La fuga prosegue secondo i soliti principi: nella vita reale sono nessuno, nella vita virtuale mi invento qualcosa di fasullo, per mostrarmi quello che non sono.
So di quasi quarantenni che cercano un loro spazio personale in questa realtà, ma spesso assano le giornate a casa, senza lavoro e senza futuro, predestinati, dopo la morte dei genitori anziani, a diventare dei futuri senza tetto, per ora con il computer.
Internet talvolta fa male.