Silvio, il premier, i giudici contrari a lui non li vuole vedere.
La magistratura deve cambiare come il capo dell'esecutivo vuole?
Che la giustizia abbia bisogno di una riforma, con lo snellimento delle procedure, in modo da tornare ad essere un Paese del Terzo Millennio e non avere le condizioni dell'Ancien Régime, con libroni polverosi e tempi che si misurano in generazioni è giusto.
Da tempo i due poteri si danno la colpa per le lungaggini della giustizia nazionale, ma altri sostengono che siano in tanti a guadagnare da queste situazioni interminabili.
A parte i soliti avvocati delle cause perse, che solo con la prescrizione “vincono” una causa, abbiamo invece troppi faccendieri, piccoli e non troppo piccoli “affaristi” che si buttano in faccende giuridiche lunghissime, certi che solo con un accordo sarà possibile giungere alla fine, portando a casa una parte di patrimoni che avrebbero mai avuto con processi brevi ed efficaci.
POLITICA, CULTURA, CRONACA, ARTE, RELIGIONE, SCIENZA, PENSIERO LIBERO. Quasi Giornale online. scritto a più mani da una redazione coraggiosa, da dei volontari. Responsabile Arduino Rossi-
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