1 nov 2016

Lavoro e futuro, entriamo nell'era di pochi lavoratori per grandi rese

Sino ad oggi era il costo del lavoro che pesa e pesava sull'economia di un Paese, come il nostro, ma presto, fra qualche anno il costo dei lavoratori sarà  secondario o indifferente.
Ciò  che conta e conterà sempre più  sarà  la forza e la qualità  della nuova tecnologia che produrrà  a costo qua si zero, per la faccenda della manodopera, sparendo, con le nuove tecnoligie la figura dell'operaio.
La qualità  del prodotto e il materiale usato avranno un costo come la progettazione.

Petrolio, la sporca guerra dei petrolieri

Russia e Usa, con le ridicole potenze coloniali, Francia e Gran Bretagna, combattono indirettamente in Siria, per l'egemonia petrolifera della zona.
Si rischia una seconda guerra fredda, anzi un contrasto diretto tra Occidente e Oriente per il petrolio, che ci riguarda, ma ci non sino al punto di mettere in pericolo il mondo.
Putin lo conosciamo, ma ormai le bugie di Obama e della sua misera politica appaiono patetiche, coprono per nulla le... nudità  di un cinismo criminale, che per inteessi economici mette a rischio tutti noi, il mondo intero.

Lavoro e futuro, le nuove tecnologie ci salveranno

Mentre la classe politica odia internet e tutto ciò  che è  nuovo, come la cavalleria  pesante, coperta di corrazze, del medioevo odiava, la polvere da sparo: il nuovo avanza e loro, povererini, cercano di arrestare il progresso sfruttando il più  possibile i manovali del Sud del mondo.
Infatti con essi sperano di allontanare sempre più  l'arrivo di robot e Intelligenza Artificiale in ogni campo.
Il costo delle nuove tecnologie, nei primi tempi è  sempre alto e il basso costo della manodopera le rende sconvenienti.
Per fortuna la riduzione del costo della manodopera ha un limite e le nuove tecnologie non hanno competitori, così  manovali sfrutatti e boriosi farabutti della casta spariranno, finalmente, grazie a Dio.

Magistratura che non vede e non sente

Per decenni la corruzione era la regola in ogni aplalto, ma mai un'inchiesta andò  oltre ai quattro gregari presi con le mani nella marmellata, come lo scandalo dei petroli dell'inizio anni Settanta.
Oggi abbiamo il caporalato, ovvero cooperative che comprano, attraverso mediatori, manovali dal Sud del mondo, commettendo reati gravi, ma nessuno interviene, perché  abbiamo la politica, i partiti e i giornalisti che si fendono costoro.

Isis, caduta Mosul cosa capiterà

I terroristi e le forze ... oscure, ma conosciute che le manipolano continueranno ad afire, ma soprattutto la guerra per il petrolio, che sta mettendo a rischio la la pace tra Russia e Stati Uniti proseguirà.
Il terrorismo sarà  finanziato ancora e usato contro questo o quello, la pace resterà  un sogno e i curdi combatteranmo i turchi, gli iraniani i sunniti.
Il conflitto però  non avrà  come scusa l'isis, ufficialmente distrutto.

Italia, così bella e perduta, terra senza futuro

Le ultime generazioni paiono brutte coppie dei giovani di oltre oceano, o delle periferie delle grandi città  europee: assomigliano a tanti zombi senza speranza, senza gioia di vivere, senza futuro appunto, che non sanno neppure sognare e desiderare qualcosa di diverso di vite scelbe e alla giornata.
La rapina che hanno subito è  stata culturale, non sognano la giustizia dei padri e dei nonni, non hanno fedi religiose e vite semplici, pulite, belle come i fiori di campo.
Hanno il nero di esistenze individuali, egoiste, senza momenti di aggregazione, tranne che per idiozie su Facebook.

31 ott 2016

Guerra santa islamica, tutti contro tutti

Sciiti contro sunniti, anche se entrambi i gruppi religiosi si sono scomunicati a vicenda, turchi contro curdi, arabi e regime siriano di Assad: ecco a voi lo scontro storico tra nemici storici,  che lottano tutti in nome dell’Islam e si  uccidono…. volentieri, considerandosi infedeli a vicenda.

Non si può che dire e consigliare che vinca … il migliore, ovvero il miglior mussulmano.

 

Politica Italiana, ormai abbiamo il partito unico

Il Pd è un partito che rappresenta il passato, pur avendo mutato nome resta sempre il grande partito dellla sinistra: ormai è il partito unico che ha le radici nello Stato, ma al posto del potere burocratico, che continua a servire, resta il principale difensore degli interessi delle banche, del mondo finanziario, delle operazioni sporche, talvolta anche criminali che sta dietro tutto questo.

La lunga marcia verso il potere del vecchio PCI, si è trasformata in occupazione di settori importanti dello Stato, dalle Università, agli ospedali, ma  oggi anche della magistratura, che … non agisce  mai contro chi… detiene in modo stabile il potere.

Trump rialza la testa contro la Clinton

Le email furono… galeotte, nel vero senso del termine o se preferite, furono da galera, infatti Trump chiede, a alta voce, l’arresto per alto tradimento per la candita democratica e il forte senso patriottico degli statunitensi è stato offeso e tanti preferiscono il palazzinaro alla politica scaltra e ambigua.

Come finirà lo sapremo preso, ma queste elezioni offendono l’intelligenza degli statunitensi.

 

Unità, dalle feste ai 100 milioni pagati da noi

Come poteva un quotidiano finanziato per decenni avere una perdita da 100 milioni, per poi fallire e alla fine diventare … privato è….. un mistero, ma non troppo: la tecnica di scaricare i debiti sulla stampa era diffusa in passato, per coprire perdite, per favorire bancarotte fraudolente.

Fu il caso del … glorioso giornale della sinistra italiana?

Non si sa, ma un fatto è certo, a pagare fummo noi, con le tasse e il debito pubblico, grazie a una legge di Prodi, che nessuno ovviamente  abrogò.

Fu una vera rapina a mano armata, o meglio noi e i nostri figli paghiamo e pagheremo per i debiti di un giornale di partito, che in tanti odiano e odiarono.

Se questo non è interessi privati in atto pubblico e una violazione dell’uguaglianza tra i cittadini, cosa è una truffa legale?

Se io fondassi un partito, con giornale relativo e lo riempissi di debiti avrei diritti a un rimborso pubblico come l’Unità?

No, sarei un truffatore e giustamente finirei in prigione.