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13 nov 2013

Giornalismo e onestà, la verità libera , ma è pericolosa,

Giornalismo e onestà, la verità libera , ma è pericolosa, quindi si cercherà di capire cosa e come fare, senza troppo rischiare, perché dire la verità porta inevitabilmente un rischio personale: i politicanti, i corrotti, i malavitosi ti odiano sopra ogni cosa.
Per essere tranquilli bisogna usare delle precauzioni, evitando di attaccare il singolo malavitoso, alla peggio, se si hanno delle prove, si segnala con un esposto alla magistratura il caso e niente più.
La guerra contro la verità rosegue da sempre, ma l’onestà intellettuale ci libera dal male.



17 ott 2010

Così si diventa santi anche dicendo la verità tutta la verità, nient'altro che la verità: la verità ti libera.

Papa Benedetto XVI ha proclamato sei nuovi santi tra cui l'australiana Mary MacKillop, che denunciò un prete pedofilo: la santità quindi non più una questione di fedeltà all'autorità, ma anche di lealtà all'onestà, alla dignità e lla fede, oltre con il dovere di difesa dei bambini, degli ultimi.

Così si diventa santi anche dicendo la verità tutta la verità, nient'altro che la verità: la verità ti libera.

Quindi l'ipocrisia e il tacere, nascondendo il male, l'ingiustizia non porta il paradiso.

9 ott 2014

Facebook chat mobile, le scelte di dire la verità, solo la verità e null’altro che la verità

Facebook chat mobile, le scelte di dire la verità, solo la verità e null'altro che la verità, porta inevitabilmente allo scontro con un mondo ipocrita, mafioso, clientelare, corrotto.
E' pericoloso dire apertamente la verità, quella oggettiva e evidente, ma se non avete nulla da perdere o quasi, dite tutto ciò che sapete, il marcio deve venire a galla: la verità ci libera.

27 mar 2019

La verità ci libera dai bugiardi e blasfemi - Arduino Rossi

https://notizienews1.blogspot.com/search?q=verità+libera

La verità nasce dal cuore e si chiama sincerità, le persone false pensano sempre prima di parlare, fatto giusto e corretto, ma anche parlano per convincere chi gli ascolta, anche questo è legittimo, però usando giochi di parole, frasi anche contraddittorie, toccano l’emotività di chi gli ascolta, in modo che l’importante non sia la ricerca della verità, ma solo il confutare certe ….verità fasulle, costruite come una chimera, come certi mostri a tre teste, che in natura non possono esistere.
Tutti coloro che utilizzano la religione per fini politici ed economici sono dei falsari, degli sporcaccioni e soprattutto dei blasfemi, sia che siano pastori, preti cattolici, vescovi e papi, o pope e patriarchi ortodossi, oppure anche di molte altre religioni.

26 gen 2014

Crimine e bugie, la verità da dire non in Italia o la paghi cara.

Scusate se mi sfogo, ma qualcuno mi deve svegliare da questo incubo: vi racconterò le mie vicissitudini.
Ho scritto in questo blog, tempo fa, la verità, tutta la verità,  solo la verità,  anche su un quasi di 40 anni, che beve, si droga, ma ha la copertura del decoro, della piccola borghesia lombarda.
Così,  stanco di prepotenze, di insulti, di calunnie assurde, di minacce di morte, andai a denunciarlo, ma non avevo le prove di ciò che dicevo, in conseguenza non lo feci, ma mi limitai a scriverlo.
Lui mi ha querelato ed ora trovo assurdo, perché la verità ti libera, dice la Bibbia, ma a quanto pare la giustizia italiana non conosce la verità. 

La verità ti libera

La verità ti libera, ma in Italia la verità è odiata dai politici, dai giornalisti spesso e talvolta anche da certi giudici.
La lotta per la verità è spesso combattuta con vigore dalla casta, dal ceto medio ipocrita e dal potere nascosto di una borghesia ridicola e ignorante.
La verità arriva sempre e travolge come un fiume in piena i bugiardi e i loro mondi squallidi e fasulli.

28 nov 2015

Notizie News, chi siamo e cosa vogliamo?

Nel libro dei Proverbi, della sacra Bibbia c'è  una frase, da non prendere come un luogo comune: "La verità  ti libera."
Noi vogliamo dire la verità,  tutta la verità,  solo la verità, quindi non stupitevi del nostro.... criticare tutti e tutto, che ci hanno resi odiosi a molti, infatti non c'è  crimine peggiore, che non si perdona.
Nella storia la verità  è  costata cara a Galileo, Socrate e Gesù, quindi non non vorremmo finire come costoro, sotto processo: di giudici iniqui se ne trovano sempre.

8 feb 2014

Stampa, televisioni a servizio di chi li paga e non della verità

La verità ti libera, così costoro non amano la verità, infatti loro servono le... verità di comodo, a servizio di certi interessi di parte, economici spesso.
L'uso della lingua italiana, del codice lingua come dicono i linguisti, è per convincere che il nero è giallo, che l'acqua salata è dolce, che i ladri sono onesti, che dice la verità è un delinquente da incarcerare, da odiare, da emarginare. 
Avevano altre professioni, vendere pentole, fare gli agenti immobiliari, i commessi viaggiatori, oppure promotori finanziari.

9 feb 2011

Oggi comunismo - socialismo reale e i massacri del passato


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Al Giorno del Ricordo, dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli dell’Istria, parteciperà Gianfranco Fini, che sarà il prossimo 10 febbraio a Trieste: ''Non voglio spaccature il Presidente Fini e' la terza carica dello Stato, anche se le problematiche politiche sono evidenti vanno messe da parte in questa occasione”.
Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
Dite a costoro di smettere …… perché il fanatismo nuoce anche a te: è il cancro dell’anima e della storia.

Notizie News e il ricordo delle foibe


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Al Giorno del Ricordo, dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli dell’Istria, parteciperà Gianfranco Fini, che sarà il prossimo 10 febbraio a Trieste: ''Non voglio spaccature il Presidente Fini e' la terza carica dello Stato, anche se le problematiche politiche sono evidenti vanno messe da parte in questa occasione”.
Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
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Comunismo - socialismo reale, foibe e gulag sovietici


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Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
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Italiane foibe rosse - la giornata del ricordo


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Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
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I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
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Le vittime delle foibe e delle altre stragi comuniste


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Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
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Di Trieste foibe giorno del ricordo


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Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
Dite a costoro di smettere …… perché il fanatismo nuoce anche a te: è il cancro dell’anima e della storia.

Foibe istriane carsiche e strage di italiani


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Al Giorno del Ricordo, dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli dell’Istria, parteciperà Gianfranco Fini, che sarà il prossimo 10 febbraio a Trieste: ''Non voglio spaccature il Presidente Fini e' la terza carica dello Stato, anche se le problematiche politiche sono evidenti vanno messe da parte in questa occasione”.
Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
Dite a costoro di smettere …… perché il fanatismo nuoce anche a te: è il cancro dell’anima e della storia.

Politica italiana - le foibe da non dimenticare


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Al Giorno del Ricordo, dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli dell’Istria, parteciperà Gianfranco Fini, che sarà il prossimo 10 febbraio a Trieste: ''Non voglio spaccature il Presidente Fini e' la terza carica dello Stato, anche se le problematiche politiche sono evidenti vanno messe da parte in questa occasione”.
Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
Dite a costoro di smettere …… perché il fanatismo nuoce anche a te: è il cancro dell’anima e della storia.

3 lug 2014

Facebook accedi e la verità scomoda

La verità è scomoda, spesso fa male, non solo a chi è rivolta, ma a chi la dice: dire la verità costa spesso difficoltà nel trovare lavoro, significa litigare con le persone care, con gli amici, ma bisogna dirla e  scriverla.
Non deve essere spietata, ma corretta, onesta, leale.
La verità ti libera, ma ti rende pure un nemico pubblico e spesso non c'è persona più odiata al mondo di chi dice la verità.

9 feb 2011

Una storia d'Italia - Le foibe di Tito


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Al giorno del Ricordo, dedicato alle vittime delle foibe e agli esuli dell’Istria, parteciperà Gianfranco Fini, che sarà il prossimo 10 febbraio a Trieste: ''Non voglio spaccature il Presidente Fini e' la terza carica dello Stato, anche se le problematiche politiche sono evidenti vanno messe da parte in questa occasione”.
Le foibe sono un massacro dimenticato e quei morti, decine di migliaia, sono ancora morti di serie B, come i 60milioni di trucidati dei regimi comunisti dell’Est Europa e dell’Asia Rossa.
I caduti per colpa di quella parte politica non hanno chi li ricorda e nessuno vuole richiedere risarcimenti per le vittime, neppure quelle vicine cronologicamente, i morti sotto lo statalismo rosso, finito, almeno in Europa nel 1989.
Eppure in molti hanno commerciato con i comunisti e tanti hanno ricevuto finanziamenti per il proprio partito fratello e comunista: quei soldi erano sporchi di sangue, ma non si vuole parlare di questo in Italia e della complicità dei comunisti di allora, degli irriducibili di oggi e dei … pentiti che hanno cambiato nome.
Il sistema sovietico aveva affiliati anche da noi, ma tutti tacciono e fanno i pesci lessi alle pubbliche manifestazioni,di ricordo.
Perché non si può dedicare un giorno per rammentare i morti, caduti sotto i regimi comunisti?
Ci furono tanti italiani che pagarono, ci fu il massacro della Brigata Osoppo, gli italiani morti nei Gulag sovietici perché erano fuggiti dal fascismo feroce ed erano andati tra le fauci del comunismo reale: erano colpevoli, allora come oggi, di non pensare allo stesso modo dei caporioni dei vertici Italiani e Sovietici.
Le stragi del Novecento furono parecchie ed alcune fanno fatica ad essere ricordate: i defunti sono tutti uguali, ma certi pesano di più, molto di più.
Le foibe sono state un caso atroce di menzogna per il quieto vivere, i morti devono riposare in pace, ma i vivi devono sapere e di conseguenza agire, così eviteranno gli stessi errori del passato: negare i genocidi del Novecento è un atto criminale, perché lascia che dei giovani sbaglino allo stesso modo dei padri e dei nonni.
La verità libera non solo dalle tirannidi, ma anche dei crimini contro l’Umanità.
Per banale e ovvio che sia è qualcosa da fare, dire, scrivere e denunciare, evitando il più possibile la retorica ufficiale della memoria, con il brutto monumento inaugurato con tanto di politici a seguito.
I morti poi erano spesso i migliori, coloro che non si piegarono davanti ai potenti, ai prepotenti del momento.
Così, se non vogliano ricadere negli stessi sbagli, parliamo di come avvennero quei tragici fatti: in Europa il comunismo, ovvero il sistema economico che tendeva a statalizzare tutta l’economia, con giustificazioni pretestuose, come l’egualitarismo, aveva portato la sua folle ideologia sino alle porte dell’Italia ed era nata la cortina di ferro, che divideva gli Stati sotto il controllo Sovietico, da quelli democratici, che avevano molti difetti, ma conservavano il pluralismo economico e culturale, religioso e sociale.
La dittatura di Tito in Iugoslavia poi si sganciò dall’area sovietica, ma rimase un sistema totalitario.
Il comunismo non ammetteva alcuna alternativa e tutto era sottoposto al controllo del Partito Comunista, partito guida del popolo, del proletariato: in pratica chi esprimeva variazioni e discrepanze, anche minime, rispetto alla linea ufficiale, era subito considerato un nemico del popolo, da incarcerare ed eliminare.
Si può dire che lo Stato assolutista faceva da religione, da coscienza pubblica e privata, da verità da non discutere, da accettare e basta.
I nemici del popolo finivano in campi di lavoro, ai lavori forzati e moltissimi ne morirono, i pochi superstiti invece ne uscirono malati, distrutti nel fisico e nella mente.
Era una politica che tendeva ad omologare l’uomo: chi non era riducibile a un essere metà macchina era annientato.
Ancora oggi in troppi, in gruppi pseudo rivoluzionari, estremisti, di esaltati, praticano la stessa strategia: chi non è con loro ”è contro di loro, è un delinquente, un criminale, un pazzo, uno stupido”.
Costoro hanno verità assolute a cui aggregarsi e se esponi idee differenti non sei criticato con argomentazioni, ma cercano di coprirti di fango, come persona: se avessero il potere sarebbero i nuovi aguzzini.
Dite a costoro di smettere …… perché il fanatismo nuoce anche a te: è il cancro dell’anima e della storia.

3 gen 2017

Caro papa Francesco, all’inferno vanno chi dice le bugie e non chi racconta la verità - ARDUINO ROSSI

"La verità ti libera", mentre l'accusa pesante, da sempre fatta ai gesuiti, è che non amate la verità, ma utilizzate strumenti linguistici e giochi di parole, concetti, per celare l'evidente, confondendo il bianco con il nero.
Dire che sia meglio aiutare costoro a casa loro è giusto, corretto, evidente, razionale: significa seguire leggi economiche e matematiche, ovvero i soldi nostri da loro fanno …. miracoli, per una questione legata al cambio valutario.
Invece da noi loro sono super sfruttati e occupano i posti di altri poveri.
Io dico la verità oggettiva, misurabile e se uno dona i suoi guadagni a costoro, inviandoli al loro Paese, è … migliore di chi li sfrutta in Italia: segue il messaggio di Cristo e non del …. Papa.
Amen!

30 apr 2019

Cristiani veri e falsi, chi serve il denaro è con Satana - Arduino Rossi


Il male assoluto è da sempre simboleggiato da lui, il signore delle tenebre e tutto gira attorno a Lui: io non so se costui esiste veramente o è solo il simbolo del male.
So solo che la sua ombra si vede molto bene tra i ….cristiani della domenica, quelli altezzosi e fasulli, quelli che strillano dal pulpito, quelli che hanno molte pubbliche virtù e altrettanti vizi privati.
La verità libera tutti, questa sposa l’onestà e odia le moine, i discorsi confusi e ridondanti, i giochi di parola, i luoghi comuni e le banalità.
Il dio quattrino è il più adorato su questa terra, non perché serve per vivere, ma per apparire, con l’esibizione del lusso e dello spreco senza scopo.
Così i falsi cristiani, che amano il profitto senza alcun motivo se non quello di soddisfare le loro voglie, i loro vizi, si mostrano pii, ma celano falsificazioni del messaggio cristiano e della verità: loro, come i truffatori, giocano sulle emozioni di chi li ascolta e mai sulla ragione.
Eccoli ospitali, ma non dicono mai dove e come camperanno i poveretti che arriveranno, poi costoro appena arrivati, guarda la ….stranezza, andranno a fare i manovali del crimine e delle attività più faticose, in nero.
I farisei parlano di Vangelo e non lo hanno mai letto, o peggio, lo piegano ai loro interessi.
Quindi hanno dei guadagni dallo spaccio di droga, dalla prostituzione, dallo sfruttamento dei braccianti, direttamente o indirettamente, anche grazie alle elemosine che ricevono, alle ricche donazioni da parte dei grandi capitalisti e mafiosi, da parte pure degli schiavisti.
Costoro sono dei veri malvagi e offendono Dio, quello vero, in croce.