24 set 2010

E' quanto intendiamo chiedere con una mozione urgente in Consiglio, dopo aver visto campeggiare sull'opuscolo di presentazione del sedicente percorso formativo il logo di Regione Lombardia - Sicurezza. Leggere quelle dieci paginette lascia davvero esterrefatti.

"La Regione ritiri immediatamente il patrocinio dal progetto Allenati per la vita, il corso di cultura militare per gli studenti delle scuole superiori lombarde, frutto di un'intesa tra l'Ufficio scolastico regionale e il Comando militare dell'esercito della Lombardia, con il benestare dei Ministeri della Difesa e dell'Istruzione.



E' quanto intendiamo chiedere con una mozione urgente in Consiglio, dopo aver visto campeggiare sull'opuscolo di presentazione del sedicente percorso formativo il logo di Regione Lombardia - Sicurezza. Leggere quelle dieci paginette lascia davvero esterrefatti.

Si tratta di sei incontri 'addestrativi', tra i quali figurano 'cultura militare', 'armi e tiro' e 'sopravvivenza in ambienti ostili', che si conclude con una competizione pratica nella cui descrizione gli studenti vengono chiamati 'cadetti' e le squadre 'pattuglie'.

Crediamo che tutto ciò sia incompatibile con il principio di una scuola chiamata a promuovere la cultura della pace. Perché ragazze e ragazzi, nemmeno maggiorenni e quindi persino ben lontani dall'obbligo di leva di un tempo, dovrebbero essere invogliati e imparare a maneggiare un'arma? E perché mai tutto ciò dovrebbe addirittura costituire credito formativo?

Si tagliano materie importanti e si colpisce la qualità dell'insegnamento, compromettendo il futuro di un'intera generazione di studenti. Ma li si addestra a sparare. Pensiamo che davvero si stia superando ogni limite consentito".

ddestrativi', tra i quali figurano 'cultura militare', 'armi e tiro' e 'sopravvivenza in ambienti ostili', che si conclude con una competizione pratica nella cui descrizione gli studenti vengono chiamati 'cadetti' e le squadre 'pattuglie'.

"La Regione ritiri immediatamente il patrocinio dal progetto Allenati per la vita, il corso di cultura militare per gli studenti delle scuole superiori lombarde, frutto di un'intesa tra l'Ufficio scolastico regionale e il Comando militare dell'esercito della Lombardia, con il benestare dei Ministeri della Difesa e dell'Istruzione.

E' quanto intendiamo chiedere con una mozione urgente in Consiglio, dopo aver visto campeggiare sull'opuscolo di presentazione del sedicente percorso formativo il logo di Regione Lombardia - Sicurezza. Leggere quelle dieci paginette lascia davvero esterrefatti.

Si tratta di sei incontri 'addestrativi', tra i quali figurano 'cultura militare', 'armi e tiro' e 'sopravvivenza in ambienti ostili', che si conclude con una competizione pratica nella cui descrizione gli studenti vengono chiamati 'cadetti' e le squadre 'pattuglie'.

Crediamo che tutto ciò sia incompatibile con il principio di una scuola chiamata a promuovere la cultura della pace. Perché ragazze e ragazzi, nemmeno maggiorenni e quindi persino ben lontani dall'obbligo di leva di un tempo, dovrebbero essere invogliati e imparare a maneggiare un'arma? E perché mai tutto ciò dovrebbe addirittura costituire credito formativo?

Si tagliano materie importanti e si colpisce la qualità dell'insegnamento, compromettendo il futuro di un'intera generazione di studenti. Ma li si addestra a sparare. Pensiamo che davvero si stia superando ogni limite consentito".





"C'è un verbale che dimostra, senza ombra di dubbio, come gli ormai famosi 20 miliardi di lire fossero destinati, nell'intenzione dei legislatori, a porre le basi di una soluzione per l'annoso problema delle esondazioni del Seveso nella zona nord della città.



Regione Lombardia e Comune di Milano hanno utilizzato quei soldi in modo diverso, ritenendo evidentemente che le priorità fossero altre. La qual cosa è certamente legittima. A patto che ora se ne assumano almeno la responsabilità. 

Noi non confondiamo le acque e, come molti cittadini milanesi, abbiamo purtroppo ben presente quella del Seveso che da oltre vent'anni periodicamente invade le strade, gli edifici, la metropolitana, provocando ogni volta danni ingenti. Fossimo stati in Formigoni e Albertini, nel 2001 avremmo di certo fatto tutt'altra scelta, rispettando la finalità originaria del finanziamento". 

Non confondiamo le acque, nel 2001 per Formigoni il Seveso non fu priorità

"C'è un verbale che dimostra, senza ombra di dubbio, come gli ormai famosi 20 miliardi di lire fossero destinati, nell'intenzione dei legislatori, a porre le basi di una soluzione per l'annoso problema delle esondazioni del Seveso nella zona nord della città.

Regione Lombardia e Comune di Milano hanno utilizzato quei soldi in modo diverso, ritenendo evidentemente che le priorità fossero altre. La qual cosa è certamente legittima. A patto che ora se ne assumano almeno la responsabilità. 
Noi non confondiamo le acque e, come molti cittadini milanesi, abbiamo purtroppo ben presente quella del Seveso che da oltre vent'anni periodicamente invade le strade, gli edifici, la metropolitana, provocando ogni volta danni ingenti. Fossimo stati in Formigoni e Albertini, nel 2001 avremmo di certo fatto tutt'altra scelta, rispettando la finalità originaria del finanziamento". 

Corso di armi e tiro nelle scuole lombarde: la Regione ritiri immediatamente il patrocinio






"La Regione ritiri immediatamente il patrocinio dal progetto Allenati per la vita, il corso di cultura militare per gli studenti delle scuole superiori lombarde, frutto di un'intesa tra l'Ufficio scolastico regionale e il Comando militare dell'esercito della Lombardia, con il benestare dei Ministeri della Difesa e dell'Istruzione.

E' quanto intendiamo chiedere con una mozione urgente in Consiglio, dopo aver visto campeggiare sull'opuscolo di presentazione del sedicente percorso formativo il logo di Regione Lombardia - Sicurezza. Leggere quelle dieci paginette lascia davvero esterrefatti.

Si tratta di sei incontri 'addestrativi', tra i quali figurano 'cultura militare', 'armi e tiro' e 'sopravvivenza in ambienti ostili', che si conclude con una competizione pratica nella cui descrizione gli studenti vengono chiamati 'cadetti' e le squadre 'pattuglie'.

Crediamo che tutto ciò sia incompatibile con il principio di una scuola chiamata a promuovere la cultura della pace. Perché ragazze e ragazzi, nemmeno maggiorenni e quindi persino ben lontani dall'obbligo di leva di un tempo, dovrebbero essere invogliati e imparare a maneggiare un'arma? E perché mai tutto ciò dovrebbe addirittura costituire credito formativo?

Si tagliano materie importanti e si colpisce la qualità dell'insegnamento, compromettendo il futuro di un'intera generazione di studenti. Ma li si addestra a sparare. Pensiamo che davvero si stia superando ogni limite consentito". 

Questo premio – aggiunge Zorzato - nato a Treviso nel 1979 per opera dell'Associazione "Amici di Giovanni Comisso"




Domani è prevista a Treviso, nel Salone dei Trecento, la cerimonia finale di consegna del Premio Letterario “Giovanni Comisso – Regione del Veneto – Città di Treviso”, giunto alla sua XXIX edizione. “Già nel 2003 – fa rilevare il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato - la Regione aveva avviato un progetto di valorizzazione dello scrittore veneto Giovanni Comisso (1895-1969), autore di intense pagine della nostra letteratura. Questo progetto ha previsto il sostegno regionale alla promozione di iniziative che ne mettessero in risalto la figura e soprattutto il rilancio del premio letterario dedicato allo scrittore”. “Questo premio – aggiunge Zorzato - nato a Treviso nel 1979 per opera dell'Associazione "Amici di Giovanni Comisso", ha visto nel corso degli anni una qualificata partecipazione di autori, anche stranieri, nelle due sezioni in cui è articolato: narrativa italiana e biografia storica. Il premio Comisso si conferma anche quest’anno come un importante riferimento culturale non solo per Treviso ma nel contesto culturale veneto e nazionale. Proseguendo in questo percorso di valorizzazione, la Regione ha offerto al Premio Comisso e agli altri premi letterari che si svolgono in Veneto una vetrina di risalto nazionale nell’edizione 2010 del Salone del Libro di Torino”.

vetrina di risalto nazionale nell’edizione 2010 del Salone del Libro di Torino




Domani è prevista a Treviso, nel Salone dei Trecento, la cerimonia finale di consegna del Premio Letterario “Giovanni Comisso – Regione del Veneto – Città di Treviso”, giunto alla sua XXIX edizione. “Già nel 2003 – fa rilevare il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato - la Regione aveva avviato un progetto di valorizzazione dello scrittore veneto Giovanni Comisso (1895-1969), autore di intense pagine della nostra letteratura. Questo progetto ha previsto il sostegno regionale alla promozione di iniziative che ne mettessero in risalto la figura e soprattutto il rilancio del premio letterario dedicato allo scrittore”. “Questo premio – aggiunge Zorzato - nato a Treviso nel 1979 per opera dell'Associazione "Amici di Giovanni Comisso", ha visto nel corso degli anni una qualificata partecipazione di autori, anche stranieri, nelle due sezioni in cui è articolato: narrativa italiana e biografia storica. Il premio Comisso si conferma anche quest’anno come un importante riferimento culturale non solo per Treviso ma nel contesto culturale veneto e nazionale. Proseguendo in questo percorso di valorizzazione, la Regione ha offerto al Premio Comisso e agli altri premi letterari che si svolgono in Veneto una vetrina di risalto nazionale nell’edizione 2010 del Salone del Libro di Torino”.

Salone dei Trecento, la cerimonia finale di consegna del Premio Letterario “Giovanni Comisso – Regione del Veneto – Città di Treviso”

Domani è prevista a Treviso, nel Salone dei Trecento, la cerimonia finale di consegna del Premio Letterario “Giovanni Comisso – Regione del Veneto – Città di Treviso”, giunto alla sua XXIX edizione. “Già nel 2003 – fa rilevare il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato - la Regione aveva avviato un progetto di valorizzazione dello scrittore veneto Giovanni Comisso (1895-1969), autore di intense pagine della nostra letteratura. Questo progetto ha previsto il sostegno regionale alla promozione di iniziative che ne mettessero in risalto la figura e soprattutto il rilancio del premio letterario dedicato allo scrittore”. “Questo premio – aggiunge Zorzato - nato a Treviso nel 1979 per opera dell'Associazione "Amici di Giovanni Comisso", ha visto nel corso degli anni una qualificata partecipazione di autori, anche stranieri, nelle due sezioni in cui è articolato: narrativa italiana e biografia storica. Il premio Comisso si conferma anche quest’anno come un importante riferimento culturale non solo per Treviso ma nel contesto culturale veneto e nazionale. Proseguendo in questo percorso di valorizzazione, la Regione ha offerto al Premio Comisso e agli altri premi letterari che si svolgono in Veneto una vetrina di risalto nazionale nell’edizione 2010 del Salone del Libro di Torino”.

Domani è prevista a Treviso, nel Salone dei Trecento, la cerimonia finale di consegna del Premio Letterario “Giovanni Comisso – Regione del Veneto – Città di Treviso”, giunto alla sua XXIX edizione. “Già nel 2003 – fa rilevare il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato - la Regione aveva avviato un progetto di valorizzazione dello scrittore veneto Giovanni Comisso (1895-1969), autore di intense pagine della nostra letteratura. Questo progetto ha previsto il sostegno regionale alla promozione di iniziative che ne mettessero in risalto la figura e soprattutto il rilancio del premio letterario dedicato allo scrittore”. “Questo premio – aggiunge Zorzato - nato a Treviso nel 1979 per opera dell'Associazione "Amici di Giovanni Comisso", ha visto nel corso degli anni una qualificata partecipazione di autori, anche stranieri, nelle due sezioni in cui è articolato: narrativa italiana e biografia storica. Il premio Comisso si conferma anche quest’anno come un importante riferimento culturale non solo per Treviso ma nel contesto culturale veneto e nazionale. Proseguendo in questo percorso di valorizzazione, la Regione ha offerto al Premio Comisso e agli altri premi letterari che si svolgono in Veneto una vetrina di risalto nazionale nell’edizione 2010 del Salone del Libro di Torino”.

PREMIO LETTERARIO COMISSO: ZORZATO

DOMANI CONSEGNA PREMIO LETTERARIO COMISSO: ZORZATO

Domani è prevista a Treviso, nel Salone dei Trecento, la cerimonia finale di consegna del Premio Letterario “Giovanni Comisso – Regione del Veneto – Città di Treviso”, giunto alla sua XXIX edizione. “Già nel 2003 – fa rilevare il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla cultura Marino Zorzato - la Regione aveva avviato un progetto di valorizzazione dello scrittore veneto Giovanni Comisso (1895-1969), autore di intense pagine della nostra letteratura. Questo progetto ha previsto il sostegno regionale alla promozione di iniziative che ne mettessero in risalto la figura e soprattutto il rilancio del premio letterario dedicato allo scrittore”. “Questo premio – aggiunge Zorzato - nato a Treviso nel 1979 per opera dell'Associazione "Amici di Giovanni Comisso", ha visto nel corso degli anni una qualificata partecipazione di autori, anche stranieri, nelle due sezioni in cui è articolato: narrativa italiana e biografia storica. Il premio Comisso si conferma anche quest’anno come un importante riferimento culturale non solo per Treviso ma nel contesto culturale veneto e nazionale. Proseguendo in questo percorso di valorizzazione, la Regione ha offerto al Premio Comisso e agli altri premi letterari che si svolgono in Veneto una vetrina di risalto nazionale nell’edizione 2010 del Salone del Libro di Torino”.