Sono due gli impiccati in Iran, colpevoli di aver contestato le elezioni farsa del presidente Ahmadinejad: sono stati accusati di essere "mohareb" ovvero nemici di Dio.
Mohammad Reza Ali Zammani e Aresh Rahmanipuor sono stati processati sino all’appello e la condanna capitale è stata confermata in modo definitivo: i due oppositori appartenevano uno a un gruppo monarchico, mentre l'altro era un Mujaheddin del Popolo.
La violenza della teocrazia supera il ridicolo: se non ci fossero morti, torturati, incarcerati innocenti sarebbe tutta una grande buffonata: gli imbroglioni, che hanno falsificato i risultati elettorali si appellano a Dio.
Usano la menzogna per governare , ma non temono probabilmente il giudizio del Creatore: se ne infischiano dell’onestà.
Per caso questi grandi teocratici non saranno atei?
Certamente non hanno paura di affrontare Dio dopo aver ucciso degli innocenti.
Se temessero la giustizia divina si nasconderebbero sotto terra, per non farsi giudicare.
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