Lui, il nuovo presidente degli Stati Uniti, rappresenta solo
l’inizio di scolte autoritarie, di chiusure politiche, anche religiose, verso
il diverso, con egoismo economici e nazionali.
Siamo come all'inizio
degli anni trenta?
Non proprio, non si vede un nuovo Hitler all'orizzonte, ma
la chiusura, nata dalla paura non trova contrappesi politici, come allora: non
esiste una Russia Comunista anti fascista, democrazie liberali, ma solo
sentimenti nazionalisti e tradizionali, richiamo alle fedi dei padrio, vissute
in modo chiuso e bigotto, ricordo delle tradizioni.
Tutto questo ci prepara a un futuro nero, nefasto.