La scelta è diplomatica e politica, per non pesare troppo contro gli stati uniti, dopo la tregua, poco rispettata, mentre l’ambigua guerra contro l’isis prosegue… con molta calma.
Se ci fossero dei veri bombardamenti lo Stato islamico non esisterebbe più, ma a quanto pare in troppi desiderano tenerlo in vita.
Ora la scelta di Putin rispetta la logica degli equilibri internazionali, con l’esistenza e la sopravvivenza dell’Isis, che tanto piace a Obama, alla Clinton, a Cameron, alla Merkel, senza profughi lei non vive, a Hollande e a Renzi.