12 gen 2011

“lista Falciani” caccia agli evasori

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Sono 700 i grandi evasori, iscritti nel registro dalla Procura di Roma: è la “lista Falciani” ed un ex dipendente della banca Hsbc che se ne fuggito con un file zeppo di nomi e di numeri sui conti bancari di vip, imprenditori, finanzieri, stilisti e anonimi ricconi, con enormi capitali nascosti in Svizzera.

E' iniziata la caccia al grande evasore, o meglio a quegli evasori che hanno il gruzzolo nella Confederazione Elvetica: si sapeva o meglio si sospettava che il fenomeno fosse vasto, vastissimo.

I colpevoli o presunti tali sono ora sotto i riflettori e sono alla gogna mediatica: la partita non è finita.

Quanti soldi riuscirà il fisco a far tornare a casa?

Ci sarà un altro condono salva tutto e salva tutti?

Lo sapremo al più presto.

Fisco - lista dei 700

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Sono 700 i grandi evasori, iscritti nel registro dalla Procura di Roma: è la “lista Falciani” ed un ex dipendente della banca Hsbc che se ne fuggito con un file zeppo di nomi e di numeri sui conti bancari di vip, imprenditori, finanzieri, stilisti e anonimi ricconi, con enormi capitali nascosti in Svizzera.

E' iniziata la caccia al grande evasore, o meglio a quegli evasori che hanno il gruzzolo nella Confederazione Elvetica: si sapeva o meglio si sospettava che il fenomeno fosse vasto, vastissimo.

I colpevoli o presunti tali sono ora sotto i riflettori e sono alla gogna mediatica: la partita non è finita.

Quanti soldi riuscirà il fisco a far tornare a casa?

Ci sarà un altro condono salva tutto e salva tutti?

Lo sapremo al più presto.

Sono 700 i grandi evasori, iscritti nel registro dalla Procura di Roma

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Sono 700 i grandi evasori, iscritti nel registro dalla Procura di Roma: è la “lista Falciani” ed un ex dipendente della banca Hsbc che se ne fuggito con un file zeppo di nomi e di numeri sui conti bancari di vip, imprenditori, finanzieri, stilisti e anonimi ricconi, con enormi capitali nascosti in Svizzera.

E' iniziata la caccia al grande evasore, o meglio a quegli evasori che hanno il gruzzolo nella Confederazione Elvetica: si sapeva o meglio si sospettava che il fenomeno fosse vasto, vastissimo.

I colpevoli o presunti tali sono ora sotto i riflettori e sono alla gogna mediatica: la partita non è finita.

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Lo sapremo al più presto.

Terrorismo internazionale e minacce

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Da questi Paesi destabilizzati escono minacce dirette di conflitti e di terrorismo.

Le soluzioni sono tante, ma la principale è lo sviluppo sociale, economico, culturale di questi popoli, che non avranno più 5, 6 figli per donna, ma solo due, però che verranno mandati a scuola e avranno un destini migliore, facendo crescere il proprio Paese.

La rivoluzione per il progresso sta sempre nella scuola, aperta a tutti, che prepara gente almeno un po' istruita, che non diventeranno dei disperati, ma solo dei buoni lavoratori preparati e cittadini democratici.

Democrazia a rischio

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Questa è la prova che le situazioni democratiche del Sud del mondo sono sempre a rischio, basta poco per metterle in pericolo, per provocare morte e distruzione.

Poi l'Algeria è anche un Paese che estrae petrolio e gas naturale, che vende pure a noi: mentre il prezzo della benzina sale, da loro è calato il prezzo del grezzo, provocando minore entrate e ...fame.

Si capisce quanto pesi a livello mondiale la speculazione cieca sugli alimenti e sui prodotti petroliferi: destabilizzano intere regioni strategiche, provocando fame e disperazione, violenza e favorendo il sorgere dell'integralismo religioso, con le conseguenze terrificanti che conosciamo.

La fame porta ai disordini che fanno cadere le democrazie, oppure le rendono feroci, quasi delle dittature: il radicalismo diventa una soluzione, o così la gente crede e i conflitti si allargano all'estero.

Algeria e Tunisia- L'insurrezione per il Pane

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In Tunisia e in Algeria sono scopiate diverse rivolte per il caro pane: sì, qualcosa che noi conosciamo bene, ma solo dalla storia.

L'ultima rivolta storica per il pane, che si ricordi, è quella repressa dal Generale Fiorenzo Bava Beccaris a Milano, nel maggio del 1898, al tempo della tassa sui macinati, che aveva provocato l'aumentato del prezzo del pane, del riso e della polenta del 30. 40%.

Invece è in corso un aumento del costo dei prodotti alimentari primari in tutto il mondo per motivi puramente speculativi e questo fatto porta alla fame interi popoli: specialmente quella parte dell'umanità che vive con meno di 3 dollari al giorno, circa la metà degli abitanti della terra, mentre addirittura circa un miliardo di persone campa con meno di un dollaro al giorno.

Si può dire che costoro sono sempre a rischio di morte per fame, che è sempre la prima causa di morte su questo pianeta: si muore di fame e di denutrizione, con le relative patologie.

La crisi economica è costata di più per i miseri della terra

prestiti online avvocati online recupero dati raid quote auto auto online corso di pnl account adwords adsense mutuo online trading online   La crisi economica è costata di più per i miseri della terra che per i popoli ricchi, anzi, per i ricchi della terra: è un'osservazione ovvia, banale, ma necessaria. Chi ha ancora bisogno di pane per campare e non ha un reddito tale da permettersi di acquistarlo pure caro, senza troppi sacrifici, un aumento del prezzo lo porta alla disperazione e la rivolta: è una logica conseguenza, quando ci sono ancora forze per farlo. Algeria e Tunisia sono due Stati moderati, specialmente la Tunisia, con un buon sviluppo economico industriale, con delle democrazia timide, ma anche coraggiose, con il rispetto delle minoranze, a dire il vero piccole, non islamiche, con leggi laiche. Le rivolte per il pane stanno provocando diversi morti: in Tunisia si parla di 20 morti, per il governo e più di 20 per le opposizioni. La polizia spara e i feriti non mancano.

 
PERCORSO DELLA LEGALITA' 2010/2011
 
 
La Presidenza della Regione e l'Assessorato istruzione e cultura, con la collaborazione del Consiglio regionale, del Comune di Aosta, della locale Questura e del Sindacato Autonomo di Polizia nell'ambito del progetto "Percorso della Legalità 2010/2011", organizzano, per la giornata del 14 gennaio 2011, il terzo appuntamento con le classi partecipanti che si terrà al teatro Giacosa di Aosta con inizio alle ore 10.

L'incontro sarà un approfondimento, con testimonianze dirette e con la proiezione di documenti audiovisivi, sul tema degli incidenti stradali correlati all'abuso di sostanze alcoliche e di droghe.
Il progetto proseguirà nei prossimi mesi con visite e laboratori in alcune strutture del Ministero dell'Interno, individuate nel Centro Polifunzionale della Polizia di Stato di Roma-Spinaceto, nel Reparto Mobile di Genova, nella Questura di Milano nonché presso beni confiscati alla mafia, nello specifico la "Cascina Caccia" di San Sebastiano da Po (TO).

 
AL VIA LA GARA PER LE OPERE
DA REALIZZARE A LUCOLI
 
 
Il Presidente della Regione, nella sua qualità di soggetto attuatore, ha approvato, con proprio decreto del 14 dicembre scorso, il progetto esecutivo del secondo lotto dei lavori relativi alla realizzazione della palestra e del Centro di protezione civile nel Comune di Lucoli, colpito dal terremoto del 6 aprile 2009.
Nel contempo si stanno avviando a conclusione i lavori relativi alla realizzazione di sistemazioni esterne e opere di urbanizzazione primaria.
 
La relativa gara per la realizzazione di tali lavori è stata approvata il 31 dicembre scorso. L'importo a base d'asta dei lavori è di 778 mila 681 euro.
Le offerte dovranno essere presentate entro il 3 marzo 2011, mentre il termine per l'esecuzione dei lavori è di 180 giorni consecutivi dalla data del verbale di consegna.
 
Entro la fine dell'anno, l'opera, finanziata dalle Regione, dagli enti locali e dalle donazioni pubbliche e private, per un importo complessivo di oltre 1 milione 200 mila euro potrà essere consegnata al Comune di Lucoli.
 


Aosta, martedì 11 gennaio 2011
 
IL PRESIDENTE ROLLANDIN A ROMA
PER I PROGRAMMI DEL C.I.P.E.
 
 
Il Presidente della Regione Augusto Rollandin ha partecipato oggi, martedì 11 gennaio 2011, a Roma, ad una riunione con i Ministri Altero Matteoli (Infrastrutture e Trasporti) e Raffaele Fitto (Affari Regionali), alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle Regioni interessate ai programmi del C.I.P.E. (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica).
 
Nell'incontro collegiale, che ha fatto seguito all'approvazione del Piano delle infrastrutture allegato alla programmazione finanziaria pubblica per gli anni 2011-2013 del 18 novembre scorso, sono state affrontate le metodologie con le quali verrà attivato l'intero itinerario procedurale dell'Intesa generale quadro.
 
«Nel corso dell'incontro sono state esaminate le priorità del prossimo programma C.I.P.E. – spiega il Presidente Rollandin -. Tra queste è stata inserita la realizzazione della nuova funivia del Monte Bianco e la questione della ferrovia, che per noi si riassume nella tratta ferroviaria Aosta-Torino. Con la Regione Piemonte abbiamo esposto tutte le problematiche che ci vedono interessati. Su queste questioni di particolare rilevanza faranno seguito una serie di incontri tecnici entro il mese di gennaio».