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Mercoledì 6 ottobre 2010, presso il Settore Politiche Sociali e Salute, si è riunito il nuovo “Tavolo provinciale della grave cerebrolesione acquisita e trauma vertebromidollare”.
Il Tavolo, presieduto dall’Assessore provinciale Domenico Belloli, è composto dai referenti delle realtà maggiormente significative presenti sul territorio provinciale:
- Ospedali Riuniti di Bergamo – Unità di Medicina Fisica e Riabilitazione presidio di Mozzo – Guido Molinero, Gianni Melizza
- Clinica Quarenghi – Unità Operativa di Recupero e Riabilitazione funzionale – G. Pietro Salvi
- Centro Don Orione – Giovanni Battista Guizzetti
- Cooperativa Sociale Progettazione – Daniela Masseroli
- Associazione Amici Traumatizzati Cranici – Paola Dellera
- Associazione Disabili Bergamaschi – Alberto Bacchini
- ASL provincia di Bergamo – Gennaro Esposito
- Provincia di Bergamo – Silvano Gherardi , dirigente del Settore; Simona Colpani, consulente
Nonostante i numerosi risultati raggiunti sia sul versante sociale che su quello sociosanitario, sono ancora molte le problematiche e i bisogni a cui si deve rispondere; a tale proposito, nel corso della riunione di insediamento, si è concordato di allargare la partecipazione ai lavori ad un rappresentante tecnico del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, e ad un rappresentante tecnico di Confcooperative, in modo da avere un quadro il più possibile completo sulle esigenze del territorio bergamasco, una provincia ricca di esperienze innovative e di un volontariato molto organizzato.
Il Tavolo, con la partecipazione attiva di tutti i suoi componenti, ha come obiettivi e vuole programmare l’attività volta:
- alla formazione di operatori socio-sanitari del territorio aventi in carico persone con disabilità acquisita;
- al supporto psicologico ai familiari, che di colpo si trovano coinvolti in storie di grave disabilità acquisita. E’ a loro che vanno prestate particolari attenzioni in quanto sono i coprotagonisti, insieme al paziente, di un percorso di riabilitazione che può durare, nei casi più seri, anche tutta la vita.
Una prima iniziativa concreta riguarda la distribuzione della “Guida del ritorno a casa”, strumento pensato per offrire alle persone coinvolte un supporto morale e reale nel delicato momento del rientro in famiglia. Saranno studiate d’intesa, Provincia e ASL, le migliori soluzioni per garantire una diffusione appropriata sia tra i medici di famiglia, che nelle realtà ospedaliere.