31 ott 2012

Nichi Vendola è stato assolto, come era prevedibile,


Nichi Vendola è stato assolto, come era prevedibile, per di più con una sentenza strana, il fatto non sussiste: qualcuno ha detto che era ovvio che finisse in questo modo, perché il sistema delle raccomandazioni, vergogna nazionale, regge il castello di carta delle pubbliche amministrazioni nazionali.
Qualche malalingua afferma che pure i magistrati non sono esenti da questo vizio italiano.
Ora le malelingue sono da non ascoltare e criticare, ma la raccomandazione è un reato, un interesse privato in atti d’ufficio, un falso e abuso di potere, sempre.

Berlusconi ora piange?


Berlusconi ora piange?
Non si sa, ma il suo partito è allo sbando e non si sa da cosa verrà sostituito: la sua fine politica è iniziato da quando non ha più il monopolio sull'informazione, con le televisioni a pagamento e soprattutto con Internet.
La rete lo ha spiazzato e sconfitto, era prevedibile, ma ora tocca a tutti noi italiani contrastare le tante, troppe, mafie che ci fanno tanto, tanto male, clientelismo e affarismo sporco, mafia e corruzione.

youtube . Diffamazione, ovvero il decreto che spaventa la rete,


Diffamazione, ovvero il decreto che spaventa la rete, ma in realtà è solo uno spauracchio perché non potrà mai essere applicato:per prima cosa facilmente finirà in prescrizione, poi si arriverà alla corte di Giustizia Europea, dove l’Italia verrà condannata, infine si rischia una condanna da parte dell’Onu, perché Internet è catalogato tra i diritti umani della persona, impedirlo con trucchi legali è … illegale, immorale, indegno di un paese civile.
I nostri senatori non sanno nulla di tutto ciò?

Beppe Grillo si sta scontrando contro Bersani, che risponde a tono


Beppe Grillo si sta scontrando contro Bersani, che risponde a tono a tutto ciò che dice il Grillo parlante nazionale.
Lo scontro però è impari: Bersani si inalbera, si infuria e ottiene il risultato che cerca, un disastro ovvero la derisione da parte di Grillo.
Beppe Grillo non è Berlusconi e non rappresenta le televisioni, neppure un interesse personale, così lui, il segretario di un partito che ha le radici nel disciolto Partito Comunista.
Così Bersani è impacciato, mentre Grillo se ne approfitta in ogni situazione per farsi notare.


Blog di Beppe Grillo resiste agli attacchi esterni da anni,


Blog di Beppe Grillo resiste agli attacchi esterni da anni, ma uno in particolare sorprende e lascia perplessi: i misteriosi Hacker che lo chiusero, lo bloccarono per alcune ore tempo fa.
Chi sono costoro?
Chi li ha pagati per fare questo?
Il sospetto che dietro ci fossero i baffi lunghi e folti di personaggi da sottoscala dei ministeri pare plausibile.
Infatti i responsabili non sono stati identificati.
Perché?
Normalmente dovrebbe essere gente che dall’estero agisce per mandato, ma sarebbe interessante avere nomi e indirizzi per scoprire i mandanti, che di fatto conosciamo già.

Il Decreto contro le Diffamazioni è un esempio di come si muove la politica in Italia


Il Decreto contro le Diffamazioni è un esempio di come si muove la politica in Italia: non si sa come funzionerà esattamente, ovvero se saranno i tribunali a dare le multe o altri organi amministrativi.
L’assurdo di questa proposta di legge sta nel fatto che i siti web vengono paragonati alla stampa registrata, ma solo al negativo, per le multe le devono pagare tutti, mentre i contributi li avranno solo i giornali ufficiali.
E’ ovvio che questa è un’ingiustizia palese, in contrasto con il principio di uguaglianza della costituzione, ma anche il buon senso.

DDl Diffamazione tornerà in aula il 7 Novembre


DDl Diffamazione tornerà in aula il 7 Novembre, dopo i morti ovviamente: loro resistono e cercano di fermare la rete con un decreto che è quanto meno incredibile.
Il tragico che la campagna contro l’Italia, partita da loro, prosegue in rete.
Loro non sanno che Internet rappresenta due Miliardi di persone ed è la prima forma di diffusione delle opinioni a livello mondiale, altro che TG1 della Rai.
Così l’Italia sarà la terra della corruzione e della censura: questa immagina ci danneggia moltissimo, ma loro se ne infischiano.
Sono dei disperati aggrappati a una zattera e non hanno capito che affonderanno perché un’onda gigantesca li sta travolgendo.

youtube Grillo Beppe e Bersani .. o scontro cotinua


La guerra tra i due è antica e purtroppo per Bersani ad aver la peggio è lui: lui è abituato con la politica contro Berlusconi e le polemiche sono utili, mentre contro Beppe Grillo più parli e peggio stai.
Infatti tutto ciò che dice fa ridere Grillo, che risponde con le sue battute politiche di parte, ma feroci ed acute.
Bersani appare un po' stizzito e si sa che negli scontri verbali, dove spunta il sarcasmo, chi si arrabbia fa delle figuracce tremende e fa ridere tutti.
Quindi Bersani, non agitarti, fai solo il gioco di Beppe Grillo.

DDl diffamazione e la sconfitta delle menzogne sui giornali

Il Ddl Diffamazione si è impantanato al Senato, grazie a Dio, mentre un giornalista dovrebbe finire in prigione: il fatto grave è un'altro e sono le multe, che vogliono dare a tutti coloro che non rettificano ciò che scrivono sulla rete, avvisati da una semplice e.mail, che può essere poi inventata, falsificata facilmente, per danneggiare chiunque.
Infatti il trucco è evidente, far passare la censura sulla rete al fine di depenalizzare un reato, trasformandolo da penale a semplice pecuniario, con una multa pesantissima.
Se questa multa fosse in alternativa al carcere per i reati legati alla stampa andrebbe tutto bene, ma in realtà, come scrive Wikipedia, è un metodo per mettere fuori gioco la rete.
Tutti sappiamo che gli imbecille in rete sono tanti: se uno mi invia un e.mail di rettifica qualsiasi sul salame  o sulla storia dell'agricoltura, io non lo accontento, rischio 50 mila euro di multa, per il solo fatto che non ho pubblicato nel mio blog un'idiozia incredibile.
Il gioco è chiaro, censurare e uccide  la rete.

Beppe Grillo ride di Bersani, che canta vittoria da Pirro

Bersani è felice per la Sicilia e si prende il merito di tutti i voti della sua coalizione, ma il Pd è al 13%, un minimo storico, mentr Grillo lo batte abbondantemente.
Così dice che è la coalizione che conta, ovvero si sente il segretario, il capo di tutta la coalizione governativa che si è presa la Sicilia, l'isola dal debito di 20 miliardi.
Contento lui contenti tutti.
Mentre il Pdl, ormai l'ombra del vecchio partito di un tempo, al 10% dei voti o meno a livello nazionale, la Sicilia era una sua ... colonia.
Alfano non dispera, è un  uomo dal volto imperturbabile.