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18 set 2023
Gli imbecilli non conquisteranno il mondo.
Da troppi anni li vedo, viscidi come serpenti striscianti ai piedi dei potenti del momento, qualcuno con carriere misere, misere, altri con successi risibili, ma tutti sempre a disposizione del potere che conta.
Da sempre i lacché sono la forza dei tiranni, dei padroncini, dei Don Rodrigo di turno, dentro i loro palazzi chiusi, con tanta ferocia contro i più deboli.
Eppure il mondo va avanti grazie a chi usa la propria testa e non si riempie la bocca di parole ridondanti, patetiche e banali, con tutti i luoghi comuni di moda nel momento.
Ormai mi sono rassegnato e non li affronto neppure, li derido e basta, costoro poi se ottieni qualcosa di valido, di buono e positivo, senza leccare sedersi, come fanno loro, restano stupefatti, esprimono il loro odio contro di te come bambini viziati a cui hanno rubato le caramelle.
Ti guardano con disprezzo e pare che si chiedano come hai fatto, tu che eri per loro destinato a finire come barbone, perché chi è onesto, è se stesso, secondo loro, finisce sempre male.
Sono loro la forza che permette a tutti i poteri di resistere, contro il tempo inesorabile, a mantenere i corrotti e i farabutti, i mafiosi, nei posti di comando.
Loro non hanno idee e ideali, ma solo posizioni che si adattano al vento.
Se li osservi nel tempo, da padre in figlio, furono tutto e il contrario di tutto, furono monarchici, repubblicani, fascisti e antifascisti, comunisti e anticomunista, democristiani e populisti.
Sono quelli che ripetono le argomentazioni ufficiali e vivono di luoghi comuni, il cui magro pensiero, debole come loro, ripete sempre con espressione da saputelli, tutte le banalità sentite in televisione.
Poverini, il mondo cambia e si troveranno assediati in casa dagli africani, qualcuno lo è già, le figlie si devono coprire come monache per uscire la sera, le molestie e qualche stupro, da parte dei graditi ospiti, le terrorizza, ma loro restano democratici, perché hanno l'amico sindacalista della CGIL che gli aiuta e li farà avere un aumento di 30 Euro a fine mese.
Sì, si vendono, svendono il loro sedere e quello di tutta la famiglia per trenta denari.
16 set 2023
Fuggono dal continente più ricco del pianeta.
Se esiste un continente ricco di occasioni, di spazi, di risorse, di minerali, di energie e tanto altro, ma è poverissimo perché manca di capacità culturali, è quello africano.
La loro cultura, le loro culture sono la causa della loro miseria.
Fuggono non da terre povere, ma da sistemi che generano miseria, io vorrei, molti vorrebbero, possedere questi vasti territori e sfruttarli.
C'è uno studio, che con sistemi di accumulo di energia si potrebbe, con una piccola parte del deserto del Sahara, produrre l'energia elettrica sufficiente per tutto il pianeta, da distribuire con sistemi di satelliti in tutto il mondo.
Sì, è fantascientifico, ma in teoria è realizzabile e risolverebbe molti dei problemi del pianeta.
Perché nessuno sfrutta queste terre se non per estrarre minerali e poco altro?
Perché la religione dominate, islamica, oppure i tiranni locali impediscono di progettare e favorire lo sviluppo economico e se un bianco andasse da loro, per di più infedele, dovrebbe, prima o poi, fuggire.
Così costoro fuggono dalle terre più ricche del mondo per andare a campare in una penisola potenzialmente povera, l'Italia, senza risorse minerarie, ma con tante montagne.
Eppure noi siamo ben più ricchi di loro, nonostante la classe politica sciagurata, che ci ha governata negli ultimi 30 anni, in genere progressista.
Cosa abbiamo in più di loro?
La nostra cultura, che è la base del nostro pensiero, che ci permette di non rassegnarci al fato quando piove troppo o non piove, quando le risorse sono scarse.
Allora, che senso ha importare miseri, senza futuro, quando per permettere il loro riscatto basterebbe esportare istruzione, autentica cultura, ovvero un modo di pensare razionale, senza fatalismo demenziale, per esempio.
Più ne arriveranno e peggio sarà per loro, perché l'Italia non è l'Africa, una terra ricchissima di risorse e di occasioni, ma è una terra ricca di arte, di cultura, di fantasia e di capacità per risolvere i problemi, che sparirebbero con loro, nuovi barbari.
Il futuro dell'Italia sarà tragico, con miseria e morte, con regimi islamisti tanto demenziali quanto feroci?
Se non si ferma l'invasione sarà così e forse rimandarli tutti a casa loro, se non mutano testa e pensiero, sarebbe un'ottima scelta, aggiungendo agli espulsi un po' di dementi progressisti, tanto irriducibili quanto incapaci di agire, di fare, di costruire qualcosa di buono e di bello.
15 set 2023
Immigrazione, la truffa storica contro i poveri.
Si parla di accoglienza verso i poveri africani, con discorsi tanto falsi quanto stupidi sul rispetto delle loro culture, che tradotto in italiano significa che costoro possono restare nella loro miseria umana, economica e creparci.
Poi, altra idiozia ripetuta come un mantra, si ricorda che noi italiani siamo stati per più di cento anni migranti, anzi i nostri giovani laureati lo sono ancora.
Sì, abbiamo dai 70 agli 80 milioni di individui di origine italiana sparsi nel mondo, ma questo fatto non spiega la situazione attuale.
Allora la manodopera era ricercata, specialmente quella di basso livello di specializzazione, era l'epoca dei lavori ripetitivi, delle catene di montaggio, ma poi molti nostri connazionali si integrarono benissimo nelle varie realtà dove erano emigrati, dimostrando di saperci fare.
Oggi invece il mondo cerca laureati, tecnici abili, infatti più di centomila ragazzi italiani sono andati all'estero a svolgere lavori ben pagati.
Invece la folla degli africani cerca lo Stato Sociale, ovvero sanità pubblica e protezione sociale, oltre a salari più alti, per il cambio favorevole, ovvero le loro monete sono inflazionate e l'Euro invece vale moltissimo nelle loro contrade.
Perché si favorisce questa invasione e chi la favorisce?
Lo si fa per rendere i poveri sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi.
Se si divide una torta già scarsa, si invita tanta gente a mangiarla, si avranno fette sempre più sottili, questo fatto è evidente anche per gli ipocriti buonisti.
Gli studi demografici prevedono un crollo del numero della popolazione mondiale entro la fine del secolo e questo, per chi conosce la storia, è sempre avvenuto.
Quando la popolazione supera il numero massimo possibile, per permettere a tutti di nutrirsi, si avranno malattie, dovute alla carenza delle risorse, con alta mortalità.
Il problema vero sta nell'accumulo di ricchezze in poche mani e i ceti popolari, ma anche quello medio, perdono fette di reddito.
Uno strumento per indebolire i lavoratori meno specializzati, ma anche il ceto medio, sta appunto nella concorrenza spietata di queste folle di africani, che poi stanno rendendo sempre più difficile le condizione di vita della gente delle periferie.
Così il loro arrivo non dà a loro migliori condizioni di vita, ma peggiora quelle delle persone più deboli e misere, da noi.
Ormai in troppi tra costoro pare vivano come fossero nelle periferie delle loro megalopoli, ma per ora a loro conviene ancora lavorare da noi, con i salari da fame che ricevono, perché i loro risparmi sono un vero patrimonio nelle loro Patrie di origine, così inviano i soldi in Africa, sfamano le loro famiglie e si assicurano la vecchiaia.
Però il reddito perso, in questo modo, dai nostri ceti medi e popolari, che ricevono meno salari o vedono svalutate le loro abitazioni in periferia, qui entra in gioco la speculazione sugli immobili, finisce, guarda un po' la casualità, in maggiori profitti per gli abitanti del centro, per il ceto medio alto e alto, che pagano meno cameriere, gente delle pulizie, inservienti per esempio.
Così cresce il dislivello tra i ricchi e i poveri su questo pianeta, grazie a questa immigrazione sciagurata e questo fatto lo sanno bene chi finanzia le navi delle ONG, ma non scuole e strutture per lo sviluppo in Africa.
Sì, anche l'immigrazione serve per ridurre la popolazione mondiale, togliendo reddito ai ceti più deboli, togliendo risorse ai poveri, che si fanno la guerra tra loro per lavori sempre meno pagati.
Mi raccontò una donna peruviana che voleva tornare al suo Paese, perché venti anni prima il suo salario rendeva 3 o 4 volte quello attuale, ma ormai non le conveniva più restare in Italia.
La concorrenza tra poveri segue anche questa logica, invece per ora gli africani trovano ancora convenienti venire da noi, poi si ribelleranno e il finale sarà tragico per molti.
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