8 set 2011

Forum - Yara Gambirasio, e i segreti del cantiere


Yara fu assassinata con uno strumento tipico degli edili, un taglierino da muratore: questa pista riapre vecchie polemiche, anche perché tutto portava al cantiere di Mapello, dove nessuno aveva visto qualcosa nell'ora della scomparsa di Yara, ma i cani conducevano lì: la polvere nei polmoni di Yara era da cantiere e pure dei fili di iuta erano dei sacchi usati nell'edilizia.
Tutto porta lì, in quel cantiere, ma nessuno ha visto nulla e a quel ora, circa tra le 19 e le 20, doveva esserci qualcuno, le ultime squadra, chi faceva straordinari o sistemava gli attrezzi.

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Yara fu assassinata con uno strumento tipico degli edili, un taglierino da muratore: questa pista riapre vecchie polemiche, anche perché tutto portava al cantiere di Mapello, dove nessuno aveva visto qualcosa nell'ora della scomparsa di Yara, ma i cani conducevano lì: la polvere nei polmoni di Yara era da cantiere e pure dei fili di iuta erano dei sacchi usati nell'edilizia.
Tutto porta lì, in quel cantiere, ma nessuno ha visto nulla e a quel ora, circa tra le 19 e le 20, doveva esserci qualcuno, le ultime squadra, chi faceva straordinari o sistemava gli attrezzi.

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Yara fu assassinata con uno strumento tipico degli edili, un taglierino da muratore: questa pista riapre vecchie polemiche, anche perché tutto portava al cantiere di Mapello, dove nessuno aveva visto qualcosa nell'ora della scomparsa di Yara, ma i cani conducevano lì: la polvere nei polmoni di Yara era da cantiere e pure dei fili di iuta erano dei sacchi usati nell'edilizia.
Tutto porta lì, in quel cantiere, ma nessuno ha visto nulla e a quel ora, circa tra le 19 e le 20, doveva esserci qualcuno, le ultime squadra, chi faceva straordinari o sistemava gli attrezzi.

Cronaca - Yara Gambirasio, e i segreti del cantiere


Yara fu assassinata con uno strumento tipico degli edili, un taglierino da muratore: questa pista riapre vecchie polemiche, anche perché tutto portava al cantiere di Mapello, dove nessuno aveva visto qualcosa nell'ora della scomparsa di Yara, ma i cani conducevano lì: la polvere nei polmoni di Yara era da cantiere e pure dei fili di iuta erano dei sacchi usati nell'edilizia.
Tutto porta lì, in quel cantiere, ma nessuno ha visto nulla e a quel ora, circa tra le 19 e le 20, doveva esserci qualcuno, le ultime squadra, chi faceva straordinari o sistemava gli attrezzi.

Bergamo - Yara Gambirasio, e i segreti del cantiere


Yara fu assassinata con uno strumento tipico degli edili, un taglierino da muratore: questa pista riapre vecchie polemiche, anche perché tutto portava al cantiere di Mapello, dove nessuno aveva visto qualcosa nell'ora della scomparsa di Yara, ma i cani conducevano lì: la polvere nei polmoni di Yara era da cantiere e pure dei fili di iuta erano dei sacchi usati nell'edilizia.
Tutto porta lì, in quel cantiere, ma nessuno ha visto nulla e a quel ora, circa tra le 19 e le 20, doveva esserci qualcuno, le ultime squadra, chi faceva straordinari o sistemava gli attrezzi.

Brembate - Yara Gambirasio, e i segreti del cantiere


Yara fu assassinata con uno strumento tipico degli edili, un taglierino da muratore: questa pista riapre vecchie polemiche, anche perché tutto portava al cantiere di Mapello, dove nessuno aveva visto qualcosa nell'ora della scomparsa di Yara, ma i cani conducevano lì: la polvere nei polmoni di Yara era da cantiere e pure dei fili di iuta erano dei sacchi usati nell'edilizia.
Tutto porta lì, in quel cantiere, ma nessuno ha visto nulla e a quel ora, circa tra le 19 e le 20, doveva esserci qualcuno, le ultime squadra, chi faceva straordinari o sistemava gli attrezzi.

Assassino Yara Gambirasio, e i segreti del cantiere


Yara fu assassinata con uno strumento tipico degli edili, un taglierino da muratore: questa pista riapre vecchie polemiche, anche perché tutto portava al cantiere di Mapello, dove nessuno aveva visto qualcosa nell'ora della scomparsa di Yara, ma i cani conducevano lì: la polvere nei polmoni di Yara era da cantiere e pure dei fili di iuta erano dei sacchi usati nell'edilizia.
Tutto porta lì, in quel cantiere, ma nessuno ha visto nulla e a quel ora, circa tra le 19 e le 20, doveva esserci qualcuno, le ultime squadra, chi faceva straordinari o sistemava gli attrezzi.

Yara Gambirasio, e i segreti del cantiere


Yara fu assassinata con uno strumento tipico degli edili, un taglierino da muratore: questa pista riapre vecchie polemiche, anche perché tutto portava al cantiere di Mapello, dove nessuno aveva visto qualcosa nell'ora della scomparsa di Yara, ma i cani conducevano lì: la polvere nei polmoni di Yara era da cantiere e pure dei fili di iuta erano dei sacchi usati nell'edilizia.
Tutto porta lì, in quel cantiere, ma nessuno ha visto nulla e a quel ora, circa tra le 19 e le 20, doveva esserci qualcuno, le ultime squadra, chi faceva straordinari o sistemava gli attrezzi.

7 set 2011

"Agricrete - I Tesori della Terra" già verso il 2012



Presenti alla prima edizione Giovanni Randazzo, capo della segreteria tecnica del ministro Romano, e Salvatore  Calvanico,  vicepresidente di Ismea. Ora si pensa alla prossima, sempre nell’area delle Crete. Intanto l’assemblea dei comitati spontanei delibera la costituzione di una nuova federazione agricola.

Si sperava che fosse un successo ed un successo è stato. Ma non solo di pubblico. Agricrete 2011, la fiera organizzata ad Asciano, tra l’1 e il 4 settembre, dalla Pro Loco e dal Comitato degli agricoltori locali, è stata soprattutto un successo per l’agricoltura.

Nella quattro giorni - che ha visto affiancati degustazioni di prodotti tipici e dibattiti tecnici, macchine agricole e momenti conviviali – si è parlato infatti del settore primario a tutto tondo: dall’imminente  riforma della Pac e le inquietanti prospettive che essa, proseguendo il trend del ribasso dei sostegni al settore, offre agli agricoltori, alla sicurezza alimentare e alla fertilizzazione sostenibile, temi centrali per il mondo agricolo del futuro. E si è parlato anche di energie rinnovabili, come di una nuova opportunità di reddito integrativo che può affiancare, senza sostituirla, la tradizionale attività di coltivazione del fondo e di allevamento del bestiame. Dall’azienda agraria polifunzionale all’azienda agraria poliredditiuale, insomma, per offr! ire un futuro alle decine di migliaia di famiglie che popolano, difendendola, la campagna italiana. Un tema delicato che ha portato a confronto le diverse iniziative in atto su base regionale e le differenti alternative colturali esistenti sotto il profilo agronomico, con le sue implicazioni di tipo sociale, ambientale e paesaggistico.

Il momento “clou” di Agricrete è stata però, il 3 settembre, l’attesa assemblea nazionale dei comitati spontanei degli agricoltori, il movimento che in diciotto mesi si è esteso in tutta Italia (la “costola” toscana è nata proprio ad Asciano nella primavera del 2010), mettendo in rete decine di aggregazioni e migliaia di aziende. I rappresentanti dei comitati di Toscana, Lazio, Sicilia, Lombardia, Campania e Molise, hanno deliberato di incontrarsi a Roma il prossimo 24 settembre per raccogliere altre adesioni e porre le basi per la costituzione di una nuova federazione agricola.

Un passo destinato a far rumore nel mondo dell’agricoltura nazionale ed il segnale della determinazione di una parte del mondo agricolo a dare un seguito operativo alla protesta nata l’anno scorso dal crollo dei redditi agrari e delle certezze per il futuro, in un comparto che più di tutti gli altri soffre di una mancanza di prospettive divenuta ormai cronica.

Asciano, 6/9/2011

Info stampa: press@alicomunicazione.com, 0577/892927

In foto: da sinistra due degli agricoltori "padroni di casa": il presidente Giacinto Beninati e il segretario Alessia Farina. Poi: Santo Bono, cerealicoltore del comitato siciliano, Giovanni Randazzo capo della segreteria tecnica del ministero, simbolicamente in mezzo tra il sud e il nord rappresentato da Paolo Golfrè Andreasi, allevatore di Mantova.

FESTA DELLA VALLE D’AOSTA 2011: CONSEGNATE LE ONORIFICENZE





Aosta,mercoledì 7 settembre 2011

   

Nell’ambito delle celebrazioni per la Festa della Valled’Aosta, si è svolta nel pomeriggio di oggi,mercoledì 7 settembre, la Cerimonia di consegna delleonorificenze regionali Amis de la Vallée d’Aoste eChevalier de l’Autonomie. 

Dopo lasfilata dei Gonfaloni della Regione e dei Comuni della Valled’Aosta, che ha dato avvio alla cerimonia, e il discorsoufficiale del Presidente della Regione Augusto Rollandin, sono statipremiati Giovanni Maria Flick, Maurizio Sella, Paolo Vitelli,insigniti come Amis de la Vallée d’Aoste, eUmberto Lillaz e Domenico Palombo come Chevalier del’Autonomie. La fondista Arianna Follis non ha potuto esserepresente.

Iriconoscimenti – consegnati, oltre che dal Presidente Rollandin,dal Presidente del Consiglio Alberto Cerise, dal Presidente delConsiglio permanente degli Enti Locali Elso Gerandin e dal Sindaco diAosta Bruno Giordano - sono stati assegnati con le seguentimotivazioni:
 
Amis de la Vallée d’Aoste :  

Giovanni Maria Flick

Diritto e giustizia si ispirano anche alla natura.All'ombra del Monte Bianco, l'insigne giurista Giovanni MariaFlick ha tratto nuovi impulsi per le sue riflessioni e per i suoiscritti, consentendo a Courmayeur e alla Valle d'Aosta di esserevisibili luoghi di approfondimento degli studi politici, economici esociali, fonti dei grandi processi di trasformazione dellasocietà contemporanea.

 

Maurizio Sella

I Sella sono una famiglia di imprenditori con una grandepassione: la montagna. Anche Maurizio Sella, che oggi guida il GruppoBanca Sella, ne è stato contagiato. Fin da giovanissimofrequenta il territorio di Fontainemore e, a poco a poco, la montagnavaldostana è diventata uno dei suoi scenari preferiti. Il suopercorso è la metafora di un’ascesa alla vetta. Partendodal basso, con umiltà e curiosità, ha camminato versol’alto, con la convinzione che è lungo i fianchi dellemontagne che si sviluppa la vita. La forte presenza del Gruppo BancaSella in Valle d’Aosta ha contribuito e contribuisce allosviluppo economico della regione.

 

Paolo Vitelli

Personalità di spicco dell’imprenditorianavale italiana, Paolo Vitelli è un uomo che guarda sempreverso nuovi orizzonti. Dai porti, il suo raggio di azione si èallargato alla montagna, affezionandosi in modo particolare alla Valled’Aosta. Ha contribuito alla promozione dell’immagine diqualità della regione, attraverso la creazione di piccoli“hotel di charme” in antichi fabbricati rurali a Champoluce a Mascognaz, suoi rifugi per camminate e riflessioni.


 Chevalier de l’autonomie:

 

Arianna Follis

Championne de ski nordique, Arianna Follis a faitrésonner le nom de la Vallée d’Aoste dans leCirque blanc grâce aux magnifiques victoires remportéesen Coupe du monde, avant d’être consacrée sur laplus haute marche du podium en conquérant le titre mondial en2009. Cette petite lutine valdôtaine, grâce à uncaractère bien trempé, qu’elle a forgé surnos montagnes, symbolise à la fois l’engagementindividuel, la force de la constance, l’esprit de sacrifice etla loyauté sportive, offrant aux jeunes un remarquable exempleà suivre.

 

Umberto Lillaz

Un Valdôtain du monde avec le goût del’aventure. Le récit de sa vie est un long voyage entrela Vallée d’Aoste et le Venezuela, d’où ilressort un homme qui a fait preuve de courage, de laboriosité,de talent et de créativité. Un homme infatigable qui aimprimé sa marque dans l’industrie comme dans laphilanthropie et qui a toujours gardé la Valléed’Aoste, et Verrayes en particulier, dans son cœur commeun trésor dans un écrin.

 

Domenico Palombo

Si notre système de santé tient aux personnesqui lui donnent un visage, Domenico Palombo incarne bien celui de lachirurgie vasculaire valdôtaine, qu’il a contribuéà développer par la qualité et lagénérosité de son travail. Épris demédecine, passionné de recherche scientifique, il esttombé amoureux de la Vallée d’Aoste et il a suinterpréter au mieux notre rôle de régioncharnière et saisir les atouts de notre culture bilingue, entissant des liens transfrontaliers entre la France et l’Italiepour favoriser le dialogue interculturel au service de laMédecine.

 

Lacerimonia, intervallata da brani musicali della cantante Naif e delchitarrista Andrea Alesso, si è chiusa con l’esecuzionedell’Inno Montagnes valdôtaines e con un momentoconviviale nella suggestiva atmosfera dello spettacolo di luciThéâtre et lumières.

 

Lagiornata si concluderà con il secondo grande concerto, coninizio alle ore 21.30, che vedrà sul palco di piazza Chanoux iNomadi, uno dei gruppi storici della musica italiana, eRoberto Vecchioni, vincitore dell’edizione 2011 delFestival di Sanremo. L’ingresso è libero.