5 ott 2010

regionale della Lombardia - Cavalli: "Dal Consiglio un segnale alle mafie: per loro in Lombardia non c'è più posto"


"Il problema delle infiltrazioni mafiose in Lombardia non ha bisogno di allarmismi né di sensazionalismi. Servono meno sedute straordinarie del Consiglio regionale e più lavoro quotidiano". Così Giulio Cavalli, consigliere regionale dell'Italia dei Valori, comincia il suo intervento nel corso della seduta odierna dell'Assemblea lombarda dedicata al dibattito sulle infiltrazioni della criminalità organizzata nella nostra regione.

"Dobbiamo tutti riconoscere - continua Cavalli - che la criminalità organizzata riesce ad esistere laddove la politica le lascia spazio. Non si può più dire che le mafie in Lombardia non esistono perché si tratta di ormai di un sistema. Un sistema fatto sempre dalle stesse famiglie, dagli stessi nomi. Criminali che continuano a pascolare impunemente nel nostro territorio dagli anni '60 ad oggi".

"I 300 arresti del luglio scorso nel maxi blitz tra Lombardia e Calabria non ci raccontano solo che le mafie in Lombardia esistono, ma anche che sul nostro territorio ci sono migliaia di fiancheggiatori e ancora più indifferenti. Ci raccontano di famiglie mafiose che, a torto o a ragione, sono convinte di sapere già quali saranno i terreni dell'Expo mentre noi, all'interno dell'Assemblea lombarda, sappiamo poco o nulla. E - rileva il consigliere regionale di IdV - una 'ndrangheta che ritiene di essere più avanti di un consiglio regionale è un allarme".

"E allora - conclude Cavalli - oggi, tutti insieme, uniti, dobbiamo lanciare un messaggio forte alla criminalità organizzata: per loro in Lombardia non c'è più spazio".

Gruppo Italia dei Valori
Consiglio regionale della Lombardia