POLITICA, CULTURA, CRONACA, ARTE, RELIGIONE, SCIENZA, PENSIERO LIBERO. Quasi Giornale online. scritto a più mani da una redazione coraggiosa, da dei volontari. Responsabile Arduino Rossi-
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3 ago 2023
Siamo in guerra contro la Russia.
Perché siamo in guerra?
La risposta è solita, perché loro sono cattivi e noi buoni.
Quindi le domande proseguono con altri perché e si scopre che la pulizia etnica, del 30% degli abitanti russofoni dell'Ucraina e forse anche di più, lo sta facendo questo governo.
Salì al potere con un golpe anti democratico, voluto da un branco di dimostranti, che non erano la maggioranza della popolazione in Ucraina, impedisce a decine di partiti di organizzarsi, di formarsi, perché questi non piacciono al partito al potere.
Poi la pulizia etnica contro i russi dell'Est è esplicita, ma nessuna ridicola corte dei diritti umani, note per le loro posizioni politiche filo statunitensi e vicino ai governi più potenti, francese, inglese e tedesco, contestano gli evidenti crimini contro l'Umanità.
Putin è un dittatore, si sa, ma da noi non siamo messi bene, perché chi denuncia queste verità è visto come un nemico, un filo russo.
Io mi ripeto.
Che senso ha questa guerra?
La risposta la abbiamo osservando il golpe in Niger, dove una parte dell'Africa si ribella al neocolonialismo europeo, diciamo saltando dalla pentola alla brace, in quello filo russo e oso dire, anche filo cinese.
Sì, per capire il mondo e i conflitti attuali bisogna studiare la storia della fine dell'Ottocento e inizio Novecento, ma anche tutte le guerre coloniali e neo coloniali del pianeta.
Sì, ci sono aree di influenza economiche, commerciali e si combatte per esse, non per la libertà, i diritti dei popoli ad autodeterminarsi.
Si combatte per il prezzo del frumento, per il prezzo del grezzo petrolifero, per le miniere di uranio, mentre tutto il resto è retorica per allocchi.
1 ago 2023
I sindacati, forza burocratica destinata a scomparire.
La politica della sinistra, al governo, ha portato per decenni il crollo dei diritti dei lavoratori, con il precariato, la disoccupazione trasformata in emarginazione e lavori saltuari, in nero, anche criminali, della piccola criminalità.
La politica filo immigrazione segue una logica precisa, quella del crollo dei salari per i ceti più deboli, con la crisi del sistema sanitario nazionale, che ha sempre più la forma privata, di grandi società che si arricchiscono con "o fai l'analisi tra due anni e crepi o paghi subito".
Sì, la sinistra si è dimostrata complice, con i sindacati, di questo degrado sociale, che ha trasformato le nostre periferie in avamposti delle megalopoli del Sud del mondo.
A favorire questa politica criminale e demenziale, oltre che, io dico, da farabutti, sono stati i sindacati attuali, forze dalla forte caratteristica burocratica e guidati da personaggi che mi ricordano troppo i capo cosca, arroganti e sprezzanti verso chi li critica o esprimeva ed esprime perplessità.
Questa armata fatiscente, fuori dalla storia, ci porterebbe al disastro, infatti, nel 2020 questi assurdi individui, al potere con i 5 Stelle e il Pd, ci condussero quasi al collasso finanziario, con il debito pubblico sopra al 160% sul Pil, quindi molto vicini al fallimento come nazione.
Infatti giunse il governo Draghi, che pose, con metodi da banchiere esperto, un po' in riga le spese e iniziò a far scendere il debito, ma con tutte le conseguenze sociali al seguito.
Se tornassero al potere, sinistra e 5 Stelle, ci provocherebbe un disastro economico e finanziario, perché sono guidati da individui profondamente inadatti, fuori dalla realtà attuale.
Il mondo del lavoro, già prima dell'arrivo dell'Intelligenza Artificiale, qualcosa di misterioso e fantascientifico per i nostri poveri e miseri pennivendoli, stava già mutando.
Le fabbriche hanno sempre meno bisogno di manovali, ma sempre più di tecnici.
Ormai le masse operaie, di lavoratori, tranne per qualche categoria pubblica o parastatale, non esistono più e un eventuale sciopero generale creerebbe solo malcontento e rabbia tra la gente.
I grigi burosauri del sindacato sono sempre più patetici e fanno solo ridere o arrabbiare.
Il mondo cambia, ma loro attendono la loro estinzione di massa, non comprendendo in quale era stanno vivendo.
30 lug 2023
Euro o Lira, o le nuove monete future?
Sicuramente, ma quando non lo so, nascerà una nuova moneta, che supererà le differenze tra Dollaro, Euro e altre monete attuali.
La povertà e la ricchezza di una nazione dipende molto dal cambio monetario.
In pratica il Dollaro domina il mondo, tutto si valuta ancora in dollari, anche se dalla guerra della Russia contro l'Ucraina diversi Paesi, con la Cina, l'Iran, l'India e l'Arabia Saudita, hanno cercato di rompere il predominio del Dollaro.
Poi abbiamo l'Euro, moneta tanto amata dagli africani e per ottenerla si attraversano il deserto del Sahara a piedi, rischiano il naufragio su barchette nel Mediterraneo e fanno finta di essere dei profughi.
Pochi osservatori si sono accorti che da noi, in Italia, l'immigrazione è arrivata, con i primi marocchini, venditori di cianfrusaglie, agli inizi degli anni Ottanta del secolo scorso.
Non è causale il fatto, infatti la debole Lira iniziava a interessare ai "profughi" che fuggivano dalle loro monete svalutate e ne cercavano altre più stabili.
La Lira si stava unendo in quel periodo a giochi di cambio prestabiliti, per stabilizzarla, che portarono poi alla nascita dell'Euro, con le tragiche conseguenze al seguito.
La prima fu il blocco della crescita del Pil, come i grafici dello sviluppo dimostrano, dal 2000, ovvero dalla nascita della moneta unica europea.
Poi abbiamo la perdita di controllo sul debito pubblico, o peggio, sugli interessi del debito pubblico, che non ha più un disavanzo primario, ma è tutto legato agli interessi che dobbiamo pagare, sul debito passato.
A chi vanno questi interessi?
Alle banche, naturalmente, principalmente e tutte le volte che qualcuno cerca di porlo sotto controllo la sinistra progressista protesta, guarda un po' la casualità.
Per risolverlo si dovrebbero usare tecniche classiche, come quelle della prima Repubblica, anche se poco convenienti per i risparmiatori.
Sì, se tornassimo alla vecchia Lira vedremmo la fuga dei graditi ospiti, che farebbero sempre i profughi dove ci sono altre monete forti.
Il fine della presenza di costoro è evidente, distruggere lo Stato sociale, per prima cosa e in questo la sinistra progressista è stata bravissima, infatti il debito pubblico, da fallimento lo abbiamo avuto in gran parte grazie a loro, toccando il 160% del Pil sotto il famigerato governo giallo rosso.
Altro fine sta nel far crollare i salari per i lavori di basso livello, fatto riuscito benissimo, anche per impedire il rinnovo tecnico e scientifico dell'Italia, i progressisti non amano il progresso.
Quindi fuori dalla moneta unica torneremmo a crescere, ma ci sono delle conseguenze negative, per esempio il debito pubblico, mal gestito sino ad oggi, diventerebbe un macigno.
Poi le nuove tecnologie costano e il cambio monetario, si pagano purtroppo sempre in Dollari, in questo caso non ci aiuterebbe.
Che si può fare?
Io sono certo che svuoteremmo le nostre strade di migranti se uscissimo dall'Euro, andrebbero a cercare le monete forti altrove.
Sono certo che alla fine torneremmo a crescere e a quel punto si spera che alcune nuove monete non siano solo per la gioia degli speculatori, ma diventino vere monete di scambio.
Sarebbe la fine dell'impero statunitense e l'inizio di una nuova era per il pianeta, dove non converrà muoversi per guadagnare di più, ma solo la qualità del tuo lavoro conterà.
Per ora questo è solo un'ipotesi quasi fantascientifica, ma uscire dall'Euro sarebbe un'ottima scelta, salveremmo l'Italia all'orrore che la attende con il multiculturalismo, che già vediamo con gli stupri e le violenze, benedette dai ritardati mentali detti progressisti.
29 lug 2023
Scusate, ma due corsi di informatica di base possono salvarci.
Parlo di chi non trova lavoro e ha il reddito di cittadinanza, che oggi è ormai stato in parte sospeso.
Chi vi pagava vi voleva ai margini della società, dediti ai lavori in nero e anche della micro criminalità, invece pure i bidelli, il personale Ata, devono avere almeno un corso di informatica di base.
Non li vogliono geni dell'informatica, ma almeno capaci di scrivere due parole su un PC e di saperlo accendere e spegnere regolarmente.
Questo serve a scuola, perché ormai anche le copie, le fotocopie, la ricerca di documenti si fanno con un PC.
Quindi dei corsi fatti e seguiti in modo serio cambierebbero la vita a molti in Italia.
Ovviamente non solo in informatica, ma anche per molti lavori artigianali, per esempio, da svolgere in tutta Italia, se si vuole, per avere un miglior profitto nelle trasferte.
Quindi perché protestare se si sostituisce un reddito inutile con corsi di specializzazione, pagati dallo Stato?
Perché quella banda dei sindacati istigano costoro contro chi lavora e paga le tasse, tutti lavoratori onesti?
La risposta è la solita, abbiamo in Italia gente che non suda e non lotta, ma ha la mamma che fa la.........
In questo caso sta dalla parte sbagliata per difendere privilegi clientelari, che non spariscono con i cambi governativi, ma vengono almeno messi un po' in discussione.
Mi dispiace deludervi, ma la concorrenza globale non ci dà scampo, dovranno sparire i soldi dati, buttati a pioggia, per il reddito di cittadinanza, per i vitalizi dei nostri politici, per gli sprechi dei corrotti, durante gli appalti.
Prima si cambia e meglio sarà per tutti, è la legge di mercato che ci impone di tagliare gli sprechi pubblici, favorendo lo sviluppo o falliremo come Stato, come nazione, per prima cosa con il debito pubblico, ricordo che i governi giallo rossi lo avevano fatto salire al 160% sul Pil, quest'anno invece dovrebbe scendere al 140%, mentre una battaglia giusta la vedo nella sanità, ovvero riportare le condizioni della salute per tutti i cittadini, anche se non hanno i soldi per pagare le visite e gli esami medici.
28 lug 2023
Stupri e violenze etniche, ma tutto pare fermo.
I protagonisti dell'accoglienza sono sempre più degli sporcaccioni evidenti, che guadagnano spudoratamente con il denaro pubblico.
Le denunce per truffa e altro da parte di certi signori, laici o religiosi, ne sono un esempio.
Sì, poi è impossibile immaginare che le cosche mafiose, quelle vere, non siano dentro tutto questo, che paghino, direttamente e indirettamente, la linea politica e giornalistica che difende l'indifendibile.
Gli stupri etnici sono all'ordine del giorno, ma non ho sentito una sola femminista protestare o anche borbottare qualcosa a bassa voce.
Il maschio maschilista è solo italiano, bianco e non può essere di colore, islamico, anche se picchiano regolarmente le mogli e le figlie, che non indossano le mutandone sulla testa.
Che dietro tutto questo ci sia mafia, corruzione e crimine organizzato è certo come il sole, ma sicuramente i magistrati, che vorrebbero agire, finirebbero trasferiti in qualche luogo periferico, puniti e silenziati.
È come ai tempi sciagurati della Prima Repubblica dove arrivavano soldi sporchi da mezzo mondo, corrompevano politici e partiti, proteggevano le cosche e diffondevano sostanze stupefacenti liberamente in quantità.
Gli appalti erano tutti truccati e con pizzo da pagare ai politici, i concorsi pubblici erano farse ridicole.
Questo mondo corrotto sta portando la gente all'esasperazione e il finale lo si può prevedere, ovvero avremo la morte dello Stato, come noi lo concepiamo, sostituito da un nuovo potere, sicuramente dittatoriale, che imporrà la sicurezza nelle strade, senza troppe remore e incertezze.
Quindi, se non sapete risolvere il problema andatevene a casa, la situazione non è più accettabile, mentre, prima o poi, scopriremo i libri paga, in contanti, di giornalisti, politici e prelati, che ricevono denaro dalle varie mafie accoglienti.
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