30 lug 2010

I criminali francesi rischiano grosso con Sarkozy


Sarkozy non perdona e progetta ciò che tempo fa avevo ipotizzato: togliere la cittadinanza francese ai criminali di origine straniera, la mia ipotesi riguardava pure l'Italia.
In apparenza il presidente Nicolas Sarkozy promette qualcosa di legittimo e democratico: "La nazionalità francese dovrebbe essere ritirata a qualsiasi persona abbia attentato alla vita di un funzionario di polizia o di qualsiasi altro depositario della sicurezza pubblica".
La lotta contro le rivolte delle bande criminali delle città francesi, nelle periferie misere, con un alto tasso di disoccupazione e di emarginazione non dà buoni frutti: allora servono misure straordinarie.
Quale sistema migliore può esserci se non quello di togliere la cittadinanza a un rivoltoso, che odia la Francia: tutto questo non appare grave, perché il bandito che spara ai poliziotti, che disprezza tutto ciò che rappresenta la Francia, l'Occidente, che lo ha cresciuto e fatto uscire dalla miseria, dalla fame di altre realtà, si merita tale punizione.
Il fatto però potrebbe avere delle conseguenze disastrose, perché togliere la cittadinanza a qualcuno significa renderlo un apolide, una persona senza alcun diritto, una “non persona”: persino gli animali avrebbero più diritti di lui sul suolo francese, ma pure sul pianeta terra.