1 set 2011

Assassino - Yara Gambirasio, il silenzio e le telecamere cieche


Il silenzio pesa come un macigno sul caso Yara Gambirasio: da troppo tempo non si sa più nulla.
Va bene il riserbo delle indagini, va bene il mutismo degli inquirenti, ma dell'assassino si ha la firma, ovvero il Dna, ma di lui non c'è traccia.
La rabbia sta pure nel sapere che le telecamere di sorveglianza, che hanno un costo che tutti noi paghiamo, non funzionavano.
Noi avevamo la speranza di essere controllati dalle telecamere, avevamo la convinzione di vivere sotto il controllo pubblico e privato, ma in verità non era così: era tutta una farsa, forse lo è ancora.
Se quelle maledette telecamere fossero state in funzione ora sapremmo chi ha ucciso Yara Gambirasio, ma soprattutto gli eventuali maniaci avrebbero paura ad agire, ma questo non è capitato e i maniaci possono dormire sonni tranquilli.

Bergamo - Brembate - Yara Gambirasio, il silenzio e le telecamere cieche


Il silenzio pesa come un macigno sul caso Yara Gambirasio: da troppo tempo non si sa più nulla.
Va bene il riserbo delle indagini, va bene il mutismo degli inquirenti, ma dell'assassino si ha la firma, ovvero il Dna, ma di lui non c'è traccia.
La rabbia sta pure nel sapere che le telecamere di sorveglianza, che hanno un costo che tutti noi paghiamo, non funzionavano.
Noi avevamo la speranza di essere controllati dalle telecamere, avevamo la convinzione di vivere sotto il controllo pubblico e privato, ma in verità non era così: era tutta una farsa, forse lo è ancora.
Se quelle maledette telecamere fossero state in funzione ora sapremmo chi ha ucciso Yara Gambirasio, ma soprattutto gli eventuali maniaci avrebbero paura ad agire, ma questo non è capitato e i maniaci possono dormire sonni tranquilli.

Novità - Yara Gambirasio, il silenzio e le telecamere cieche


Il silenzio pesa come un macigno sul caso Yara Gambirasio: da troppo tempo non si sa più nulla.
Va bene il riserbo delle indagini, va bene il mutismo degli inquirenti, ma dell'assassino si ha la firma, ovvero il Dna, ma di lui non c'è traccia.
La rabbia sta pure nel sapere che le telecamere di sorveglianza, che hanno un costo che tutti noi paghiamo, non funzionavano.
Noi avevamo la speranza di essere controllati dalle telecamere, avevamo la convinzione di vivere sotto il controllo pubblico e privato, ma in verità non era così: era tutta una farsa, forse lo è ancora.
Se quelle maledette telecamere fossero state in funzione ora sapremmo chi ha ucciso Yara Gambirasio, ma soprattutto gli eventuali maniaci avrebbero paura ad agire, ma questo non è capitato e i maniaci possono dormire sonni tranquilli.

News - Yara Gambirasio, il silenzio e le telecamere cieche


Il silenzio pesa come un macigno sul caso Yara Gambirasio: da troppo tempo non si sa più nulla.
Va bene il riserbo delle indagini, va bene il mutismo degli inquirenti, ma dell'assassino si ha la firma, ovvero il Dna, ma di lui non c'è traccia.
La rabbia sta pure nel sapere che le telecamere di sorveglianza, che hanno un costo che tutti noi paghiamo, non funzionavano.
Noi avevamo la speranza di essere controllati dalle telecamere, avevamo la convinzione di vivere sotto il controllo pubblico e privato, ma in verità non era così: era tutta una farsa, forse lo è ancora.
Se quelle maledette telecamere fossero state in funzione ora sapremmo chi ha ucciso Yara Gambirasio, ma soprattutto gli eventuali maniaci avrebbero paura ad agire, ma questo non è capitato e i maniaci possono dormire sonni tranquilli.

Ultimissime - Yara Gambirasio, il silenzio e le telecamere cieche


Il silenzio pesa come un macigno sul caso Yara Gambirasio: da troppo tempo non si sa più nulla.
Va bene il riserbo delle indagini, va bene il mutismo degli inquirenti, ma dell'assassino si ha la firma, ovvero il Dna, ma di lui non c'è traccia.
La rabbia sta pure nel sapere che le telecamere di sorveglianza, che hanno un costo che tutti noi paghiamo, non funzionavano.
Noi avevamo la speranza di essere controllati dalle telecamere, avevamo la convinzione di vivere sotto il controllo pubblico e privato, ma in verità non era così: era tutta una farsa, forse lo è ancora.
Se quelle maledette telecamere fossero state in funzione ora sapremmo chi ha ucciso Yara Gambirasio, ma soprattutto gli eventuali maniaci avrebbero paura ad agire, ma questo non è capitato e i maniaci possono dormire sonni tranquilli.

Ultime notizie - Yara Gambirasio, il silenzio e le telecamere cieche


Il silenzio pesa come un macigno sul caso Yara Gambirasio: da troppo tempo non si sa più nulla.
Va bene il riserbo delle indagini, va bene il mutismo degli inquirenti, ma dell'assassino si ha la firma, ovvero il Dna, ma di lui non c'è traccia.
La rabbia sta pure nel sapere che le telecamere di sorveglianza, che hanno un costo che tutti noi paghiamo, non funzionavano.
Noi avevamo la speranza di essere controllati dalle telecamere, avevamo la convinzione di vivere sotto il controllo pubblico e privato, ma in verità non era così: era tutta una farsa, forse lo è ancora.
Se quelle maledette telecamere fossero state in funzione ora sapremmo chi ha ucciso Yara Gambirasio, ma soprattutto gli eventuali maniaci avrebbero paura ad agire, ma questo non è capitato e i maniaci possono dormire sonni tranquilli.

Yara Gambirasio, il silenzio e le telecamere cieche


Il silenzio pesa come un macigno sul caso Yara Gambirasio: da troppo tempo non si sa più nulla.
Va bene il riserbo delle indagini, va bene il mutismo degli inquirenti, ma dell'assassino si ha la firma, ovvero il Dna, ma di lui non c'è traccia.
La rabbia sta pure nel sapere che le telecamere di sorveglianza, che hanno un costo che tutti noi paghiamo, non funzionavano.
Noi avevamo la speranza di essere controllati dalle telecamere, avevamo la convinzione di vivere sotto il controllo pubblico e privato, ma in verità non era così: era tutta una farsa, forse lo è ancora.
Se quelle maledette telecamere fossero state in funzione ora sapremmo chi ha ucciso Yara Gambirasio, ma soprattutto gli eventuali maniaci avrebbero paura ad agire, ma questo non è capitato e i maniaci possono dormire sonni tranquilli.

CIVITAVECCHIA SEQUESTRO DI SIGARETTE IN CONTRABBANDO



     I funzionari dell’Ufficio delle Dogane Civitavecchia nel corso dei controlli sui passeggeri provenienti dalla Tunisia, con la collaborazione dei militari della Guardia di Finanza, hanno scoperto e sequestrato 40 Kg. di Tabacchi lavorati esteri.
     Le sigarette sono state ritrovate  in pacchetti sfusi in valigie e borsoni, nascoste in alcune scatole destinate a contenere dolciumi, nel bagagliaio di un’autovettura guidata da un  cittadino tunisino  che è stato  arrestato per  contrabbando.

I MALPENSA SCOPERTE E SEQUESTRATE SIGARETTE IN CONTRABBANDO



Nell'ambito dell’attività di controllo dei passeggeri in arrivo, i funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Malpensa, con la collaborazione dei militari della Guardia di Finanza, hanno scoperto e sequestrato 300 stecche di sigarette, pari a 60 Kg. di Tabacchi lavorati esteri.
Le sigarette, che si tentava di introdurre nel territorio nazionale in contrabbando, sono state rinvenute nei bagagli di due passeggeri lettoni, provenienti da Odessa (Ucraina), che sono stati denunciati a piede libero.

AEROPORTO DI FIUMICINO SCOPERTA VALUTA NON DICHIARATA



I funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Roma 2, nell’ambito dell’attività di contrasto e repressione del traffico illegale di valuta, durante i controlli sui passeggeri hanno scoperto un tentativo di illecita esportazione di valuta pari a 340.000 euro da parte di due cittadini di nazionalità libanese in partenza per il Libano.
I trasgressori si sono avvalsi della facoltà di effettuare l’oblazione immediata, che consente di estinguere la violazione mediante il pagamento di una somma pari al 5% dell’importo eccedente il limite consentito di 10.000 euro.