10 nov 2016

Lavoro e diritti, da ricostruire con lotte di classe

Oggi manca totalmente tra i giovani lavoratori il concetto di classe sociale, ovvero di appartenenza a una classe di sfruttati, con diritti da difendere e altri da costruire.

Essere dei lavoratori significa appartenere a una categoria non di paria, di servi, di esseri inferiori, ma di gente  che deve avere orgoglio, consapevolezza e dignità.

Il mondo cambia ed assomiglia sempre più a quello dell’inizio anni trenta

Lui, il nuovo presidente degli Stati Uniti, rappresenta solo l’inizio di scolte autoritarie, di chiusure politiche, anche religiose, verso il diverso, con egoismo economici e nazionali.
Siamo  come all'inizio degli anni trenta?
Non proprio, non si vede un nuovo Hitler all'orizzonte, ma la chiusura, nata dalla paura non trova contrappesi politici, come allora: non esiste una Russia Comunista anti fascista, democrazie liberali, ma solo sentimenti nazionalisti e tradizionali, richiamo alle fedi dei padrio, vissute in modo chiuso e bigotto, ricordo delle tradizioni.

Tutto questo ci prepara a un futuro nero, nefasto.

Papa Francesco ora cosa farà?

La sconfitta del vaticano, dopo le elezioni di uno che è stato definito dal papa un non cristiano, oggi lo spiazza completamente: il papa gesuita  ora dovrà fare i conti con questa nuova realtà politica, che non segue politiche buoniste, ma forse egoiste.

Era meglio proporre aiuti internazionali direttamente nei paesi poveri, inoltre condannare e favorire, anche con le parole, politiche di sviluppo e non neo colonialiste attuali: lì è il vero scontro tra diritti dei poveri e arroganza dei ricchi, ma il papa non ha voluto capire.

Immigrazione e politica favorevole, da oggi tutto cambia

La volontà del nuovo presidente di limitare o addirittura di scacciare molti immigrati, segue una logica economica ben precisa: quella dei cambiamenti tecnologici, dove servono sempre meno manovali a basso costo: oggi serve gente reparata e di lavoratori non specializzati in tutto il mondo ce ne sono tanti.

Ecco perché Trump ha vinto, uno dei motivi è questo: nonostante le parole grosse dette lui rappresenta la nuova economia, quella che produce.

La nuova politica estera degli Stati Uniti muterà tanti rapporti internazionali

Ovvero il costo della presenza militare statunitense nel mondo costa troppo e così è probabile che le scelte del neo presidente sono rivolte verso scelte differenti, ma quali non si sa ancora.

Sarà una minor presenza statunitense nella  nato, con meno mezzi e meno militari, ma anche una sua posizione indipendente rispetto alle scelte di questo Onu, guidato non si sa bene da chi, ma certamente non democraticamente.

Politica europea spiazzata da Trump

Dopo la fine dell'era Obama, ora tutto cambia, dalla politica estera dell’Unione Europea, a quella della santa Sede.
In Obama Merkel, Hollande e lo stesso Cameron avevano un grande alleato per le scelte filo immigrazione, per le decisioni filo lavoro a basso costo, con l’ausilio di manodopera a basso costo del Sud del mondo.

Oggi le cose cambiano, anzi, tutto si complica, perché le loro scelte saranno isolate, anche nelle soluzioni nella nato, per favorire questi contro quelli, pure la politica anti Russia cade, o si riduce di molto. 

9 nov 2016

Politica estera mondiale, tutto si ripete

La paura del terrorismo ha generato Trump, che sicuramente, da uomo d’affari, saprà mediare il pungo duro con gli interessi economici, quindi non rovinerà il rapporto con i ricchi islamici, ma colpirà la base popolare, comunque appare qualcosa di già visto. Il ceto medio vota a destra, mandando al potere personaggi impresentabili quando ha paura di qualcosa.

Un tempo era il comunismo, oggi è ….l’invasione islamica, poi le conseguenze storiche saranno terribili… come sempre.

Stati Uniti, ora avremo una nuova era?

E’ terminato il periodo buonista statunitense?

Forse sì, ora non si parlerà di … buoni sentimenti e si finanzierà bande di islamisti per controlalre meglio il Medio Oriente, non si parlerà di ospitalità, ma di difesa dei salari e della sicurezza dei cittadini statunitensi.

Questo poi avrà una ripercursione internazionale e colpirà anche la vecchia Europa: il nazionalismo e gli egoismi economici sostituiranno gli interessi affaristici e speculativi dell’era di Obama.

Stampa italiana e sondaggi farsa, hanno sbagliato cavallo

Ancora una volta i giornalisti hanno fatto una figura di merda, con la lettura unilaterale dei sondaggi politici, ma mai chiedono scusa ai lettori: davano per certa la vittoria della Clinton, che invece è stata…. Trombata da Trump, un cognome che è tutto un… programma.

Si vede che non capiscono nulla di realtà statunitense, che ormai va senza opinionisti delle grandi testate, che servono solo come teste di…. punta, diciamo.

Il mondo cambia e i pennivendoli non se ne accorgono, ….poveretti.

 

Usa e Russia, ora i rapporti cambieranno?

La vittoria di Trump spinge a destra l’intero mondo, che perde i pezzi a sinistra, per colpa della fine degli ideali politici e dei desideri di giustizia.

Il mondo si chiude a Sud, o meglio chiude le porte per i migranti, verso gli islamici, per una nuova conservazione tecnocratica.

La guerra fredda così è definitivamente terminatà?

Sì, il mondo oggi ricorda troppo…. gli anni trenta, ma senza l’Unione Sovietica.