22 set 2010

MIGRANTI SENEGALESI NEL LORO PAESE D’ORIGINE - Veneto

 

SU.PA.: UN PROGETTO PER FAVORIRE UN RITORNO DA IMPRENDITORI DI MIGRANTI SENEGALESI NEL LORO PAESE D'ORIGINE

(AVN) Venezia, 22 settembre 2010Favorire la creazione di nuove attività d'impresa da parte di migranti di ritorno nei loro Paesi d'origine. E' questo, in sintesi, l'obiettivo del progetto Su.Pa. (Successful Paths – Percorsi di Successo), cofinanziato dall'Unione Europea nell'ambito del "Programma tematico di cooperazione con i Paesi terzi nelle aree della migrazione e dell'asilo", del quale è leader la Regione del Veneto e a cui partecipano la Regione Marche e quella senegalese del Kaolack.
Concretamente il progetto si propone di sostenere i percorsi di "ritorno produttivo" di migranti senegalesi, rafforzando la cooperazione istituzionale nel campo dell'immigrazione tra le Regioni di origine e di destinazione, superando le difficoltà di accesso al credito per i migranti, consentendo il ritorno del capitale umano ed economico in Senegal.
Oggi a Venezia si è svolto un incontro operativo tra i soggetti che aderiscono al progetto per definire soluzioni e modalità di attuazione dello stesso, soprattutto in riferimento alla possibile introduzione di uno strumento innovativo quale un fondo di garanzia alimentato dalla Regione del Veneto e gestito attraverso la società finanziaria Veneto Sviluppo, che prevedrebbe l'erogazione di credito in Senegal attraverso la rete degli istituti bancari presenti nel nostro Paese e in quello africano.
Il principali beneficiari dell'iniziativa sarebbero gli aspiranti imprenditori che fanno parte delle comunità di migranti di Veneto, Marche e Francia, e le comunità in Senegal destinatarie delle rimesse, ma di fatto il progetto è indirizzato anche agli operatori finanziari che operano in Italia, Francia e nell'area africana di intervento.
 "Vorremmo che questo fosse un progetto pilota da riproporre ad altri partner e per altre realtà – ha detto l'assessore veneto al bilancio, Roberto Ciambetti, intervenendo all'incontro –, nella convinzione che sia il metodo più giusto e corretto non solo per sostenere i Paesi le cui potenzialità imprenditoriali debbono ancora esprimersi, ma anche in una logica di reciproco vantaggio, prefigurando la costituzione di proficui rapporti economici tra il Veneto e altre regioni del mondo che sono in via di sviluppo".
"L'Unione Europea guarda con grande interesse all'iniziativa – ha concluso l'assessore Ciambetti – e il Veneto è l'unica Regione d'Europa selezionata all'interno di questo programma di cooperazione per condurre tale esperienza di co-sviluppo. Una scelta che ci onora e che carica di responsabilità tutti i soggetti partecipanti, i quali dovranno indicare percorsi operativi con attenzione e prudenza, individuando interlocutori efficienti e affidabili affinché le risorse messe a disposizione siano utilizzate con efficacia e trasparenza".


Consiglio regionale della Lombardia - Gruppo Italia dei Valori


Coraggio Fabrizio, siamo al tuo fianco

Alcuni malviventi hanno imbrattato un'auto rubata con gravi minacce contro il consigliere comunale di IdV di Segrate Fabrizio Ciapini

Un atto vile e codardo, in puro stile mafioso. Il Gruppo Italia dei Valori del Consiglio regionale della Lombardia esprime la propria solidarietà e vicinanza a Fabrizio Ciapini, consigliere comunale di IdV nel comune di Segrate e alla sua famiglia. Nei giorni scorsi, alcuni malviventi hanno imbrattato un'auto rubata con gravi minacce all'indirizzo di Ciapini e l'hanno scagliata contro il box dell'abitazione dei genitori.

Ci auguriamo che le forze dell'ordine riescano ad individuare i responsabili e a far luce sull'accaduto quanto prima.

Evidentemente, a qualche criminale senza scrupoli non piacciono l'onestà e l'integrità di una persona come Fabrizio Ciapini.

Se qualcuno pensa di spaventarci e di farci desistere dalle nostre battaglie attraverso atti simili si sbaglia. Episodi come questi, nella loro gravità, ci spingono a continuare con sempre maggior impegno la nostra attività a tutela della legalità.

Coraggio Fabrizio, non sarai mai solo nelle tue battaglie. Siamo al tuo fianco.



Gruppo Italia dei Valori
Consiglio regionale della Lombardia

Milano - ELEZIONI AMMINISTRATIVE DI MILANO 2011



Cavalli: "IdV non molla le primarie"

"Italia dei Valori non si chiama fuori dalle primarie". Lo afferma Giulio Cavalli, consigliere regionale e coordinatore di Italia dei Valori per la città di Milano sul suo sito www.giuliocavalli.net.

"C'è un (bel) dibattito a Milano - dichiara oggi Cavalli attraverso un post sul suo sito personale -, negli ultimi giorni, sui modi e sul profilo delle primarie che indicheranno a novembre uno dei candidati contro la Moratti per le prossime amministrative nel 2011. Un dibattito che si apre a opinioni e visioni talvolta fortemente contrastanti e a tre personalità (Giuliano Pisapia, Valerio Onida e Stefano Boeri) che sicuramente hanno da dire e raccontare storie e futuri per questa città".

"Ho sempre creduto che le primarie (come ogni consultazione diretta con i cittadini) siano un passaggio necessario per costruire credibilità: primarie che siano una partecipazione senza mediazioni, senza recinti e senza argini accomodanti. Primarie - si legge ancora sul sito - che siano l'occasione per i cittadini di spiazzare i partiti e non che siano il modo per i partiti di piazzare cittadini. Primarie che siano una libera circolazione di opinioni e sostegni dove i cittadini (politici, intellettuali, impiegati, ragazzi e genitori) decidono di sostenere questo o quel candidato per un'affinità libera da disegni di partito. Lasciare le primarie alle primarie quindi per non trasformare tutto in un gioco messo in ballo in attesa di conferme".

"Per questo - prosegue Cavalli - ho più volte espresso i miei dubbi sulla "discesa in campo" istituzionale di alcuni partiti (nostra opinione personale e, bontà nostra, ora nostra linea politica essendo noi chiamati a farla, la politica) che hanno certificato più o meno questo o quel candidato addirittura all'alba della candidatura. E' un'opinione, condivisibile o non condivisibile, ma è la nostra opinione che ci portiamo in tasca con fierezza. Mi sono ritrovato nelle parole di Valerio Onida, nei dubbi di Nando Dalla Chiesa e perfino nell'analisi di Davide Corritore: la sensazione, qui fuori, è che tutti parlino di entusiasmo e vivacità ma alla fine la maestrina ci voglia tutti seduti in silenzio e ben composti ai banchi".

"Per questo l'IDV a Milano non "molla le primarie" né "si chiama fuori" ma, più semplicemente, lascerà ai cittadini l'onere e l'onore di essere il motore di questo percorso (e quindi lascerà ai propri iscritti il diritto ed il dovere di votare ognuno con la propria convinzione ) continuando a fare il "partito" sui temi, sui punti irrinunciabili e le proposte. Perché la cottura di un programma e della "famiglia" oggi è una speranza, un disegno e non deve essere strategia. Ed è grossolano e svilente pensare che uscito il candidato ci si sieda per cercarsi di aggiustare: quanto potremmo piacerci (noi al candidato e il candidato a noi) si annuserà cammin facendo e ascoltando quanto parleremo la stessa lingua. Tutto il resto - conclude il consigliere regionale e coordinate di IdV per la città di Milano - sono stanzette dove quattro dirigenti di partito aggiustano il tiro. E questo proprio non ci interessa".

 

E' quanto chiediamo alla Giunta regionale con un'interrogazione che abbiamo presentato oggi in Consiglio.

Vorremmo sapere come e quando quel finanziamento - che nulla c'entra con i fondi Fas bloccati dalla Finanziaria cui oggi ha fatto riferimento Formigoni - sia pervenuto alla Regione e, nel caso ciò non si fosse verificato, ci piacerebbe capire cosa sia stato fatto per sollecitare l'allora Governo Berlusconi al mantenimento dell'impegno assunto, tenendo anche conto della coerenza politica delle varie istituzioni coinvolte, compreso il Comune di Milano.

Da oltre vent'anni, dopo una pioggia un po' più abbondante del solito, il fiume Seveso allaga l'area nord-est della città. E puntualmente, gli amministratori di Milano si esibiscono nello scarico delle responsabilità su altri enti e nella litania della mancanza di finanziamenti per politiche di intervento idraulico.

Eppure ora scopriamo che una legge del 2001 stanziava per la Lombardia una somma cospicua proprio a tale scopo. I casi, a questo punto, sono due: o i soldi sono arrivati e sono stati utilizzati per altro anziché per porre rimedio a un problema che periodicamente mette in ginocchio Milano - e ci dicano per cosa; oppure quei soldi non sono mai arrivati - e occorre allora parlare di inerzia colpevole da parte di un governo regionale che non perde occasione per attribuirsi poteri di ultima istanza.

In un modo o nell'altro, pretendiamo che sia fatta chiarezza".


Seveso: da una legge del 2001, 20 miliardi di lire alla Regione. Che fine hanno fatto quei soldi? Regione Lombardia

 

Seveso: da una legge del 2001, 20 miliardi di lire alla Regione. Che fine hanno fatto quei soldi?

Sel ha presentato un'interrogazione in Consiglio

"20 miliardi di lire a favore della Regione Lombardia nel triennio 2001/2003 'per l'esecuzione delle opere e degli impianti necessari per il controllo della falda acquifera di Milano'. Una spesa autorizzata nel dicembre del 2001 con la Legge 428. Sono passati nove anni e sabato l'ennesima esondazione del Seveso ha prodotto danni ingenti e gravi disagi. Ma che fine hanno fatto quei soldi?
CACCIA IN DEROGA, UDC E PD PRESENTANO PDL PER RIMBORSO TASSE DI CONCESSIONE.

Milano, 21 set. - "Un rimborso ai cacciatori che esercitano la caccia in deroga, pari al 50% delle tasse annuali di concessione regionale versate per la stagione venatoria 2010/2011". E' questo l'obiettivo del Progetto di Legge che Gianmarco Quadrini e Valerio Bettoni, Consiglieri regionali dell'Unione di Centro e Gian Antonio Girelli e Mario Barboni del PD hanno presentato stamani al Presidente del Consiglio regionale della Lombardia.
Il provvedimento inserisce una norma transitoria alla legge regionale sulla caccia (la 26/93) prevedendo per i cacciatori da appostamento fisso o temporaneo un rimborso pari al 50% delle tasse annuali di concessione regionale versate per la stagione venatoria 2010/2011.
"Quest'anno le deroghe, per la prima volta dopo 13 anni, non sono state autorizzate e i cacciatori che esercitavano questo tipo di caccia - hanno affermato i firmatari - sono stati fortemente penalizzati. Probabilmente molti di loro non avrebbero nemmeno pagato la licenza",
"Alla luce di questa interruzione inaspettata, che ha ridimensionato sensibilmente l'esercizio venatorio nelle province lombarde, riteniamo doveroso richiedere un rimborso - spiegano i presentatori - in modo che l'onere finanziario a carico di ogni cacciatore sia ricondotto a un'equa proporzionalità rispetto alle effettive opportunità venatorie concesse quest'anno da Regione Lombardia".


Lombardia - Zamponi: "Penati, se ci sei batti un colpo"

 

Il Consiglio regionale della Lombardia rinvia, in assenza del rappresentante dell'Italia dei Valori, la discussione in ordine alla destinazione dei terreni di Expo 2015; una questione che da tempo sta facendo litigare Formigoni e la Moratti.

"La convocazione della riunione per venerdì mattina è stata comunicata con poche ore d'anticipo dal Presidente Boni che, evidentemente, non vuole o non può contrapporsi a Formigoni" dichiara Stefano Zamponi, Capogruppo regionale dell'Italia dei Valori.

"Ma il Vice Presidente Penati, che è stato eletto anche con i voti dell'Italia dei Valori, non ha nulla da dire? Possibile - continua Zamponi - che il PD non riesca proprio a fare opposizione?".

"Nel frattempo, viene nuovamente calendarizzata una legge sulla caccia. L'ossessione del Governo nazionale di centrodestra - conclude il Capogruppo regionale di IdV - è salvare Berlusconi dai processi, quella dei lumbard sembra essere quella di arruffianarsi i cacciatori".

Gruppo Italia dei Valori
Consiglio regionale della Lombardia

Brescia - Nuovo stadio del Brescia calcio, Patitucci: - "La Lega spalanca le porte alle speculazioni"

"Non mi sorprende affatto che la Lega Nord sia favorevole alla realizzazione del nuovo stadio a Buffalora, nel cuore del Parco delle Cave". Così Francesco Patitucci, consigliere regionale dell'Italia dei Valori, commenta le recenti dichiarazioni del segretario cittadino della Lega di Brescia, Rinaldi.

"In questo modo - continua Patitucci - la Lega vuole prendere due piccioni con una fava: da una parte spalanca alla speculazione edilizia la zona dello stadio a Mompiano, molto ambita dai palazzinari mentre, dall'altra parte, favorisce il cambio di destinazione d'uso dei terreni del Parco delle Cave verso l'edificabilità".

"Già la trasformazione dell'area da parco a cittadella dello sport è una vera e propria speculazione edilizia; speculazione iniziata tempo fa, attraverso l'autorizzazione del polo logistico all'interno del Parco delle Cave" conclude il consigliere regionale di IdV.


Gruppo Italia dei Valori
Consiglio regionale della Lombardia


Avremo morti e feriti in attentati, repressioni terrificanti successive.


 

Per loro è l'Occidente e con tutti gli altri popoli della terra, che stanno facendo guerra alla loro fede: così vivono come assediati, temono per le loro donne, per i loro giovani.

Non rimane per loro, per la loro mentalità, prendere le armi e farci la guerra.

Il quadro è chiaro?

Ora non resta che vedere i probabili sviluppi: il buonismo, con il razzismo ci stanno portando verso uno scontro atroce.

Avremo morti e feriti in attentati, repressioni terrificanti successive.

La risposta positiva sta in una legislatura chiara, applicata con coerenza: se vivono da noi devono rispettare tutte le leggi, proprio tutte, comprese quelle che consentono alle donne di essere libere come le nostre;

Devono poter cambiare fede come meglio credono, oppure farsi anche atei, se lo desiderano.

Il dialogo e la cultura stanno alla base di questa operazione, ma forse è già troppo tardi: si doveva iniziare al tempo delle guerre coloniali, dopo la decolonizzazione dei Paesi islamici.

Serve mutare politica estera e preferire, a livello Europeo, un affare economico in meno, ma una legge democratica in più in queste realtà, che non sono più lontanissime come un tempo: se i Paesi islamici fossero sotto governi laici, democratici, tolleranti il terrorismo svanirebbe nel nulla.

E' la democrazia l'arma vincente, ma purtroppo non la si può esportare con i cannoni: solo con le idee si infiltra in nazioni che non l'hanno mai conosciuta.

Ora non resta che vedere i probabili sviluppi: il buonismo, con il razzismo ci stanno portando verso uno scontro atroce.

 

Per loro è l'Occidente e con tutti gli altri popoli della terra, che stanno facendo guerra alla loro fede: così vivono come assediati, temono per le loro donne, per i loro giovani.

Non rimane per loro, per la loro mentalità, prendere le armi e farci la guerra.

Il quadro è chiaro?

Ora non resta che vedere i probabili sviluppi: il buonismo, con il razzismo ci stanno portando verso uno scontro atroce.

Avremo morti e feriti in attentati, repressioni terrificanti successive.

La risposta positiva sta in una legislatura chiara, applicata con coerenza: se vivono da noi devono rispettare tutte le leggi, proprio tutte, comprese quelle che consentono alle donne di essere libere come le nostre;

Devono poter cambiare fede come meglio credono, oppure farsi anche atei, se lo desiderano.

Il dialogo e la cultura stanno alla base di questa operazione, ma forse è già troppo tardi: si doveva iniziare al tempo delle guerre coloniali, dopo la decolonizzazione dei Paesi islamici.

Serve mutare politica estera e preferire, a livello Europeo, un affare economico in meno, ma una legge democratica in più in queste realtà, che non sono più lontanissime come un tempo: se i Paesi islamici fossero sotto governi laici, democratici, tolleranti il terrorismo svanirebbe nel nulla.

E' la democrazia l'arma vincente, ma purtroppo non la si può esportare con i cannoni: solo con le idee si infiltra in nazioni che non l'hanno mai conosciuta.


La risposta positiva sta in una legislatura chiara, applicata con coerenza: se vivono da noi devono rispettare tutte le leggi, proprio tutte, comprese quelle che consentono alle donne di essere libere come le nostre;

 

Per loro è l'Occidente e con tutti gli altri popoli della terra, che stanno facendo guerra alla loro fede: così vivono come assediati, temono per le loro donne, per i loro giovani.

Non rimane per loro, per la loro mentalità, prendere le armi e farci la guerra.

Il quadro è chiaro?

Ora non resta che vedere i probabili sviluppi: il buonismo, con il razzismo ci stanno portando verso uno scontro atroce.

Avremo morti e feriti in attentati, repressioni terrificanti successive.

La risposta positiva sta in una legislatura chiara, applicata con coerenza: se vivono da noi devono rispettare tutte le leggi, proprio tutte, comprese quelle che consentono alle donne di essere libere come le nostre;

Devono poter cambiare fede come meglio credono, oppure farsi anche atei, se lo desiderano.

Il dialogo e la cultura stanno alla base di questa operazione, ma forse è già troppo tardi: si doveva iniziare al tempo delle guerre coloniali, dopo la decolonizzazione dei Paesi islamici.

Serve mutare politica estera e preferire, a livello Europeo, un affare economico in meno, ma una legge democratica in più in queste realtà, che non sono più lontanissime come un tempo: se i Paesi islamici fossero sotto governi laici, democratici, tolleranti il terrorismo svanirebbe nel nulla.

E' la democrazia l'arma vincente, ma purtroppo non la si può esportare con i cannoni: solo con le idee si infiltra in nazioni che non l'hanno mai conosciuta.