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6 dic 2010

Chi vi paga?Si dovrebbe chiedere a chi scrive certe stronzate su Internet, in giornali on line super patinati, costosi, in sedi prestigiose: giornali che costano almeno 100 mila euro all'anno, questa è una valutazione per difetto, quando la pubblicità a loro renderà non più di 100 euro all'anno, calcolando che con una gestione così...ingenua,

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Il caso Yara Gambirasio e i famigerato giornali on line, che scendono in polemica politica pre-elettorale, contro le popolazioni...xenofobe, con discorsi razzisti contro, in questo caso, i bergamaschi, ma in passato era contro i calabresi, i veneti, i siciliani, dovrebbero far sapere chi li finanzia.

Chi vi paga?

Si dovrebbe chiedere a chi scrive certe stronzate su Internet, in giornali on line super patinati, costosi, in sedi prestigiose: giornali che costano almeno 100 mila euro all'anno, questa è una valutazione per difetto, quando la pubblicità a loro renderà non più di 100 euro all'anno, calcolando che con una gestione così...ingenua, non possono superare i 10mila visitatori unici e decine di migliaia di contatti, da parte di mamme, papà e fratellini, che passano la giornata a cliccare sul sito del fratellone, formandosi un dito indice grosso, grosso, grosso.




Il caso Yara Gambirasio e i famigerato giornali on line, che scendono in polemica politica pre-elettorale, contro le popolazioni...xenofobe, con discorsi razzisti contro, in questo caso, i bergamaschi, ma in passato era contro i calabresi, i veneti, i siciliani, dovrebbero far sapere chi li finanzia.

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Il caso Yara Gambirasio e i famigerato giornali on line, che scendono in polemica politica pre-elettorale, contro le popolazioni...xenofobe, con discorsi razzisti contro, in questo caso, i bergamaschi, ma in passato era contro i calabresi, i veneti, i siciliani, dovrebbero far sapere chi li finanzia.

Chi vi paga?

Si dovrebbe chiedere a chi scrive certe stronzate su Internet, in giornali on line super patinati, costosi, in sedi prestigiose: giornali che costano almeno 100 mila euro all'anno, questa è una valutazione per difetto, quando la pubblicità a loro renderà non più di 100 euro all'anno, calcolando che con una gestione così...ingenua, non possono superare i 10mila visitatori unici e decine di migliaia di contatti, da parte di mamme, papà e fratellini, che passano la giornata a cliccare sul sito del fratellone, formandosi un dito indice grosso, grosso, grosso.




1 lug 2010

01/7 Giornali, giornali, giornaletti di Silvio Berlusconi


Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ritorna sulla questione dei giornali: “..bisognerebbe fare uno sciopero dei lettori italiani e insegnare i nostri giornali a non prendere in giro i nostri lettori".
Le critiche Silvio non le sopporta: "Ho letto i rendiconti del G20 e sono l'esatto contrario rispetto alla realtà. Sono una presa in giro dei lettori con una disinformazione che vedo fare da molti e che va avanti da molti giorni, da molti mesi a questa parte".

1 dic 2012

Google news e le stranezze nella rete

Quando Google arrivò da noi aprì una rubrica di nome Google News: era un rubrica che inseriva la stampa, o meglio i giornali, se avessero voluto, potevano inserire le loro notizie.
Non c'era alcun obbligo di inserimento delle notizie e tutto era gratuito, il guadagno per i giornali staava nella pubblicità che come si sa è costituito da pochissimo, pochi centesimi per mille contatti o altro.
Se i giornali, le testate non avessero voluto, potevano andarsene a fare ciò che volevano... a quel paese.
Invece loro hanno iniziato a piangere e a chiedere allo Stato un ... rimborso.
Il mercato libero insegna e impone che lo Stato se ne sta fuori e non impone tasse per difendere chi si vuole, ma dopo anni di prediche sulla libero mercato ecco che loro, i giornali, pretendono che lo Stato, solo per loro, mentre per gli altri valgono le regole del libero mercato.
Che stranezza è?

6 dic 2010

La stampa, i periodici i giornali e le teleisioni e il caso Yara

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Il caso Yara Gambirasio e i famigerato giornali on line, che scendono in polemica politica pre-elettorale, contro le popolazioni...xenofobe, con discorsi razzisti contro, in questo caso, i bergamaschi, ma in passato era contro i calabresi, i veneti, i siciliani, dovrebbero far sapere chi li finanzia.

Chi vi paga?

Si dovrebbe chiedere a chi scrive certe stronzate su Internet, in giornali on line super patinati, costosi, in sedi prestigiose: giornali che costano almeno 100 mila euro all'anno, questa è una valutazione per difetto, quando la pubblicità a loro renderà non più di 100 euro all'anno, calcolando che con una gestione così...ingenua, non possono superare i 10mila visitatori unici e decine di migliaia di contatti, da parte di mamme, papà e fratellini, che passano la giornata a cliccare sul sito del fratellone, formandosi un dito indice grosso, grosso, grosso.

17 giu 2010

17/6 I blog, giornali on line e la stampa pagata (Paolo Rossi)


Blog e siti giornalisti fioriscono, ma tranne quelli che sono il proseguo dei giornali cartacei,tranne quelli che sono su base volontaria, senza costi o quasi, tutti gli altri hanno delle sovvenzioni dirette o indirette, probabilmente.
La falsariga dei giornali classici, con la linea politica precisa, anzi con la corrente esatta da seguire prosegue in questi giornali online, con le frasi trite e ritrite mille volte con una cultura dei paraocchi.

15 giu 2010

15/6 Giornali on line italiani (Paolo Rossi)


Blog e siti giornalisti fioriscono, ma tranne quelli che sono il proseguo dei giornali cartacei,tranne quelli che sono su base volontaria, senza costi o quasi, tutti gli altri hanno delle sovvenzioni dirette o indirette, probabilmente.
La falsariga dei giornali classici, con la linea politica precisa, anzi con la corrente esatta da seguire prosegue in questi giornali online, con le frasi trite e ritrite mille volte con una cultura dei paraocchi.

13 giu 2012

La Repubblica - Giornali e giornalisti, pennivendoli al mercato


I poveri pennivendoli, talvolta pure mal pagati, delle testate giornalistiche, dei giornali online, che vivono a dire il vero sulle nostre spalle, grazie a contributi pubblici e sconti fiscali: il governo per loro deve continuare ad esistere, deve resistere, deve imporre nuove regole contro la rete, da limitare, scordandosi che Internet è gestita da multinazionali ben più potenti e ricche dello Stato italiano.
Se osassero toccare ancora la rete, avremmo una nuova campagna contro la censura che danneggerebbe l’immagine del Paese e alla fine Monti cadrebbe malamente come fece Berlusconi: chi non sa cosa sia la rete è destinato a scomparire dal mondo della politica.
Chiunque vuole censurarla, ma non ne conosce la forza, si romperà le corna: questo vale non solo per i politici, ma anche per certi editori di giornali.
La tigre o la si cavalca o ti sbrana: Internet non può essere tenuto in gabbia: i provider sono controllati da società che possono porre dei filtri, ma questi verrebbero facilmente superati, mentre l’opinione censurata tornerebbe a galla.

giornale - La Repubblica - Giornali e giornalisti, pennivendoli al mercato


I poveri pennivendoli, talvolta pure mal pagati, delle testate giornalistiche, dei giornali online, che vivono a dire il vero sulle nostre spalle, grazie a contributi pubblici e sconti fiscali: il governo per loro deve continuare ad esistere, deve resistere, deve imporre nuove regole contro la rete, da limitare, scordandosi che Internet è gestita da multinazionali ben più potenti e ricche dello Stato italiano.
Se osassero toccare ancora la rete, avremmo una nuova campagna contro la censura che danneggerebbe l’immagine del Paese e alla fine Monti cadrebbe malamente come fece Berlusconi: chi non sa cosa sia la rete è destinato a scomparire dal mondo della politica.
Chiunque vuole censurarla, ma non ne conosce la forza, si romperà le corna: questo vale non solo per i politici, ma anche per certi editori di giornali.
La tigre o la si cavalca o ti sbrana: Internet non può essere tenuto in gabbia: i provider sono controllati da società che possono porre dei filtri, ma questi verrebbero facilmente superati, mentre l’opinione censurata tornerebbe a galla.

quotidiano La Repubblica - Giornali e giornalisti - I poveri pennivendoli


I poveri pennivendoli, talvolta pure mal pagati, delle testate giornalistiche, dei giornali online, che vivono a dire il vero sulle nostre spalle, grazie a contributi pubblici e sconti fiscali: il governo per loro deve continuare ad esistere, deve resistere, deve imporre nuove regole contro la rete, da limitare, scordandosi che Internet è gestita da multinazionali ben più potenti e ricche dello Stato italiano.
Se osassero toccare ancora la rete, avremmo una nuova campagna contro la censura che danneggerebbe l’immagine del Paese e alla fine Monti cadrebbe malamente come fece Berlusconi: chi non sa cosa sia la rete è destinato a scomparire dal mondo della politica.
Chiunque vuole censurarla, ma non ne conosce la forza, si romperà le corna: questo vale non solo per i politici, ma anche per certi editori di giornali.
La tigre o la si cavalca o ti sbrana: Internet non può essere tenuto in gabbia: i provider sono controllati da società che possono porre dei filtri, ma questi verrebbero facilmente superati, mentre l’opinione censurata tornerebbe a galla.

3 lug 2012

la Repubblica - Giornali periodici quotidiani -La stampa, i giornali periodici resistono a stento alla rete,


La stampa, i giornali periodici resistono a stento alla rete, ai blog liberi, fatti da gente comune, il loro modo poco critico di presentare le notizie, il loro atteggiamento sarcastico, da imbonitori televisivi, da imbroglioni di poco valore, continua a funzionare.
Quanto costa alla stampa nazionale restare in rete?
Tantissimo, hanno decine se non addirittura centinaia di redattori locali e non, altri hanno pure specialisti di informatica super pagati, per poi guadagnare pochissimo da Internet: la battaglia della rete è quella di un ippopotamo fuori dall’acqua contro un branco di iene, prima o poi cadrà al suolo e la stampa nazionale finirà sbranata.
Saranno i liberi blog a vincere e il costo eccessive di tutta questa operazione finisce sulle nostre spalle, con contributi pubbliche privati, dall’origine misteriosa, ma non troppo ….
I corrotti non pagheranno un po’ l’informazione fasulla che ci colpisce ogni giorno?

13 giu 2012

horus La Repubblica - Giornali e giornalisti - I poveri pennivendoli


I poveri pennivendoli, talvolta pure mal pagati, delle testate giornalistiche, dei giornali online, che vivono a dire il vero sulle nostre spalle, grazie a contributi pubblici e sconti fiscali: il governo per loro deve continuare ad esistere, deve resistere, deve imporre nuove regole contro la rete, da limitare, scordandosi che Internet è gestita da multinazionali ben più potenti e ricche dello Stato italiano.
Se osassero toccare ancora la rete, avremmo una nuova campagna contro la censura che danneggerebbe l’immagine del Paese e alla fine Monti cadrebbe malamente come fece Berlusconi: chi non sa cosa sia la rete è destinato a scomparire dal mondo della politica.
Chiunque vuole censurarla, ma non ne conosce la forza, si romperà le corna: questo vale non solo per i politici, ma anche per certi editori di giornali.
La tigre o la si cavalca o ti sbrana: Internet non può essere tenuto in gabbia: i provider sono controllati da società che possono porre dei filtri, ma questi verrebbero facilmente superati, mentre l’opinione censurata tornerebbe a galla.

mobile La Repubblica - Giornali e giornalisti - I poveri pennivendoli


I poveri pennivendoli, talvolta pure mal pagati, delle testate giornalistiche, dei giornali online, che vivono a dire il vero sulle nostre spalle, grazie a contributi pubblici e sconti fiscali: il governo per loro deve continuare ad esistere, deve resistere, deve imporre nuove regole contro la rete, da limitare, scordandosi che Internet è gestita da multinazionali ben più potenti e ricche dello Stato italiano.
Se osassero toccare ancora la rete, avremmo una nuova campagna contro la censura che danneggerebbe l’immagine del Paese e alla fine Monti cadrebbe malamente come fece Berlusconi: chi non sa cosa sia la rete è destinato a scomparire dal mondo della politica.
Chiunque vuole censurarla, ma non ne conosce la forza, si romperà le corna: questo vale non solo per i politici, ma anche per certi editori di giornali.
La tigre o la si cavalca o ti sbrana: Internet non può essere tenuto in gabbia: i provider sono controllati da società che possono porre dei filtri, ma questi verrebbero facilmente superati, mentre l’opinione censurata tornerebbe a galla.

redazione- La Repubblica - Giornali e giornalisti - I poveri pennivendoli


I poveri pennivendoli, talvolta pure mal pagati, delle testate giornalistiche, dei giornali online, che vivono a dire il vero sulle nostre spalle, grazie a contributi pubblici e sconti fiscali: il governo per loro deve continuare ad esistere, deve resistere, deve imporre nuove regole contro la rete, da limitare, scordandosi che Internet è gestita da multinazionali ben più potenti e ricche dello Stato italiano.
Se osassero toccare ancora la rete, avremmo una nuova campagna contro la censura che danneggerebbe l’immagine del Paese e alla fine Monti cadrebbe malamente come fece Berlusconi: chi non sa cosa sia la rete è destinato a scomparire dal mondo della politica.
Chiunque vuole censurarla, ma non ne conosce la forza, si romperà le corna: questo vale non solo per i politici, ma anche per certi editori di giornali.
La tigre o la si cavalca o ti sbrana: Internet non può essere tenuto in gabbia: i provider sono controllati da società che possono porre dei filtri, ma questi verrebbero facilmente superati, mentre l’opinione censurata tornerebbe a galla.

milano La Repubblica - Giornali e giornalisti - I poveri pennivendoli


I poveri pennivendoli, talvolta pure mal pagati, delle testate giornalistiche, dei giornali online, che vivono a dire il vero sulle nostre spalle, grazie a contributi pubblici e sconti fiscali: il governo per loro deve continuare ad esistere, deve resistere, deve imporre nuove regole contro la rete, da limitare, scordandosi che Internet è gestita da multinazionali ben più potenti e ricche dello Stato italiano.
Se osassero toccare ancora la rete, avremmo una nuova campagna contro la censura che danneggerebbe l’immagine del Paese e alla fine Monti cadrebbe malamente come fece Berlusconi: chi non sa cosa sia la rete è destinato a scomparire dal mondo della politica.
Chiunque vuole censurarla, ma non ne conosce la forza, si romperà le corna: questo vale non solo per i politici, ma anche per certi editori di giornali.
La tigre o la si cavalca o ti sbrana: Internet non può essere tenuto in gabbia: i provider sono controllati da società che possono porre dei filtri, ma questi verrebbero facilmente superati, mentre l’opinione censurata tornerebbe a galla.

30 giu 2010

30/6 Silvio Berlusconi e i giornali ….cattivi



Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi ritorna sulla questione dei giornali: “..bisognerebbe fare uno sciopero dei lettori italiani e insegnare i nostri giornali a non prendere in giro i nostri lettori".
Proprio le critichL'Italia, il Far West d'Europa
Il 45-50% delle rapine nelle banche europee sono i Italia: lo afferma il sindacato dei bancari Fiba Cisl.
L'unico dato positivo è legato al fatto della diminuzione delle rapine nel nostro Paese.


25 apr 2011

Ultimissima - Il Fatto quotidiano - Marco Travaglio e.......... il silenzio degli innocenti




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Ecco che arrivano e ti insegnano ...a stare zitto.
Lo sapevate che "Il Fatto Quotidiano" vende ......incredibile, 80mila copie cartacee?
No? Così hanno scritto, con aria di sufficienza ed un pizzichino di arroganza.
Terribili questi amiconi.
Ma la risposta non è arrivata.
Anzi il dubbio aumenta e cresce.
Chi finanzia tutto questo?
Perché i giornali sono tutti in perdita, tranne i blog, come quelli di blogger, che non costano nulla e non rendono nulla, ma non sono giornali?
80mila copie costano tantissimo, bisogna distribuirle.
Qui riporto i dati presi da Wikipedia e penso che siano dati ufficiali, giornalieri suppongo:




153.414 tiratura
80.604
vendite




Beppe Grillo ha detto che i giornali li paghiamo noi ed ha ragione.
Come li paghiamo?
Quando scrivevo per la pagina della cultura di un quotidiano locale, anni fa, scoprii gli strani intrallazzi tra politici ed imprenditori attraverso la stampa, il famoso e famigerato IV potere.
Ultimamente “Il Fatto Quotidiano” ha difeso, facendola passare per santa e ...civile oltre che progressista, una ….... multinazionale.
Solo Silvio Berlusconi è il capitalista cattivo?
Mi piacerebbe ascoltare qualche risposta....intelligente e non da chi sa tutto e ti invita a stare zitto.
Come scrisse sotto “Notizie News” un ...anonimo.
Grazie. 

3 dic 2011

street view Google news e i giornali preferiti - le grandi testate giornalistiche


Google ha modificato la homepage delle news: è vero che non sono tantissimi coloro che leggono tale pagina e si fanno una ricerca diretta, ma la scelta di favorire qualche giornale di grande peso, lasciando a costoro un angolo, fuori dalla competizione, oso dire con una bella … raccomandazione, solo per loro.
Google questa volta ha deluso: sino a ieri tutti eravamo uguali nelle news di Google, giornali e non giornali, blog e siti minori, ma oggi la stampa tradizionale si è presa il suo spazio speciale,
Che delusione.

3 lug 2012

Il Tempo - Giornali periodici quotidiani -La stampa, i giornali periodici resistono a stento alla rete,


La stampa, i giornali periodici resistono a stento alla rete, ai blog liberi, fatti da gente comune, il loro modo poco critico di presentare le notizie, il loro atteggiamento sarcastico, da imbonitori televisivi, da imbroglioni di poco valore, continua a funzionare.
Quanto costa alla stampa nazionale restare in rete?
Tantissimo, hanno decine se non addirittura centinaia di redattori locali e non, altri hanno pure specialisti di informatica super pagati, per poi guadagnare pochissimo da Internet: la battaglia della rete è quella di un ippopotamo fuori dall’acqua contro un branco di iene, prima o poi cadrà al suolo e la stampa nazionale finirà sbranata.
Saranno i liberi blog a vincere e il costo eccessive di tutta questa operazione finisce sulle nostre spalle, con contributi pubbliche privati, dall’origine misteriosa, ma non troppo ….
I corrotti non pagheranno un po’ l’informazione fasulla che ci colpisce ogni giorno?

10 ott 2010

Giornali, giornalismo e finanziamento pubblico della stampa

Il nostro non giornale continua la sua campagna contro il finanziamento pubblico a tutti i giornali, alle radio e alle televisioni, inoltre siamo contro tutti i monopoli dell'informazione, televisivi in particolare, pubblici e privati.



Riteniamo che i periodici italiani e tutti gli atri mass-media devono dare il buon esempio cercando di vivere solo con i loro mezzi, con la raccolta pubblicitaria e la vendita delle copie, gli abbonamenti, niente altro e niente di più.



Da anni si prosegue con il dire che gli italiani non leggono giornali, ma purtroppo non è colpa loro: la qualità della stampa nazionale è pessima, ma non potrebbe essere differente la faccenda.



I finanziatori dei periodici infatti non sono i lettori, con l'acquisto delle copie, con la pubblicità che vedono, pagata bene all'editore: sono gruppi di potete che si sono fatti gruppi politici e si fanno finanziare dallo Stato.



Così i lettori evitano certa cartaccia, ma la loro pubblicazione prosegue a spese nostra, invece, per la legge di mercato, tali periodici dovrebbero fallire e sparire dalle edicole.



Così, per difendere gli interessi di tutti, è necessario togliere questo sostegno statale, pagato da tutti noi: avevamo i panettoni di Stato e ce ne siamo liberati, oggi ci dobbiamo liberare della stampa dei partiti, pagata da noi.



Se la paghino i sostenitori e gli amici degli amici, non noi.



Così avremo più libertà di parola, la fine delle oligarchie dell'informazione e valutazioni un po' più oneste della realtà.



Sì, basta farci prendere per il culo dai soliti pennivendoli, che difendono gli interessi, come vecchie puttane professioniste, dei loro padroni.



Si sa che la razza dei pennivendoli è una razza bastarda, non suda e non lotta e ha la mamma che fa la mignotta.



Chiaramente ho offeso nessuno, perché in Italia i giornalisti sono tutti onesti ed integerrimi: è un fatto........risaputo.