La storia non perdona, o forse è meglio dire che i debiti accumulati, prima o poi, fanno fallire nazioni e imperi, come società e persone.
Gli imperi coloniali europei furono smontati, per colpa dei loro costi eccessivi, nel secondo dopo guerra, mentre nel passato le spese per mantenere e pagare le truppe misero in ginocchio l'impero spagnolo, nel Seicento e quello romano, come quello bizantino e poi ottomano in seguito.
Non ci fu impero che seppe resistere non ai barbari, ma ai debiti, che quando sono eccessivi fanno fuggire le milizie e lasciano che i barbari trionfino.
Sarà così pure per l'impero statunitense, che si è ritirato dall'Afghanistan per le spese militari, così viene messo sotto assedio in Europa dai russi e provocato nel mar della Cina dai cinesi.
Intanto il loro presidente minaccia tutti, compreso i cinesi, ma si scorda che se questi ultimi ritirassero i loro soldi, vendendo i titoli di Stato Usa, il Paese andrebbe in crisi e l'impero crollerebbe.
Intanto i tassi dei loro titoli pubblici crescono, aumentando il loro debito.
L'arma segreta di Putin e dei suoi alleati cinesi non sta nelle bombe nucleari, ma nelle spese militari che il grande impero a stelle e strisce deve sostenere e prima o poi, come la storia insegna, farà crollare il sistema finanziario dei dollari e vedremo il ritiro dei loro soldati, per sempre, da tutto il mondo.
Questa è una legge storica scritta e che si è sempre avverata nel passato, che sicuramente si riproporrà in futuro.