Andrea Leoni (pdl) , nel rilevare che l'uomo pakistano che domenica 3 ottobre 2010 nel Comune di Novi (Mo) ha lapidato la moglie che si era opposta al matrimonio combinato imposto alla figlia, era anche il referente religioso della comunità pakistana ed aveva creato un centro di culto islamico aperto ai fedeli in un locale di sua proprietà adiacente alla propria abitazione in Via Bigi Vales, ha rivolto una interrogazione alla Giunta per sapere: se confermi che i locali dello stabile in via Bigi Vales a Novi di Modena, fossero utilizzati come luogo di culto islamico; se l'utilizzo dei locali suddetti per attività di culto fosse stata oggetto di autorizzazione da parte dell'Amministrazione comunale di Novi, anche in relazione alla destinazione d'uso dei locali stessi e se tali locali siano stati oggetto, di recente e nel passato, di controlli e di verifiche da parte dell'Amministrazione comunale, in caso affermativo, quali siano i rilievi emersi. Il consigliere chiede anche: se risulti che nei suddetti locali si svolgessero regolarmente attività connesse al culto e quindi gli stessi locali si connotino, per i cittadini islamici residenti nell'area, come una vera e propria moschea; se confermi che l'omicida fosse anche il referente religioso della comunità pakistana ed il proprietario dei locali dove si svolgeva attività di culto e in caso affermativo, come giudichi tale fatto; se l'utilizzo dei locali per attività di culto facesse riferimento ad una specifica e riconosciuta associazione; se concordi nel ritenere preoccupante che l'uomo accusato dell'omicidio della moglie per questioni fosse anche il referente religioso della locale comunità pakistana. Leoni, infine, domanda se l'amministrazione comunale di Novi sia stata oggetto di specifiche richiesta di autorizzazione, da parte di soggetti pubblici o privati, per utilizzo di locali destinati al culto islamico e, in caso affermativo, quali; se alla luce dei gravi fatti verificatisi, non ritenga opportuno rivedere la legislazione regionale che oggi autorizza e di fatto legittima, l'esercizio del culto islamico anche in locali non destinati a tale uso e come intenda intervenire per verificare che le attività di culto esercitate nei sempre più numerosi centri islamici diffusi sul territorio regionale, sia esercitata in ottemperanza delle prescrizioni di legge.