendo l’ultima grande zona umida della Toscana ancora priva di tutela.


La cicogna nera era stata avvistata da alcune settimane assieme ad un gruppo di cicogne bianche dal Centro di Ricerca del Padule di Fucecchio e segnalata a tutti gli organi di vigilanza.


“Impossibile non riconoscere un esemplare di Cicogna nera – ha dichiarato Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF – Il tipo di volo, le dimensioni e i colori ne fanno una specie inconfondibile. Chi ha sparato contro questo animale, di cui restano solo circa 10 coppie nidificanti nel nostro paese e per questo considerato rarissimo, aveva tutta l’intenzione di abbatterla magari portandosi il trofeo in casa. E’ un gesto che sommato ai tanti simboleggia quanto la caccia in Italia sia un’attività incompatibile con la ricchezza di biodiversità del nostro paese, con la sicurezza e soprattutto con le norme europee che vietano rigorosamente di sparare a specie rare e per questo protette e impongono di tutelare anche quelle cacciabili. Inoltre la caccia in Italia viene ancora svolta in periodi delicatissimi per la riproduzione di molte specie animali come è accaduto con le preaperture decise in molte regioni e che per questo violano le stesse indicazioni UE oggi anche Legge dello Stato.

Provincia Bergamo . Risposta concreta alla crisi: un milione di euro per i consorzi fidi


 



Risposta concreta alla crisi: un milione di euro per i consorzi fidi


Sono passati solo alcuni giorni dall’approvazione dell’assegnazione di un milione di euro destinato alle famiglie colpite dalla crisi e già la Provincia rilancia mettendo a disposizione un fondo di un milione di euro per i consorzi fidi operanti sul territorio al fine di rafforzare il loro fondo rischi e ampliare la loro capacità di concedere garanzie, consolidando il sistema di garanzie alle imprese.



Nel corso del tempo, infatti gli organismi di garanzia collettiva hanno finito per costituire uno dei principali strumenti attraverso cui le Pmi e le microimprese affrontano le difficoltà di accesso al mercato del credito.

L’anno 2010 è stato un anno fondamentale per impostare ed avviare alcuni interventi che accompagnino il territorio provinciale fuori dall’attuale difficile contingenza economica. Per realizzare questo obbiettivo la Provincia continua a porsi come motore dinamico sul tessuto occupazionale e produttivo e orientando in maniera conseguente le risorse pubbliche per mettere a punto strategie e strumenti efficaci alla crescita economica, sociale e occupazionale della comunità.





Da qui la scelta, tramite un bando scaricabile dal sito della Provincia, di affidare un contributo per incrementare il fondo rischi dei Confidi e favorire l'accesso al credito da parte delle imprese. Il contributo, di 1 milione di euro, opererà in sinergia con altri fondi messi a disposizione da CCIAA e da Regione Lombardia, per garantire interventi tesi a favorire la liquidità e il sostegno agli investimenti produttivi.







“Il contributo genererà un volano di finanziamenti garantibili di circa 29.000.000 di euro, fondamentale per sostenere la ripresa dell’economia provinciale soprattutto se considerato nel contesto degli interventi alle imprese della provincia ma anche delle altre istituzioni”, ha dichiarato il presidente Ettore Pirovano.


“Bisogna attivare nuove forme di imprenditorialità e sostenerle, analizzando i progetti e sostenendo le idee - sottolinea  l’assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro e Sicurezza Lavoro Enrico Zucchi -. E per fare questo il lavoro di rete è sicuramente la strada principale in un'ottica di governance che coinvolga tutti gli attori e a tutti i livelli”.



Bergamo -Bettoni risponde - A TUTELA DELLA CASA E DELLO SPORT BERGAMASCO L’AUTORETE DELLA PROVINCIA PORTA ALLA RETROCESSIONE DELLO SPORT E DEL VOLONTARIATO


A distrugge lo spirito e l’operatività di una struttura che è l’orgoglio di una comunità che costruisce socialità e coesione Con infelice ostinazione e nel silenzio del Presidente On. Pirovano, che si sottrae al necessario confronto, la Provincia di Bergamo persegue un contorto disegno di graduale smantellamento della Casa dello Sport nella cittadella sportiva di via Gleno: • Per trasferire nei locali della struttura l’assessorato Caccia, Pesca e Sport è stato richiesto di fatto lo sfratto e la fuoriuscita di 9 Federazioni e diverse Associazioni Sportive, quando gli spazi sono già occupati e altre 10 Associazioni sono in lista di attesa per poter entrare nella sede.



• Alla oggettiva constatazione che tutta la Casa dello Sport è pienamente occupata e operante, si è risposto congelando il contributo annuo di € 100.000 all’Associazione Cittadella dello Sport, sia per il 2009 che per il 2010, con un evidente ricatto intimidatorio. Aleggia inoltre l’intenzione di non rinnovare il contratto d’affitto con il CONI e le Federazioni che scade nel 2012.



• In questi giorni si sta rinnovando il Consiglio di Gestione della Casa dello Sport, i cui componenti uscenti hanno operato senza alcun compenso se non quello della gratitudine del CONI e di tutti i consiglieri delle società sportive, per la loro competenza e disponibilità al servizio della promozione dello sport. Sono tutti uomini di sport, nessuno cosiddetto politico.



Il Comitato Provinciale del CONI, le Federazioni, le Associazioni Sportive, ampi settori del volontariato, e tutti quanti hanno a cuore l’autonomia dello sport contrastano queste intenzioni e hanno concordato un documento di principi per un confronto fermo e costruttivo.



• La collaborazione con la Provincia è opportuna e necessaria, ma l’Assessorato Caccia, Pesca e Sport può facilmente trovare spazio all’interno delle diverse sedi ufficiali della Provincia ( viale Vittorio
Emanuele, Borgo S. Caterina, etc.).



• Oggi sono presenti nella Casa dello Sport circa 40 Federazioni ed Associazioni Sportive, alcune con spazi di esclusivo utilizzo, con presenza costante e giornaliera di propri dirigenti volontari; altre, condividendo in comune gli stessi ambienti in base alle diverse esigenze.



Gli uffici, gli spazi di riunione rappresentano la base operativa ed integrata di tutte le federazioni, delle associazioni e delle organizzazioni di volontariato che tengono in piedi lo sport bergamasco con un contributo fondamentale di sacrificio e di impegno, di tempo e di denaro, che va rispettato e valorizzato e semmai potenziato perché al servizio di oltre 200mila praticanti in tutte le discipline sportive.



Basti solo pensare che, nell’anno in corso, le sale riunioni sono state utilizzate per oltre 540 incontri. E’ un primato della società bergamasca che connota come ieri ed oggi lo sport sia tra i più importanti fattori di coesione sociale. Lo sport è comunità, è socialità, è sanità, è scuola, è integrazione, è costruzione di benessere, rispetto e coscienza civica.



• Il CONI paga regolarmente circa € 60.000 di affitto all’anno. Dal 2005 al 2008 la Provincia di Bergamo ha versato annualmente un contributo di Euro 100.000 annui all’Associazione Cittadella dello Sport per la sua gestione (riscaldamento, pulizie, manutenzione, utenze, auditorium, etc.).



Inoltre con i risparmi e le economie sono stati eseguiti lavori di miglioramento della struttura e realizzato l’auditorium oggi al servizio di tutti. Con la nuova Giunta Pirovano il contributo di € 100.000 è stato congelato per gli anni 2009 e 2010 senza un comprensibile motivo ma con il risultato di mettere in seria difficoltà le Federazioni e le Associazioni che operano al suo interno, al servizio di almeno 3.000 società operanti nel settore sportivo.



• Considerando che in ognuna di queste società operano mediamente 15 volontari tra dirigenti, allenatori, accompagnatori ecc. con un impegno di almeno 300 ore annue ciascuno e, considerando che ogni ora di lavoro vale almeno € 10, fatti i relativi conti, emerge che il lavoro svolto dalle società sportive è quantificabile in oltre 130 milioni di € annui (260 miliardi delle vecchie Lire).



L’affitto eventualmente risparmiato dalla Provincia di Bergamo con il trasferimento degli uffici –  Caccia, Pesca e Sport ‐ presso la Casa dello Sport è poca cosa rispetto ai numeri riferiti all’opera del
volontariato bergamasco.



• E’ dovere morale ed istituzionale della Provincia di farsi carico a pieno titolo della promozione sportiva sul territorio di competenza. La Casa dello Sport dopo la sua nascita ha incrementato visibilmente la promozione sportiva abbattendone i costi e rendendo molto più agile il lavoro dei dirigenti e operatori. E’ stata visitata da molte importanti personalità dello sport provenienti da tutta l’Italia che hanno sempre considerato una struttura operativa del genere come avveniristica.



Molte altre amministrazioni, infatti, hanno in cantiere di progettare strutture simili sul proprio  territorio. A Bergamo, invece di considerare la nostra come un motivo di orgoglio della comunità  bergamasca, progettiamo di distruggerla.



• La Casa dello Sport è nata dall’esigenza di creare un luogo per tutto il mondo sportivo bergamasco.

Il volontariato è fatto di gente perbene che non può, oltre all’impegno al tempo e la passione, rimetterci il proprio stipendio. Se vogliamo continuare a garantire al mondo sportivo  ....un futuro non possiamo non aiutare il volontariato che promuove movimento per tutti, nessuno escluso. E’ meglio far lega con questo grande impegno e la grande tradizione bergamasca piuttosto che avversarlo con burocratiche visioni di occupazione per spazi assessorili.



• Il CONI, le Federazioni e le Associazioni rivendicano all’unanimità il libero esercizio delle loro finalità associative, senza condizionamenti o diktat economici che distruggono lo spirito di una casa costruita per aggregare, unire, rafforzare, le energie della promozione e dell’attenzione alla persona nelle molteplici attività in cui essa esercita la ricerca del bene comune.



Nel ribadire la più decisa avversità ad un disegno che porta alla distruzione di quanto faticosamente organizzato per offrire un reale servizio allo sport, sollecitiamo un confronto con il Presidente della Provincia per scongiurare una scelta sbagliata che distrugge e divide proprio in un settore dove l’impegno della società civile unisce e costruisce legami di solidarietà e coesione.

Italia, famiglia - incominciamo a ricreare le basi per una sua rinascita, senza di essa l'Italia e gli italiani non hanno futuro.

 
Le famiglie sono disastrate, anche per colpa di una cultura ostile alla famiglia: gli aiuti alla famiglia ...naturale e rigorosamente naturale non arrivano.
Crescere figli è un'operazione eroica: e sempre, solo i genitori vengono criminalizzati, pur avendo, purtroppo sempre meno influenza sui figli, specialmente nell'età dell'adolescenza.
Aiuti devono giungere alle famiglie e non solo economicamente, ma pure con nuove idee che scaccino il vecchiume post "rivoluzionario" degli anni Settanta, che non è tutto da gettare, ma per la famiglia sbagliò tutto.
La politica sa capire il momento storico?
Se crolla la famiglia crolla pure la nostra società, la nostra civiltà, la nostra economia: sì, non c'è scampo perché è stata la famiglia che ha salvato gli italiani negli ultimi 2mila anni di storia e i guai del passato erano terribili.
Pestilenze, invasioni di eserciti nemici, guerre di ogni tipo e ordine, ma sempre orrende: tutto questo fu superato grazie a questa forma famigliare che si chiama famiglia naturale.
Oggi non superiamo neppure una banale recessione economica e questo è perché gli italiani sono ...sbandati, senza "casa", senza affetti veri: non si fanno più figli anche per questo motivo.
Ora tutta la politica nazionale dovrebbe avere al centro questo valore, che deve essere aiutato, promosso, favorito, incominciando dalla scuola: basta incolpare la famiglia e incominciamo a ricreare le basi per una sua rinascita, senza di essa l'Italia e gli italiani non hanno futuro.

basta incolpare la famiglia

 

Le famiglie sono disastrate, anche per colpa di una cultura ostile alla famiglia: gli aiuti alla famiglia ...naturale e rigorosamente naturale non arrivano.

Crescere figli è un'operazione eroica: e sempre, solo i genitori vengono criminalizzati, pur avendo, purtroppo sempre meno influenza sui figli, specialmente nell'età dell'adolescenza.

Aiuti devono giungere alle famiglie e non solo economicamente, ma pure con nuove idee che scaccino il vecchiume post "rivoluzionario" degli anni Settanta, che non è tutto da gettare, ma per la famiglia sbagliò tutto.

La politica sa capire il momento storico?

Se crolla la famiglia crolla pure la nostra società, la nostra civiltà, la nostra economia: sì, non c'è scampo perché è stata la famiglia che ha salvato gli italiani negli ultimi 2mila anni di storia e i guai del passato erano terribili.

Pestilenze, invasioni di eserciti nemici, guerre di ogni tipo e ordine, ma sempre orrende: tutto questo fu superato grazie a questa forma famigliare che si chiama famiglia naturale.

Oggi non superiamo neppure una banale recessione economica e questo è perché gli italiani sono ...sbandati, senza "casa", senza affetti veri: non si fanno più figli anche per questo motivo.

Ora tutta la politica nazionale dovrebbe avere al centro questo valore, che deve essere aiutato, promosso, favorito, incominciando dalla scuola: basta incolpare la famiglia e incominciamo a ricreare le basi per una sua rinascita, senza di essa l'Italia e gli italiani non hanno futuro.

deve essere aiutato, promosso, favorito, incominciando dalla scuola: basta incolpare la famiglia e incominciamo a ricreare le basi per una sua rinascita

 

Le famiglie sono disastrate, anche per colpa di una cultura ostile alla famiglia: gli aiuti alla famiglia ...naturale e rigorosamente naturale non arrivano.

Crescere figli è un'operazione eroica: e sempre, solo i genitori vengono criminalizzati, pur avendo, purtroppo sempre meno influenza sui figli, specialmente nell'età dell'adolescenza.

Aiuti devono giungere alle famiglie e non solo economicamente, ma pure con nuove idee che scaccino il vecchiume post "rivoluzionario" degli anni Settanta, che non è tutto da gettare, ma per la famiglia sbagliò tutto.

La politica sa capire il momento storico?

Se crolla la famiglia crolla pure la nostra società, la nostra civiltà, la nostra economia: sì, non c'è scampo perché è stata la famiglia che ha salvato gli italiani negli ultimi 2mila anni di storia e i guai del passato erano terribili.

Pestilenze, invasioni di eserciti nemici, guerre di ogni tipo e ordine, ma sempre orrende: tutto questo fu superato grazie a questa forma famigliare che si chiama famiglia naturale.

Oggi non superiamo neppure una banale recessione economica e questo è perché gli italiani sono ...sbandati, senza "casa", senza affetti veri: non si fanno più figli anche per questo motivo.

Ora tutta la politica nazionale dovrebbe avere al centro questo valore, che deve essere aiutato, promosso, favorito, incominciando dalla scuola: basta incolpare la famiglia e incominciamo a ricreare le basi per una sua rinascita, senza di essa l'Italia e gli italiani non hanno futuro.