7 mar 2016

Crimine a Roma, uccidono l’amico per divertimento

Il caso appare assurdo e demenziale, prima che criminale, ma il ritrovamento del corpo del 23enne in un appartamento, ucciso a coltellate e a martellate, non per un litigio, o per qualsiasi motivo, ma per provare… l’esperienza dell’omicidio, dopo una nottata a base di alcool e droga, appare oltre la follia.
Questo è un segno dei tempi in cui viviamo: tutto è possibile, il divertimento non ha limiti alcuno, le esperienze sono tutte legittime, sia se si fanno per piacere o per vincere la noia, tutto è legittimo.
Questi ragazzi, i due assassini, hanno applicato alla lettera questi…. principi in voga e hanno ucciso non sapendo cosa fare di più….eccitante, poi sono tornati a letto a dormire, stupiti del fatto che qualcuno si possa sorprendere: è così per tutti ormai.
Forse, in un certo senso, hanno ragione, l’assurdo del relativismo sta devastando il nostro mondo: se non esistono più ideali, morali, valori che tengano, perché sorprendersi, ipocritamente, di un tale crimine?