10 ott 2010

Giornali, giornalismo e finanziamento pubblico della stampa

Il nostro non giornale continua la sua campagna contro il finanziamento pubblico a tutti i giornali, alle radio e alle televisioni, inoltre siamo contro tutti i monopoli dell'informazione, televisivi in particolare, pubblici e privati.



Riteniamo che i periodici italiani e tutti gli atri mass-media devono dare il buon esempio cercando di vivere solo con i loro mezzi, con la raccolta pubblicitaria e la vendita delle copie, gli abbonamenti, niente altro e niente di più.



Da anni si prosegue con il dire che gli italiani non leggono giornali, ma purtroppo non è colpa loro: la qualità della stampa nazionale è pessima, ma non potrebbe essere differente la faccenda.



I finanziatori dei periodici infatti non sono i lettori, con l'acquisto delle copie, con la pubblicità che vedono, pagata bene all'editore: sono gruppi di potete che si sono fatti gruppi politici e si fanno finanziare dallo Stato.



Così i lettori evitano certa cartaccia, ma la loro pubblicazione prosegue a spese nostra, invece, per la legge di mercato, tali periodici dovrebbero fallire e sparire dalle edicole.



Così, per difendere gli interessi di tutti, è necessario togliere questo sostegno statale, pagato da tutti noi: avevamo i panettoni di Stato e ce ne siamo liberati, oggi ci dobbiamo liberare della stampa dei partiti, pagata da noi.



Se la paghino i sostenitori e gli amici degli amici, non noi.



Così avremo più libertà di parola, la fine delle oligarchie dell'informazione e valutazioni un po' più oneste della realtà.



Sì, basta farci prendere per il culo dai soliti pennivendoli, che difendono gli interessi, come vecchie puttane professioniste, dei loro padroni.



Si sa che la razza dei pennivendoli è una razza bastarda, non suda e non lotta e ha la mamma che fa la mignotta.



Chiaramente ho offeso nessuno, perché in Italia i giornalisti sono tutti onesti ed integerrimi: è un fatto........risaputo.