8 ago 2012

dilettanti Londra 2012 pallacanestro di Google con un po’ di tiri in canestro, di Doodle:


Londra 2012 pallacanestro di Google con un po’ di tiri in canestro, di Doodle: la pallacanestro è uno sport popolare, tanto amato negli Stati Uniti, ma non solo.
Il gioco di due squadre contrapposte si basa sul principio opposto del calcio, ovvero non si può toccare la palla con i piedi e non si cammina o corre con la palla in mano, se non palleggiando, sono concessi 3 passi e nulla più con la palla in mano.
Il palleggio è un’arte interessante e per i migliori virtuosa: serve essere alti e agili, più alti e agili si è migliori risultati si ottengono.
Il canestro lo si fa con il rimbalzo sul tabellone, in genere, ma i più bravi riescono a infilare un canestro, anche a distanza, lisci e puri, senza problemi, senza rimbalzi, silenziosi.


alle olimpiadi Londra 2012 pallacanestro di Google con un po’ di tiri in canestro, di Doodle:


Londra 2012 pallacanestro di Google con un po’ di tiri in canestro, di Doodle: la pallacanestro è uno sport popolare, tanto amato negli Stati Uniti, ma non solo.
Il gioco di due squadre contrapposte si basa sul principio opposto del calcio, ovvero non si può toccare la palla con i piedi e non si cammina o corre con la palla in mano, se non palleggiando, sono concessi 3 passi e nulla più con la palla in mano.
Il palleggio è un’arte interessante e per i migliori virtuosa: serve essere alti e agili, più alti e agili si è migliori risultati si ottengono.
Il canestro lo si fa con il rimbalzo sul tabellone, in genere, ma i più bravi riescono a infilare un canestro, anche a distanza, lisci e puri, senza problemi, senza rimbalzi, silenziosi.


Olimpiadi Londra 2012 pallacanestro di Google con un po’ di tiri in canestro, di Doodle:


Londra 2012 pallacanestro di Google con un po’ di tiri in canestro, di Doodle: la pallacanestro è uno sport popolare, tanto amato negli Stati Uniti, ma non solo.
Il gioco di due squadre contrapposte si basa sul principio opposto del calcio, ovvero non si può toccare la palla con i piedi e non si cammina o corre con la palla in mano, se non palleggiando, sono concessi 3 passi e nulla più con la palla in mano.
Il palleggio è un’arte interessante e per i migliori virtuosa: serve essere alti e agili, più alti e agili si è migliori risultati si ottengono.
Il canestro lo si fa con il rimbalzo sul tabellone, in genere, ma i più bravi riescono a infilare un canestro, anche a distanza, lisci e puri, senza problemi, senza rimbalzi, silenziosi.


Londra 2012 pallacanestro di Google con un po’ di tiri in canestro, di Doodle:


Londra 2012 pallacanestro di Google con un po’ di tiri in canestro, di Doodle: la pallacanestro è uno sport popolare, tanto amato negli Stati Uniti, ma non solo.
Il gioco di due squadre contrapposte si basa sul principio opposto del calcio, ovvero non si può toccare la palla con i piedi e non si cammina o corre con la palla in mano, se non palleggiando, sono concessi 3 passi e nulla più con la palla in mano.
Il palleggio è un’arte interessante e per i migliori virtuosa: serve essere alti e agili, più alti e agili si è migliori risultati si ottengono.
Il canestro lo si fa con il rimbalzo sul tabellone, in genere, ma i più bravi riescono a infilare un canestro, anche a distanza, lisci e puri, senza problemi, senza rimbalzi, silenziosi.


Al-qaeda Terrorismo internazionale e Israele, il terrore che non fa orrore


Il terrorismo ha la caratteristica di provocare sempre orrore, disappunto, o così dovrebbe essere.
C'è una forma di terrorismo che non ha questo effetto: gli atti contro Israele da sempre non spaventano nessuno.
Sembra una questione distante, una guerra che non ci riguarda: invece la morte violenta e ingiusta ci deve interessare.
Il bambino israeliano è come un nostro bambino, la ragazza, il vecchio, l'uomo qualsiasi, anche se ebrei, sono come noi.
Sono tutti morti in modo assurdo, colpiti a caso.
Certamente la questione palestinese è delicata, complessa: esiste un popolo che attende una sua patria.
Questo fatto non giustifica la rappresaglia sui civili, che fu una terribile abitudine dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Donne, vecchi e bambini non dovrebbero mai entrare in quel tragico gioco che è la guerra, anche se chi porta una divisa non è predestinato a morire in guerra, sarebbe meglio che i conflitti armati non esistessero.
Quando avvengono non arruoliamo tutti in questa terrificante giostra della morte.
Sarebbe giusto inorridire tutti, ma per gli israeliani qualcosa non funziona: i morti in quel Paese non contano.
La frase solita che si sente: -Io ho un amico ebreo e non sono antisemita, ma...-
Che strana è l'Italia: non ci sono razzisti, antisemiti, antidemocratici, ma......
Questa congiunzione è spesso usata: è bello notare che non ci sono più nemici del popolo di Israele, che nessuno possa simpatizzare per i genocidi, le persecuzioni.
I ghetti sono il frutto del passato ottuso e ignorante.
Non sarà certamente qualche ma a far tornare in superficie sentimenti inconfessabili.
Speriamo, speriamo sempre che costoro siano sinceri.

Israeliani Terrorismo internazionale e Israele, il terrore che non fa orrore


Il terrorismo ha la caratteristica di provocare sempre orrore, disappunto, o così dovrebbe essere.
C'è una forma di terrorismo che non ha questo effetto: gli atti contro Israele da sempre non spaventano nessuno.
Sembra una questione distante, una guerra che non ci riguarda: invece la morte violenta e ingiusta ci deve interessare.
Il bambino israeliano è come un nostro bambino, la ragazza, il vecchio, l'uomo qualsiasi, anche se ebrei, sono come noi.
Sono tutti morti in modo assurdo, colpiti a caso.
Certamente la questione palestinese è delicata, complessa: esiste un popolo che attende una sua patria.
Questo fatto non giustifica la rappresaglia sui civili, che fu una terribile abitudine dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Donne, vecchi e bambini non dovrebbero mai entrare in quel tragico gioco che è la guerra, anche se chi porta una divisa non è predestinato a morire in guerra, sarebbe meglio che i conflitti armati non esistessero.
Quando avvengono non arruoliamo tutti in questa terrificante giostra della morte.
Sarebbe giusto inorridire tutti, ma per gli israeliani qualcosa non funziona: i morti in quel Paese non contano.
La frase solita che si sente: -Io ho un amico ebreo e non sono antisemita, ma...-
Che strana è l'Italia: non ci sono razzisti, antisemiti, antidemocratici, ma......
Questa congiunzione è spesso usata: è bello notare che non ci sono più nemici del popolo di Israele, che nessuno possa simpatizzare per i genocidi, le persecuzioni.
I ghetti sono il frutto del passato ottuso e ignorante.
Non sarà certamente qualche ma a far tornare in superficie sentimenti inconfessabili.
Speriamo, speriamo sempre che costoro siano sinceri.

Palestina Terrorismo internazionale e Israele, il terrore che non fa orrore


Il terrorismo ha la caratteristica di provocare sempre orrore, disappunto, o così dovrebbe essere.
C'è una forma di terrorismo che non ha questo effetto: gli atti contro Israele da sempre non spaventano nessuno.
Sembra una questione distante, una guerra che non ci riguarda: invece la morte violenta e ingiusta ci deve interessare.
Il bambino israeliano è come un nostro bambino, la ragazza, il vecchio, l'uomo qualsiasi, anche se ebrei, sono come noi.
Sono tutti morti in modo assurdo, colpiti a caso.
Certamente la questione palestinese è delicata, complessa: esiste un popolo che attende una sua patria.
Questo fatto non giustifica la rappresaglia sui civili, che fu una terribile abitudine dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Donne, vecchi e bambini non dovrebbero mai entrare in quel tragico gioco che è la guerra, anche se chi porta una divisa non è predestinato a morire in guerra, sarebbe meglio che i conflitti armati non esistessero.
Quando avvengono non arruoliamo tutti in questa terrificante giostra della morte.
Sarebbe giusto inorridire tutti, ma per gli israeliani qualcosa non funziona: i morti in quel Paese non contano.
La frase solita che si sente: -Io ho un amico ebreo e non sono antisemita, ma...-
Che strana è l'Italia: non ci sono razzisti, antisemiti, antidemocratici, ma......
Questa congiunzione è spesso usata: è bello notare che non ci sono più nemici del popolo di Israele, che nessuno possa simpatizzare per i genocidi, le persecuzioni.
I ghetti sono il frutto del passato ottuso e ignorante.
Non sarà certamente qualche ma a far tornare in superficie sentimenti inconfessabili.
Speriamo, speriamo sempre che costoro siano sinceri.

Israele Terrorismo internazionale e Israele, il terrore che non fa orrore


Il terrorismo ha la caratteristica di provocare sempre orrore, disappunto, o così dovrebbe essere.
C'è una forma di terrorismo che non ha questo effetto: gli atti contro Israele da sempre non spaventano nessuno.
Sembra una questione distante, una guerra che non ci riguarda: invece la morte violenta e ingiusta ci deve interessare.
Il bambino israeliano è come un nostro bambino, la ragazza, il vecchio, l'uomo qualsiasi, anche se ebrei, sono come noi.
Sono tutti morti in modo assurdo, colpiti a caso.
Certamente la questione palestinese è delicata, complessa: esiste un popolo che attende una sua patria.
Questo fatto non giustifica la rappresaglia sui civili, che fu una terribile abitudine dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Donne, vecchi e bambini non dovrebbero mai entrare in quel tragico gioco che è la guerra, anche se chi porta una divisa non è predestinato a morire in guerra, sarebbe meglio che i conflitti armati non esistessero.
Quando avvengono non arruoliamo tutti in questa terrificante giostra della morte.
Sarebbe giusto inorridire tutti, ma per gli israeliani qualcosa non funziona: i morti in quel Paese non contano.
La frase solita che si sente: -Io ho un amico ebreo e non sono antisemita, ma...-
Che strana è l'Italia: non ci sono razzisti, antisemiti, antidemocratici, ma......
Questa congiunzione è spesso usata: è bello notare che non ci sono più nemici del popolo di Israele, che nessuno possa simpatizzare per i genocidi, le persecuzioni.
I ghetti sono il frutto del passato ottuso e ignorante.
Non sarà certamente qualche ma a far tornare in superficie sentimenti inconfessabili.
Speriamo, speriamo sempre che costoro siano sinceri.

Terrorismo internazionale e Israele, il terrore che non fa orrore


Il terrorismo ha la caratteristica di provocare sempre orrore, disappunto, o così dovrebbe essere.
C'è una forma di terrorismo che non ha questo effetto: gli atti contro Israele da sempre non spaventano nessuno.
Sembra una questione distante, una guerra che non ci riguarda: invece la morte violenta e ingiusta ci deve interessare.
Il bambino israeliano è come un nostro bambino, la ragazza, il vecchio, l'uomo qualsiasi, anche se ebrei, sono come noi.
Sono tutti morti in modo assurdo, colpiti a caso.
Certamente la questione palestinese è delicata, complessa: esiste un popolo che attende una sua patria.
Questo fatto non giustifica la rappresaglia sui civili, che fu una terribile abitudine dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Donne, vecchi e bambini non dovrebbero mai entrare in quel tragico gioco che è la guerra, anche se chi porta una divisa non è predestinato a morire in guerra, sarebbe meglio che i conflitti armati non esistessero.
Quando avvengono non arruoliamo tutti in questa terrificante giostra della morte.
Sarebbe giusto inorridire tutti, ma per gli israeliani qualcosa non funziona: i morti in quel Paese non contano.
La frase solita che si sente: -Io ho un amico ebreo e non sono antisemita, ma...-
Che strana è l'Italia: non ci sono razzisti, antisemiti, antidemocratici, ma......
Questa congiunzione è spesso usata: è bello notare che non ci sono più nemici del popolo di Israele, che nessuno possa simpatizzare per i genocidi, le persecuzioni.
I ghetti sono il frutto del passato ottuso e ignorante.
Non sarà certamente qualche ma a far tornare in superficie sentimenti inconfessabili.
Speriamo, speriamo sempre che costoro siano sinceri.

ragazzi Alcool e droga, adolescenza difficile e errori che si pagano


La preoccupazione dei genitori del giorno d’oggi cresce sempre più per i figli, che sono o stanno entrando in quel età critica che è l’adolescenza.
Ogni generazione, giunta all’età tranquilla della maturità, ripete che “ai suoi tempi le cose erano diverse”: erano tutti più responsabili, accorti, non erano così scapestrati.
Io vivo in una città di provincia, un tempo pacifica quasi addormentata.
E’ probabile che certe mode, molto diffuse oggi, fossero meno visibili un tempo: ragazze ubriache, giovani alterati dall'alcool o da altre sostanze, ragazzi ben vestiti e di “buona famiglia”, con la bottiglietta della birra in mano, già sbronzi prima delle 8 serali.
E’ facile scandalizzarsi, ripetere la frase: -Che Mondo è diventato! Tutto va a rotoli…-
E’ ovvio che, se il buon giorno inizia dal mattino, bisogna aspettarsi il peggio, ma per fortuna queste sbandate giovanili durano poco per la maggior parte dei casi: i ragazzi rientrano nella vita normale e sanno prendersi le loro responsabilità, subito dopo l’età della confusione, della”scemenza”, come dicono bonariamente i nonni tolleranti.
Questo non toglie che i genitori trascorrano intere nottate in bianco, lottano contro piccole “bestiole” ribelli a tutto: all'igiene, alla normale e basilare educazione.
Quanto serve reprimere? Quanto serve prevenire?
I poveri genitori sono spesso lasciati a loro stessi, con i loro complessi di colpa, accusati di tutte le malefatte dei figli: gli esperti li criminalizzavano, accusandoli d’essere troppo repressivi, permissivi, assenti, presenti, disponibili, paternalisti….
Abbiamo il tutto con il relativo opposto.
Forse le responsabilità stanno più nelle trasmissioni: televisive, nelle radio, nei video giochi..…..
I poveretti che devono fare il difficilissimo mestiere di papà e mamma si trovano a lottare contro gli idoli dello spettacolo, modelli e mode, spesso demenziali, ma i ragazzi che non seguono il branco sono definiti perdenti.
Noi adulti sappiamo che la verità è totalmente diversa, ma spiegarla ad un ragazzino in pieno marasma adolescenziale diventa un’impresa eroica.