Perché tanto affetto verso costoro?
Io sono il primo a dire e a dichiarare che chi sbaglia ha il diritto al cambiamento e bisogna dare tutte le condizioni del suo recupero, ma al primo posto ci sono le vittime, con i loro sacri e santi diritti a non subire ancora.
Invece pare che i carcerati, che vivono realmente nell’inferno delle carceri, tutte da ripensare, siano al primo posto: in pratica si propone sempre la loro liberazione, con amnistie e indulti, cose se non bastassero le riduzioni di pena attuali.
In verità servono condizioni sociali per dare a loro la possibilità di recupero sociale, invece tutto spinge per la loro autodistruzione, mentre la pena certe li aiuterebbe, magari riducendo al minimo il carcere, solo per i recidivi e i casi di sangue, mentre sarebbe giusto dare a tutti coloro che sbagliano, la possibilità di recupero, con il lavoro.