Di cosa parlo?
Di realtà che non crescono tecnicamente, ovvero non si sanno adattare a questo mondo che avanza, che necessita di tecnici, di menti razionali e libere.
Le culture tolleranti dell'estremo Oriente, cinesi e giapponese per esempio, non hanno problemi, ma altre, intolleranti, fataliste, generano emarginazione.
Il vero problema mondiale non sta nel razzismo, fatto ottocentesco, ma nelle culture, nei linguaggi tradizionali, che portano all'emarginazione sociale.
Un esperto di informatica, che agisce da remoto, può essere biondo e bianco o nero, islamico o cinese, ma è importante che sappia svolgere bene il suo lavoro.
Invece certe culture sono le meno adatte per entrare in questo sistema mondiale che premia solo i risultati.
Quindi se io attendo che il mio destino, il mio fato si avveri, passivamente, non posso trovare lavori, magari migliori di quello da manovale.
Non è il razzismo che mi escluderebbe, ma il mio modo di pensare.
Invece se studiassi in scuole per tecnici, con impegno, divento un ingegnere, o un ricercatore scientifico, il colore della mia pelle conterebbe nulla, potrebbe essere bianco latte o nero carbone, potrei essere animista, islamista, ateo o buddista, cristiano metodista, nulla muterebbe i miei risultati nel mondo del lavoro.
Quindi tutte le manifestazioni contro il razzismo sono solo anacronistiche e ridicole, oltre che ipocrite.
Le periferie europee sono zeppe di disperati, con la cittadinanza, ma senza avere le armi culturali per integrarsi veramente nel nostro mondo.
L'idiozia che giustifica tutto con il........ razzismo sposta il problema e non lo risolve.
In Francia i non........ francesi svolgono lavori marginali, da manovali, oppure da manovali del crimine, o ricevono i redditi per disoccupati.
Invece se costoro si impegnassero e mutassero il loro modo di pensare potrebbero studiare e diventare tecnici abili, a quel punto la questione razionale sparirebbe come per incanto.
Quindi evitiamo di inginocchiarci per vincere il razzismo e diffondiamo, con scuole, ma anche attraverso libri, o scritti vari, il modo di pensare occidentale, razionale e oggettivo, così si potrà vincere, o tentare di sconfiggere, il dramma dell'emarginazione sociale, vera tragedia di questo secolo.