POLITICA, CULTURA, CRONACA, ARTE, RELIGIONE, SCIENZA, PENSIERO LIBERO. Quasi Giornale online. scritto a più mani da una redazione coraggiosa, da dei volontari. Responsabile Arduino Rossi-
Rubriche di Notizie News
- ambiente
- arte
- Capuana
- comunicato stampa
- comunicato stampa wwf
- crimine
- cristianesimo e persecuzioni
- cristianesimo e persecuzioni Nigeria
- cultura
- ebook
- economia
- economia borsa
- estero
- Giacomo
- Giovanni
- giustizia
- gusmaisterrossi
- internet
- lavoro
- Leopardi
- libri
- notizie utili
- Pascoli
- poesie
- politica interna
- proverbi
- racconti
- Salmi
- salute
- sciagure
- scienza
- scuola
- società
- sport
- storia
- vangelo
- Vangelo secondo Marco
- Vangelo secondo S. Matteo
- video
17 mag 2024
I salari degli italiani sono sempre più bassi.
I comici dei sindacati, che hanno favorito tutto questo in questi ultimi 34 anni, dal 1990, da quando la sinistra è rimasta al potere per quasi tutto questo tempo, oggi alzano la testa.
È divertente notare quante ne sparano sui Mass-media ogni giorno, gli italiani non vogliono più fare certi lavori che però si pagano sempre di meno, che tradotto in legge di mercato abbiamo più domande, più lavoratori, che posti disponibili, facendo crollare il salario.
I sindacati non hanno più svolto il lavoro di difensori degli stipendi degli italiani da quando la loro amata sinistra è al potere, poi oggi chiedono il referendum contro leggi sul lavoro passate impunemente, quando furono proposte.
In Italia si ha un costo del lavoro alto, metà dello stipendio finisce in tasse e in contributi, con un basso risultato in busta paga.
Da questo fatto scaturisce il lavoro nero, che riguarda dai 3 milioni ai 5 milioni di lavoratori.
Tutto questo impoverisce il ceto popolare italiano e rende sempre più poveri anche gli immigrati, sempre bene accolti dai progressisti, che fanno il gioco sporco degli affamatori, degli speculatori della peggior specie.
Quando penso che le lotte sociali dei nostri padri e dei nostri nonni sono finite tutte in questo squallore mi sorge una grande amarezza.
Prima di voler imporre il salario minimo è necessario combattere il lavoro nero, ma in troppi sguazzano nel pantano dell'illegalità lavorativa e anche criminale.
16 mag 2024
Ricchezza mondiale e la sua distribuzione.
I dati dicono che l'1% della popolazione mondiale detiene il 50% della ricchezza globale.
Siamo in 8 miliardi e quindi 80 milioni di abitanti della terra detengono una fetta grossa della ricchezza prodotta, poi abbiamo il 10% degli abitanti della terra che possiedono l'85%, si può giungere al 30% degli abitanti adulti ed arrivare al 97% della ricchezza globale.
Il resto del mondo si dovrà accontentare delle briciole, ovvero sopravvivere e fare la fame, nella miseria nera.
Che politica economica si segue ora, sul pianeta?
I super ricchi puntano a diventare sempre più ricchi, ma forse non è colpa loro.
La differenza tra ricchi e poveri, nel mondo, dipende sicuramente dal proprio livello culturale e dall'intelligenza di ciascuno.
Il modo migliore per far uscire dalla miseria nera qualcuno è istruirlo, rendendolo pronto al mondo che sta arrivando, sempre più complesso e impegnativo.
Certi miliardari, senza remore, hanno affermato che 4 miliardi di abitanti della terra non servono a nulla, che non producono reddito per loro e per il pianeta, quindi, secondo la loro visione affaristica del mondo, possono morire, sparire senza lasciare traccia.
Purtroppo servirebbero politiche a favore dello sviluppo globale, ma non se ne vedono all'orizzonte.
Per noi servirebbero più figli, ma per loro meno figli, in modo da poter istruire i nuovi nati con una visione più realista, razionale della loro, sconfiggendo il fatalismo insensato e il vivere alla giornata.
Io sono pessimista, vedo nero all'orizzonte, basterà che cresca il prezzo delle granaglie, riso, mais e frumento, per portare denutrizione nelle aree povere del pianeta, con un aumento di mortalità.
Se non si spenderanno soldi per istruire, almeno con le basi del pensiero dominante razionale, prima o poi, la morte coglierà queste popolazioni in massa.
Invece si preferisce, luridamente e ipocritamente, farli arrivare da noi, dove non possono integrarsi, favorendo sfruttamento e criminalità.
Dietro al buonismo abbiamo tanti signori che si arricchiscono con queste situazioni, ma preferiscono tenersi i denari, scaricare sullo Stato le spese dell'accoglienza e lasciare che nelle periferie la violenza cresca.
Nessuno si impegna, oltre le parole e oltre ai pochi spiccioli donati ad associazioni dalla fama pessima, per esibirsi come buoni, tutto il resto segue le solite leggi di mercato.
Gli esclusi non avranno futuro, basterà qualche nuova epidemia o carestia, o crisi finanziaria per spazzarli via come vuoti a perdere.
Io da tempo non credo in ideologie, sistemi miracolosi per vincere la miseria, ma punto a tanta buona volontà, con intelligenza, dei singoli individui.
Per me questa è una battaglia culturale, o meglio bisogna diffondere i nostri valori a loro e non le nostre briciole, da buttare, investendo in scuole e lavoro.
Se non sarà così attendiamoci i peggiori olocausti del pianeta, con rivolte soffocate e morti, a milioni, per stenti e malattie curabili.
Iscriviti a:
Post (Atom)