29 set 2017

Terrorismo e terrore quotidiano, è giusto ribellarsi a chi ci vuole anche rassegnati - ARDUINO ROSSI

Il terrore entra nelle nostre vite, scusate se mi ripeto, ma io l’avevo detto, spalancando baratri infernali nel nostro futuro.
Comunque i soliti fanfaroni di turno, sempre con la bocca aperta, ci vogliono anche rassegnati, sostenendo che non si …può fare nulla.
In realtà si può fare moltissimo, per esempio controllando tutti coloro che entrano da noi e far loro qualche domanda, per mandar via chi non accetta i principi elementari della libertà individuale, scardando e scacciando chi non  considera un diritto la libertà di coscienza, per esempio, o l’uguaglianza tra i sessi.
Altre strategie si possono prendere, ma sconfiggere per sempre la coltura del costo del lavoro basso, con manodopera importata, super sfruttata.
Questa è la prima battaglia, mentre la seconda si chiama aiuto alle famiglie e alle donne con figli, dando certezze alle mamme incinte, lavoro, ma anche tranquillità per la crescita dei figli, combattendo con estrema decisione lo spaccio di sostanze stupefacenti, per esempio.
Il terrorismo si vince con l’intelligenza, non con le cazzate giornalistiche, ….per esempio.

Papa, Partito Democratico, buonismo, sindacalismo, tolleranza e criminalità - ARDUINO ROSSI

Questa grande coalizione, santa  per la presenza del sommo papocchio, pare confusa, non regge ad alcuna analisi razionale, ma è sempre benedetta, con le solite frasette per….benpensanti, tanto di moda davanti alle macchinette degli uffici pubblici e private, durante le pause giornaliere.
Tutto ciò giustifica il degrado sociale e grandi utili da parte delle cooperative famigerate, dei centri di accoglienza, dei negrieri e dei caporali.
Tutto porta alla criminalità, al riciclaggio, sempre tollerato e mai seriamente punito, alle periferie devastate, in mano agli spacciatori e alle cosche, mentre interi edifici sono occupati da masse di disperati feroci, che dilagano come un’epidemia.
Tutto questo pare che abbia una sua logica, dietro c’è chi se ne approfitta e lascia fare, per fini evidenti, ovvero interessi economici e di santo non c’è nulla, nemmeno la scemenza dei pennivendoli.

Ius soli, da combattere come il male assoluto - ARDUINO ROSSI

Non solo la legge, ma tutto ciò che si chiama….integrazione, partita dall’alto: nulla funziona e funzionerà di tutto questo, perché il sistema ha un solo scopo, tagliare occasioni agli italiani, per creare conflitti interetnici, senza troppe remore.
Il fine primo dell’immigrazione era quello storico del crumiraggio: quindi dividere ed imperare, per rompere gli accordi tra i lavoratori, sfruttando pure la logica sindacale…mafiosa e burocratica.
Quindi non solo non si vuole l’integrazione, ma si desidera che loro siano nemici degli italiani, per favorire poi le pulizie etniche future, ideali per eliminare masse di lavoratori, che non serviranno più.
E’ una strategia già vista nella storia, poi oggi, con le nuove super tecnologie e l’Intelligenza Artificiale, questa…. strategia  pare vincente, per la classe dominante, padronale e della grande finanze.

Certezza della pena, solo i diritti dei carcerati interessano ai giornalisti della casta - ARDUINO ROSSI

Perché tanto affetto verso costoro?
Io sono il primo a dire e a dichiarare che chi sbaglia ha il diritto al cambiamento e bisogna dare tutte le condizioni del suo recupero, ma al primo posto ci sono le vittime, con i loro sacri e santi diritti a non subire ancora.
Invece pare che i carcerati, che vivono realmente nell’inferno delle carceri, tutte da ripensare, siano al primo posto: in pratica si propone sempre la loro liberazione, con amnistie e indulti, cose se non bastassero le riduzioni di pena attuali.
In verità servono condizioni sociali per dare a loro la possibilità di recupero sociale, invece tutto spinge per la loro autodistruzione, mentre la pena certe li aiuterebbe, magari riducendo al minimo il carcere, solo per i recidivi e i casi di sangue, mentre sarebbe giusto dare a tutti coloro che sbagliano, la possibilità di recupero, con il lavoro.

Pensioni, il sistema c’è per averle sicure e anche prima dei settant’anni - ARDUINO ROSSI

Come si farà da vecchi?
Il lavoro sarà sempre più una questione di giovani esperti e i vecchi saranno esclusi dal mercato, tranne le solite eccezioni.
Come si farà?
C'è un sistema che funziona, quello di alcune assicurazioni, ovvero con somme non eccessive, ogni anno, molto meno dei contributi che paghiamo ogni anno per le pensioni future,…certamente da fame.
Il problema sta nella sicurezza, perché in Italia tutto appare in mano a dei farabutti e non si capisce ciò che è pulito da ciò che è a rischio…rapina.
La soluzione sarebbe quella di portare…legalmente, i soldi all'estero, pagando anche il 5% di tassa del signor Monti, investire, per esempio, in un'assicurazione svizzera: lo Stato elvetico da secoli è una sicurezza economica, finanziaria.
Quanto potrebbe bastare: anche mille euro all'anno per avere una pensione più che buona fra 40 anni.

Libertà di parola nonostante le censure teocratiche e burocratiche nel pianeta - ARDUINO ROSSI

Le teocrazie domineranno il mondo?
Ci stanno provando, di fatto, in accordo con le burocrazie, con le multinazionali  monopoliste della rete: con Internet hanno spalancato il vaso di Pandora e nel bene e nel male tutto va verso il verso…sbagliato.
O meglio la gente cerca una sua via di pensiero indipendente, che al potere costituito dà fastidio: così ecco a voi la ricerca dell’oggettività perduta, a dire il vero da tutti, prime fra tutte dalle troie di regime … detti pennivendoli.
Invece la verità preconfezionata convince sempre di meno, tranne gli scemi del villaggio, che restano sempre fedeli al sovrano del momento, chiunque egli sia.

Corruzione, miseria e degrado sociale, ambientale, siamo noi i colpevoli - ARDUINO ROSSI

Abbiamo lasciato fare e due domande non ce le facciamo mai: siamo sempre pronti a credere alle cazzate ufficiali, ai pennivendoli, che di bufale ne dicono tante, altro che fake news ….ufficiali,  nessuno si chiede perché il degrado esiste e chi ci guadagna da tutto questo.
La risposta sta negli affari sporchi, che nessun spesometro trova mai…misteriosamente.
Quindi il cappello politico e giornalistico nasconde tutti questi traffici e guai a denunciare lo schifo.

28 set 2017

Valeria Di Felice a Bacău, al Festival nazionale della creatività letteraria “AVANGARDA XXII” - ARDUINO ROSSI

Valeria Di Felice a Bacău, al Festival nazionale della creatività letteraria “AVANGARDA XXII”

Il 25 e 26 settembre, a Bacău (Romania), in occasione della XVI ed. del Festival nazionale della creatività letteraria “AVANGARDA XXII”, è stata invitata per partecipare alle varie attività culturali del programma Valeria Di Felice, titolare della Di Felice Edizioni di Martinsicuro e autrice di vari libri di poesia tradotti in Romania, Marocco, Palestina, Giordania ed Emirati Arabi.
Il 25 settembre alle 11 si è svolto un incontro-dibattito con gli studenti dell’Istituto tecnico „Henri Coandă” sul ruolo della poesia, soprattutto in relazione ai social e a facebook.  Alle 16, Valeria Di Felice, in rappresentanza dell’Italia, ha preso parte a una tavola rotonda sulla letteratura, con riflessioni e letture di varie opere, moderata dal direttore del festival Victor Munteanu, nel palazzo della regione di Bacău, a cui hanno partecipato numerosi scrittori e critici letterari della Romania e della Repubblica della Moldavia. 
Il 26 settembre alle 12 si è svolto un momento significativo che ha sugellato la collaborazione tra la casa editrice Di Felice e la Romania: è stata visitata la casa memoriale di George Bacovia (1881-1957), poeta romeno simbolo della città di Bacău, e la Di Felice ha voluto omaggiare i presenti del libro Gaudeamus  di Bacovia, tradotto in italiano perle sue edizioni da Geo Vasile.
La giornata si è conclusa con l’atteso momento della premiazione del concorso AVANGARDA XXII durante il quale i giurati Alex Ştefănescu, Ioan Holban e Victor Munteanu hanno assegnato il Premio d’eccellenza a Valeria Di Felice per il suo libro di poesie “Attese – Aşteptări”, tradotto in romeno da Geo Vasile e pubblicato in Romania nel 2016. La cerimonia si è svolta al Centro culturale e d’arte „George Apostu” in presenza di numerose personalità del mondo della cultura.
Nella postfazione del libro, il traduttore Geo Vasile scrive: «La presente silloge Attese, uscita in Romania con testo a fronte, offre quello che nella musica si chiama „variazioni su un tema”, riuscendo a definirlo da varie angolature e stati d’animo, quale rivelazione o epifania di un mondo vivibile o addirittura ideale. In altre parole, l’autrice abruzzese, in nome della sua sensibilità vulnerata come una volta Cristina Campo o Alejandra Pizarnik, ne deplora la scomparsa e al tempo stesso nutre il presagio di una „nuova frontiera” nonché di un pensiero che la possa ricondurre „all’orizzonte dell’amore”, del sogno, al riparo „dal freddo dell’assenza”. Il credo estetico del poeta tende alla bellezza sovrumana, là „dove l’aquila non teme le solitudini degli angeli”.»

Valeria Di Felice (Nereto, 1984) fonda nel 2010 la casa editrice Di Felice Edizioni.
Ha pubblicato il saggio Uomini tra realtà e immaterialità (2007), l’audiolibro Nudi abissi (2011) e le sillogi L’antiriva (2014) e Attese (2016). Le sue poesie sono state tradotte in arabo da Reddad Cherrati e in romeno da Geo Vasile e sono state pubblicate in Marocco (2012), negli Emirati Arabi (2015), in Romania (2016), in Palestina e Giordania (2017).
Nel 2016 ha curato l’antologia poetica La grande madre. Sessanta poeti contemporanei sulla Madre.

Arianna Iezzi presenta Cocco Tommaso – Palazzolo sull’Oglio - - ARDUINO ROSSI

 




Cocco Tommaso – Palazzolo sull’Oglio
Tommaso Cocco è una persona mite e schiva della mondanità, ma disponibile e accogliente con chiunque si affacci alla porta del suo atelier.
Con alle spalle un’esperienza nel campo della moda, grazie alla sua costanza e applicazione è  riuscito ad entrare nel mondo dell’arte e a diventarne un esponente  valido e affermato.
Ha una grande capacità nel ritratto e come tanti artisti, oltre a ritrarre personaggi della sua quotidianità, ha eseguito autoritratti nelle diverse fasi della sua vita.
I volti degli amici, dei genitori e i suoi, sono presenze costanti nel suo studio: mentre è al lavoro al suo cavalletto, quegli sguardi lo rassicurano, gli parlano, gli fanno compagnia, come anche i numerosissimi quadri che lo circondano lavori eseguiti nel tempo o  le nuove tele da riempire.
Nei suoi lavori si ritrova una passione per il mondo classico, soprattutto per la figura a tutto tondo, ma è comunque aperto a nuove conoscenze ed esperienze nel campo artistico  e negli anni sperimenta sempre nuovi stili: è passato dal figurativo, al surrealismo, al metafisico, al simbolismo e ora all’astrattismo e ancora a composizioni monocrome.
Ogni artista, si dice che debba avere un suo stile per il quale è riconoscibile, e in parte questa teoria è vera, ma a mio parere un artista che ha un’anima può benissimo spaziare tra più metodi di espressione, rimanendo sempre se stesso e grande.
Vedi Picasso, ritenuto genio anche per la sua ecletticità di stili: i suoi lavori sono talmente vari che senza la firma si potrebbe confonderli con quelli di altri pittori. No, non esagero.
Da sempre nella storia dell’arte, molti degli artisti riconosciuti tali hanno lavorato su più fronti proprio per esprimere al meglio la propria concezione artistica, frutto delle loro esperienze e conoscenze. Tommaso non è da meno anzi, essendo un autodidatta, la sua opera è ancor più meritevole.
Nel suo studio, seppur pieno, si nota un certo ordine quasi maniacale: i colori e i pennelli sono ben allineati sui tavolini e ogni cosa ha il suo preciso posto, ma poi (sorpresa!) nelle sue nuove tele si lascia andare: linee di getto su colori in armonia.
Tele grandi o piccole, disegni mescolati insieme in un vortice di sapienza, meditazione e istinto.
Occorre vedere i suoi quadri per capire e apprezzare Tommaso. La porta del suo studio è sempre aperta:  aperta agli amici, aperta ai conoscenti ed agli avventori. Andate a trovarlo e… perché no? Un ri-tratto o un as-tratto vi rapirà.  


Arianna Iezzi  da Bergamo – settembre 2017


Democrazia a rischio? Io non l’ho mai vista. - ARDUINO ROSSI

Siamo in un Paese democratico?
Io ho avuto sempre molti dubbi, perché certi argomenti non si possono trattare, altri argomenti sono vietati per legge, pur avendo prove a favore: se si accusano certe forze di crimini sei incriminato, se denunci il degrado sociale e il crimine come una conseguenza degli accordi tra Stato e mafia, rischia la denuncia per vilipendio alle istituzioni.
Poi abbiamo i governi, che da sempre sfruttano la televisione di stato, con una tassa pagata da tutti, che la utilizzano apertamente per esprimere le loro idee, poi abbiamo la stampa legata sempre al potere economico, con i finanziamenti pubblici, o con accordi e scambi con gli imprenditori editori, con il potere assolutista al governo.
Questa è democrazia?
No, signori, è una porcheria.