8 ott 2010

Bergamo - L’impegno della Provincia per i Traumatizzati cranici e le loro famiglie.

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Mercoledì 6 ottobre 2010, presso il Settore Politiche Sociali e Salute, si è riunito il nuovo “Tavolo provinciale della grave cerebrolesione acquisita e trauma vertebromidollare”.
Il Tavolo, presieduto dall’Assessore provinciale Domenico Belloli, è composto dai referenti delle realtà maggiormente significative presenti sul territorio provinciale:

  • Ospedali Riuniti di Bergamo – Unità di Medicina Fisica e Riabilitazione presidio di Mozzo – Guido Molinero, Gianni Melizza
  • Clinica Quarenghi – Unità Operativa di Recupero e Riabilitazione funzionale – G. Pietro Salvi
  • Centro Don Orione – Giovanni Battista Guizzetti
  • Cooperativa Sociale Progettazione – Daniela Masseroli
  • Associazione Amici Traumatizzati Cranici – Paola Dellera
  • Associazione Disabili Bergamaschi – Alberto Bacchini
  • ASL provincia di Bergamo – Gennaro Esposito
  • Provincia di Bergamo – Silvano Gherardi , dirigente del Settore; Simona Colpani, consulente

Nonostante i numerosi risultati raggiunti sia sul versante sociale che su quello sociosanitario, sono ancora molte le problematiche e i bisogni a cui si deve rispondere; a tale proposito, nel corso della riunione di insediamento, si è concordato di allargare la partecipazione ai lavori ad un rappresentante tecnico del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, e ad un rappresentante tecnico di Confcooperative, in modo da avere un quadro il più possibile completo sulle esigenze del territorio bergamasco, una provincia ricca di esperienze innovative e di un volontariato molto organizzato.
Il Tavolo, con la partecipazione attiva di tutti i suoi componenti, ha come obiettivi e vuole programmare l’attività volta:
  1. alla formazione di operatori socio-sanitari del territorio aventi in carico persone con disabilità acquisita;
  2. al supporto psicologico ai familiari, che di colpo si trovano coinvolti in storie di grave disabilità acquisita. E’ a loro che vanno prestate particolari attenzioni in quanto sono i coprotagonisti, insieme al paziente, di un percorso di riabilitazione che può durare, nei casi più seri, anche tutta la vita.
Una prima iniziativa concreta riguarda la distribuzione della “Guida del ritorno a casa”, strumento pensato per offrire alle persone coinvolte un supporto morale e reale nel delicato momento del rientro in famiglia. Saranno studiate d’intesa, Provincia e ASL, le migliori soluzioni per garantire una diffusione appropriata sia tra i medici di famiglia, che nelle realtà ospedaliere.