1 ott 2010

Umbria - Le prestazioni sanitarie per essere appropriate devono essere erogate in tempi utili a migliorare il decorso della malattia e per essere eque debbono essere garantite a coloro che ne hanno più urgenza”.










Lo ha detto l’assessore alla sanità della Regione Umbria, Maurizio Rosi, annunciando la pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Umbria (n. 42 del 6 settembre 2006)  Piano regionale sul contenimento dei tempi di attesa per le prestazioni di specialistica ambulatoriale e di ricovero.  Già negli anni passati – ha ricordato l’assessore - la Regione ha predisposto un monitoraggio delle liste e tempi di attesa di numerose prestazioni sanitarie, ed un progetto di contenimento dei tempi di attesa basato sulla tipologia della domanda e sulla razionalizzazione dell’offerta. “Le indagini sulla qualità percepita  hanno evidenziato che il principale problema denunciato dai cittadini umbri è l’accessibilità all’assistenza specialistica. Si tratta di un problema  nazionale per il quale la Finanziaria 2006 ha previsto l’obbligo delle Regioni a predisporre appositi Piani regionali. Oggi – ha aggiunto Rosi - le prestazioni urgenti hanno una corsia preferenziale e vengono erogate di norma entro le 24 ore, ma occorre fare di più. Per questo nel Documento umbro sul contenimento dei tempi d’attesa ci sono indicazioni operative per i nuovi Direttori generali chiamati a dare prova delle proprie capacità manageriali anche su questa materia”. 

   Nel Piano regionale sono indicati i tempi massimi che le Aziende dovranno rispettare per un primo gruppo di trentatre  prestazioni ambulatoriali (visite specialistiche ed esami diagnostici strumentali) a cui si aggiungeranno, con successivo atto, anche quelle ospedaliere (ricoveri).


 I Piani delle aziende sanitarie dovranno inoltre tenere conto di altri aspetti,  a cominciare dalla qualificazione della domanda di prestazioni specialistiche,  garantendo un ricorso appropriato anche attraverso criteri di priorità nell’accesso. Il livello di rischio potenziale per la salute sarà il criterio cardine per stabilire il tempo di erogazione della prestazione. Dovranno essere pienamente  utilizzate tutte le capacità produttive di ambulatori e reparti per mettere a disposizione dei cittadini, in percorsi pubblici e trasparenti, l’intero potenziale costituito da tutto il personale presente, verificabile attraverso analitici piani di produzione. Andranno inoltre riorganizzate le prenotazioni con messa in rete dei Centri di Prenotazione di tutte le Aziende sanitarie così da garantire la prenotazione entro i tempi massimi stabiliti dal presente Piano. Nel caso che la prestazione richiesta, di  media-bassa specialità, non sia prenotabile entro i tempi stabiliti sarà possibile accedere alle prestazioni erogate dalle altre Aziende sanitarie regionali o da strutture private convenzionate,  avendo poi diritto al rimborso da parte della propria ASL di residenza della quota pari al ticket prevista per la prestazione richiesta. Le prestazioni di alta specialità invece potranno essere erogate, come avviene oggi, solo in determinati centri di riferimento regionale.  “Nel Piano si riafferma il principio – ha detto Rosi . che alla propria ASL di residenza spetta la presa in carico del paziente fino al termine del percorso diagnostico-terapeutico. A partire dal 2007 non sarà  possibile per la ASL  rifiutare una prenotazione e quindi dichiarare la presenza di agende di prenotazione chiuse per specifiche prestazioni sanitarie. Infine – ha aggiunto - le Aziende sanitarie dovranno promuovere la massima informazione e comunicazione al cittadino su procedure e dati per la gestione delle liste di attesa ed il contenimento dei relativi tempi di accesso, in quanto – ha concluso l’assessore - diritto fondamentale del cittadino e risorsa strategica per l’azienda sanitaria rivolta al miglioramento della qualità del servizio”.