20 gen 2011

La marocchina e Berlusconi

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Berlusconi non ha mai fatto sesso con la minorenne marocchina, così lo afferma la stessa ragazza: ora esce una storia di violenza e disagio famigliare, di degrado sociale.

Ruby era sola al mondo e su una cattiva strada quando incontrò, sulla via di Arcore lui, Silvio, il....benefattore, il …....protettore delle fanciulle sole e abbandonate: fu così salvata.

Le dette qualche migliaio di euro a fondo perduto, la invitò ….generosamente a casa sua, gradita ospite a cena, tra ricchi e altruisti amici di lui, san Silvio.

Santo subito lo faremo il nostro Silvio, che protegge le fanciulle sole e abbandonato sulla strada del vizio e della perdizione.

Berlusconi il.....protettore della fanciulle abbandonate

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Berlusconi non ha mai fatto sesso con la minorenne marocchina, così lo afferma la stessa ragazza: ora esce una storia di violenza e disagio famigliare, di degrado sociale.

Ruby era sola al mondo e su una cattiva strada quando incontrò, sulla via di Arcore lui, Silvio, il....benefattore, il …....protettore delle fanciulle sole e abbandonate: fu così salvata.

Le dette qualche migliaio di euro a fondo perduto, la invitò ….generosamente a casa sua, gradita ospite a cena, tra ricchi e altruisti amici di lui, san Silvio.

Santo subito lo faremo il nostro Silvio, che protegge le fanciulle sole e abbandonato sulla strada del vizio e della perdizione.

Ruby e san Silvio martire

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Berlusconi non ha mai fatto sesso con la minorenne marocchina, così lo afferma la stessa ragazza: ora esce una storia di violenza e disagio famigliare, di degrado sociale.

Ruby era sola al mondo e su una cattiva strada quando incontrò, sulla via di Arcore lui, Silvio, il....benefattore, il …....protettore delle fanciulle sole e abbandonate: fu così salvata.

Le dette qualche migliaio di euro a fondo perduto, la invitò ….generosamente a casa sua, gradita ospite a cena, tra ricchi e altruisti amici di lui, san Silvio.

Santo subito lo faremo il nostro Silvio, che protegge le fanciulle sole e abbandonato sulla strada del vizio e della perdizione.

19 gen 2011

Aosta, mercoledì 19 gennaio 2011
 
CAMBIANO I NUMERI DI FAX DELLA
CENTRALE UNICA DEL SOCCORSO
E DEL CORPO FORESTALE
 
 
La Presidenza della Regione informa che è cambiato il numero di fax della Centrale unica del soccorso: il numero800-238222 sostituisce lo 0165-40935. Per i fax provenienti dall'estero il numero è 0039-01655150.
 
Per gli uffici amministrativi della Protezione civile rimane invece in funzione il numero di fax 0165-31626.
 
A variare è anche il numero di fax del Corpo Forestale. Il nuovo numero è 800151505.
 
Di seguito un breve riepilogo dei principali numeri di telefono:
 
Centrale unica del soccorso                                                     Tel. 800319319           Fax 800238222
Vigili del Fuoco                                                                      Tel. 115
Vigili del Fuoco            (uffici amministrativi)                            Tel. 016544444
Corpo Forestale                                                                     Tel. 1515                     Fax 800151505
Uffici della Protezione civile                                                     Tel. 0165273111         Fax 016531626
 


VENERDI' AL QUIRINALE DA NAPOLITANO
IL PREMIO SAINT-VINCENT DI GIORNALISMO
 
Il Presidente della Regione Augusto Rollandin e il Presidente del Consiglio Alberto Cerise prenderanno parte venerdì, 21 gennaio 2011, alle 11,30 a Roma, al Quirinale alla Giornata dell'informazione, organizzata dalla Presidenza della Repubblica e dedicata a tutti premi legati al mondo del giornalismo italiano. Le due massime autorità regionali, assieme all'amministratore unico del Casino de la Vallée, Luca Frigerio, e ai presidenti regionali dell'Ordine dei giornalisti, Massimo Boccarelli, e dell'associazione stampa, Fulvio Assanti, rappresenteranno nella cerimonia romana il Premio Saint-Vincent di Giornalismo. Della delegazione valdostana faranno anche parte il deputato Roberto Nicco, il senatore Antonio Fosson, il sindaco di Saint-Vincent, Adalberto Perosino, e il segretario generale di Federgiochi, Ivo Collé.
 
Il Premio è stato assegnato quest'anno a Enrico Mentana (direttore TgLa7), Antonio Padellaro (Direttore de Il Fatto Quotidiano) e Bruno Vespa (giornalista e conduttore televisivo, attualmente alla conduzione di Porta a porta su RAIUNO. Due i riconoscimenti speciali: uno alla memoria di Mario Lenzi, giornalista e creatore della rete Finegil del Gruppo L'Espresso, deceduto la scorsa settimana, l'altro a Mario Guastoni, giornalista de La revue politique et parlementaire.
 
Il Premio Saint-Vincent di Giornalismo è alla sua 44a edizione. Nato nel 1948,dal 1958 gode dell'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.
Sin dalla prima edizione del Premio, i suoi promotori si sono prefissi di dare un riconoscimento effettivo ai meriti precipui del giornalismo inserendolo, per le sue nobili aspirazioni e gli altri scopi sociali, nella famiglia delle arti. Il Premio, negli anni, ha puntualmente recepito il grande cambiamento che ha caratterizzato la professione prevedendo, all'interno delle varie sezioni del Bando per le quali erano previsti riconoscimenti, le molte innovazioni, anche dal punto di vista tecnologico, che hanno contribuito a trasformarla; per la 44a edizione, contrariamente a quanto avvenuto in passato, la designazione dei vincitori dei riconoscimenti è stata effettuata direttamente dai Promotori del Premio, la Regione Autonoma Valle d'Aosta, l'Ordine Nazionale dei Giornalisti, la Federazione Nazionale della Stampa Italiana e il Casinò de la Vallée di Saint-Vincent.
 

Lavoratori e sudenti

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Il lavoro, sia come dipendenti sia autonomo è cristallizzato: non bisogna licenziare i lavoratori anziani, creando altra disperazione, per dare posto ai giovani, neppure pre-pensionare i quarantenni si darà spazio a questi due milioni di senza ….... speranze.

La retorica che afferma che i giovani non vogliono più svolgere certi lavori e li lascino agli extracomunitari è spesso falsa, se non ipocrita: sono sempre i figli degli altri a doversi adattare a certi brutti lavori.

Gli spazzini, i panettieri, lavoro che si svolge di notte, l'inserviente in ospedale sono sempre più gestiti da cooperative che giocano al ribasso sul costo del lavoro: gli italiani ne vengono spesso esclusi perché non ricattabili, perché conoscono la legge e si potrebbero difendere, chiedere i propri diritti.

Così coloro che non riescono ad ottenere quelle difficili ed ambite lauree scientifiche, ingegneria per esempio, che danno certezza alle carriera, se non addirittura aprono la strada alla libera professione, aspettano il loro posto, invecchiando.

Offerte di lavoro e studio per i giovani

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Il “vile” lavoro manuale degli artigiani si può evolvere, generando piccole imprese con dipendenti e piccole industrie, ma tutto questo appartiene a un'altra epoca: i ragazzi si considerano vincenti senza entrare in gioco.

E' la mammina che gli ha resi così certi che tutte le porte della vita si apriranno davanti a loro senza fatica?

Forse sì, forse no, ma certamente loro ne sono certi e attendono, attendono, non protestano neppure troppo, tanto il papà lascia a loro, il sabato sera, l'auto per uscire con gli amici.

A 30 anni, una o due generazione fa, si era degli uomini maturi, oggi sono ancora dei ragazzi con molte.....”speranze”, che però si realizzeranno in un futuro lontanissimo, ad utopia.






Lavoro giovani

 

I giovani che attendono il loro momento: perdono tempo e si...rovinano la vita, o diventano dei carrieristi di qualche ente poco utile, con la raccomandazione di papà e di mamma.

Credendo che lo studio, il lavoro e l'impegno siano valori troppo importanti scoprire che esistono due milioni di nulla facenti mi sconvolge un po'.

Comunque non è tutta colpa loro, anzi, forse non lo è quasi mai: non voglio assolvere i ragazzi d'oggi e le mamme, ma un fatto è certo, diventa difficilissimo per molti ragazzi entrare nel mondo del lavoro.
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Giovani - La generazione ”né né” è numerosissima

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La generazione ”né né” è numerosissima: sono 2 milioni i giovani che dai 15 ai 29 anni non studiano né lavorano e rappresentano il 21,2% dei giovani italiani, sono circa uno su 5

Questo è secondo i dati Istat.

Sono definiti anche giovani Neet , ovvero quelli non inseriti: sono 2 milioni di giovani, che attendono.....un concorso in comune, un posto alle poste, ormai sempre più raro, che ritengono questo o quel lavoro indegno, pur non avendo un titolo di studio adeguato per pretendere di più.

Lavoreranno sino a 70 anni e prima o poi dovranno svolgere dei mestieri che li renderanno infelici, insoddisfatti.

E' tutta colpa delle mamme che voglio i figli tutti in giacca e cravatta, con un bel posto fisso in banca o alla peggio in comune?

Forse, ma i ragazzoni dovrebbero crescere e valutare ciò che possono fare: certi lavori possono essere provvisori, poi il lavoro non è un disonore.

Invece purtroppo questi, che vengono chiamati “bamboccioni”, spesso hanno i soldi del papà e della mamma, che dicono: “C'è tempo per il lavorare”.

Intanto gli anni passano e il mercato del lavoro si chiude per i nullafacenti: se non hai precedenti esperienze lavorative e hai buchi negli anni importanti, finisci in basso, fuori mercato.

Le alternative sono nei corsi per diventare artigiani, che in pochi vogliono fare, ma che danno certezza di lavoro e anche spesso buoni guadagni: in pochi si dedicano a queste alternative, poco di moda, perché tutti considerano...... disonorevole il lavoro manuale.

Dati Istat - 1 giovane su 5 non lavora e non studia

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La generazione ”né né” è numerosissima: sono 2 milioni i giovani che dai 15 ai 29 anni non studiano né lavorano e rappresentano il 21,2% dei giovani italiani, sono circa uno su 5

Questo è secondo i dati Istat.

Sono definiti anche giovani Neet , ovvero quelli non inseriti: sono 2 milioni di giovani, che attendono.....un concorso in comune, un posto alle poste, ormai sempre più raro, che ritengono questo o quel lavoro indegno, pur non avendo un titolo di studio adeguato per pretendere di più.

Lavoreranno sino a 70 anni e prima o poi dovranno svolgere dei mestieri che li renderanno infelici, insoddisfatti.

E' tutta colpa delle mamme che voglio i figli tutti in giacca e cravatta, con un bel posto fisso in banca o alla peggio in comune?

Forse, ma i ragazzoni dovrebbero crescere e valutare ciò che possono fare: certi lavori possono essere provvisori, poi il lavoro non è un disonore.

Invece purtroppo questi, che vengono chiamati “bamboccioni”, spesso hanno i soldi del papà e della mamma, che dicono: “C'è tempo per il lavorare”.

Intanto gli anni passano e il mercato del lavoro si chiude per i nullafacenti: se non hai precedenti esperienze lavorative e hai buchi negli anni importanti, finisci in basso, fuori mercato.

Le alternative sono nei corsi per diventare artigiani, che in pochi vogliono fare, ma che danno certezza di lavoro e anche spesso buoni guadagni: in pochi si dedicano a queste alternative, poco di moda, perché tutti considerano...... disonorevole il lavoro manuale.

I giovani che attendono il loro momento: perdono tempo e si...rovinano la vita, o diventano dei carrieristi di qualche ente poco utile, con la raccomandazione di papà e di mamma.

Credendo che lo studio, il lavoro e l'impegno siano valori troppo importanti scoprire che esistono due milioni di nulla facenti mi sconvolge un po'.

Comunque non è tutta colpa loro, anzi, forse non lo è quasi mai: non voglio assolvere i ragazzi d'oggi e le mamme, ma un fatto è certo, diventa difficilissimo per molti ragazzi entrare nel mondo del lavoro.

Il lavoro, sia come dipendenti sia autonomo è cristallizzato: non bisogna licenziare i lavoratori anziani, creando altra disperazione, per dare posto ai giovani, neppure pre-pensionare i quarantenni si darà spazio a questi due milioni di senza ….... speranze.

La retorica che afferma che i giovani non vogliono più svolgere certi lavori e li lascino agli extracomunitari è spesso falsa, se non ipocrita: sono sempre i figli degli altri a doversi adattare a certi brutti lavori.

Gli spazzini, i panettieri, lavoro che si svolge di notte, l'inserviente in ospedale sono sempre più gestiti da cooperative che giocano al ribasso sul costo del lavoro: gli italiani ne vengono spesso esclusi perché non ricattabili, perché conoscono la legge e si potrebbero difendere, chiedere i propri diritti.

Così coloro che non riescono ad ottenere quelle difficili ed ambite lauree scientifiche, ingegneria per esempio, che danno certezza alle carriera, se non addirittura aprono la strada alla libera professione, aspettano il loro posto, invecchiando

Il “vile” lavoro manuale degli artigiani si può evolvere, generando piccole imprese con dipendenti e piccole industrie, ma tutto questo appartiene a un'altra epoca: i ragazzi si considerano vincenti senza entrare in gioco.

E' la mammina che gli ha resi così certi che tutte le porte della vita si apriranno davanti a loro senza fatica?

Forse sì, forse no, ma certamente loro ne sono certi e attendono, attendono, non protestano neppure troppo, tanto il papà lascia a loro, il sabato sera, l'auto per uscire con gli amici.

A 30 anni, una o due generazione fa, si era degli uomini maturi, oggi sono ancora dei ragazzi con molte.....”speranze”, che però si realizzeranno in un futuro lontanissimo, ad utopia.