I dati dicono che l'1% della popolazione mondiale detiene il 50% della ricchezza globale.
Siamo in 8 miliardi e quindi 80 milioni di abitanti della terra detengono una fetta grossa della ricchezza prodotta, poi abbiamo il 10% degli abitanti della terra che possiedono l'85%, si può giungere al 30% degli abitanti adulti ed arrivare al 97% della ricchezza globale.
Il resto del mondo si dovrà accontentare delle briciole, ovvero sopravvivere e fare la fame, nella miseria nera.
Che politica economica si segue ora, sul pianeta?
I super ricchi puntano a diventare sempre più ricchi, ma forse non è colpa loro.
La differenza tra ricchi e poveri, nel mondo, dipende sicuramente dal proprio livello culturale e dall'intelligenza di ciascuno.
Il modo migliore per far uscire dalla miseria nera qualcuno è istruirlo, rendendolo pronto al mondo che sta arrivando, sempre più complesso e impegnativo.
Certi miliardari, senza remore, hanno affermato che 4 miliardi di abitanti della terra non servono a nulla, che non producono reddito per loro e per il pianeta, quindi, secondo la loro visione affaristica del mondo, possono morire, sparire senza lasciare traccia.
Purtroppo servirebbero politiche a favore dello sviluppo globale, ma non se ne vedono all'orizzonte.
Per noi servirebbero più figli, ma per loro meno figli, in modo da poter istruire i nuovi nati con una visione più realista, razionale della loro, sconfiggendo il fatalismo insensato e il vivere alla giornata.
Io sono pessimista, vedo nero all'orizzonte, basterà che cresca il prezzo delle granaglie, riso, mais e frumento, per portare denutrizione nelle aree povere del pianeta, con un aumento di mortalità.
Se non si spenderanno soldi per istruire, almeno con le basi del pensiero dominante razionale, prima o poi, la morte coglierà queste popolazioni in massa.
Invece si preferisce, luridamente e ipocritamente, farli arrivare da noi, dove non possono integrarsi, favorendo sfruttamento e criminalità.
Dietro al buonismo abbiamo tanti signori che si arricchiscono con queste situazioni, ma preferiscono tenersi i denari, scaricare sullo Stato le spese dell'accoglienza e lasciare che nelle periferie la violenza cresca.
Nessuno si impegna, oltre le parole e oltre ai pochi spiccioli donati ad associazioni dalla fama pessima, per esibirsi come buoni, tutto il resto segue le solite leggi di mercato.
Gli esclusi non avranno futuro, basterà qualche nuova epidemia o carestia, o crisi finanziaria per spazzarli via come vuoti a perdere.
Io da tempo non credo in ideologie, sistemi miracolosi per vincere la miseria, ma punto a tanta buona volontà, con intelligenza, dei singoli individui.
Per me questa è una battaglia culturale, o meglio bisogna diffondere i nostri valori a loro e non le nostre briciole, da buttare, investendo in scuole e lavoro.
Se non sarà così attendiamoci i peggiori olocausti del pianeta, con rivolte soffocate e morti, a milioni, per stenti e malattie curabili.