Non solo le logiche pubblicitarie, ma anche quelle politiche
e sociali, oso dire pure culturali, ovvero stiamo subendo una vera
colonizzazione culturale dagli Stati Uniti e non ce ne accorgiamo.
Così le mode libertarie, anarcoide dei ricchi ragazzoni
californiani arrivano anche da noi e loro non vogliono sentir parlare di
censura per atteggiamenti violenti, sessisti, classisti, talvolta razzisti,
ma in modo velato.
La censura esiste, anche se uno si sa muovere nella rete ai
censori, razza idiota e ottusa, fa le pernacchie.