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23 dic 2023
Euro sì, o Euro no.
22 dic 2023
La scuola dell'obbligo ha lasciato molte lacune.
Approvato il Bilancio preventivo economico annuale per l'anno 2024 e il piano triennale degli investimenti 2024-2026 dell'azienda USL della Valle d'Aosta
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COMUNICATO STAMPA
Aosta, venerdì 22 dicembre 2023
Approvato il Bilancio preventivo economico annuale per l'anno 2024 e il piano triennale degli investimenti 2024-2026 dell'azienda USL della Valle d'Aosta
L'Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali informa che la Giunta regionale ha approvato il Bilancio preventivo economico annuale per l'anno 2024 e il piano triennale degli investimenti 2024-2026 dell'azienda USL della Valle d'Aosta.
"Insieme all'Azienda USL abbiamo lavorato per tornare ad approvare il bilancio di previsione nel rispetto del termine del 31 dicembre. Con l'approvazione del bilancio, insieme agli indirizzi e obiettivi già approvati nel mese di settembre scorso e l'adozione del nuovo Atto aziendale, garantiamo, sin dall'inizio dell'anno, il prosieguo di tutte le attività in corso e l'impulso immediato per riorganizzare e potenziare il nostro Servizio sanitario regionale", spiega l'Assessore Carlo Marzi.
Il bilancio preventivo economico annuale 2024 dell'Azienda USL della Valle d'Aosta pareggia per 361.846.093 euro, presenta un valore della produzione pari a 361.844.593 euro e costi della produzione per 351.392.427 euro. Il bilancio chiude in perfetto pareggio, così come definito in relazione agli indirizzi ed agli obiettivi di salute e di funzionamento dei servizi.
Il bilancio preventivo economico annuale 2024 dell'Azienda USL costituisce il Bilancio preventivo economico annuale consolidato del Servizio sanitario regionale in quanto l'Azienda USL della Valle d'Aosta è l'unica azienda sanitaria presente sul territorio regionale.
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Fonte: Assessorato della Sanità, Salute e Politiche sociali – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
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31 anni di carcere e 154 frustate per il Premio Nobel per la Pace
Arduino - domenica scorsa, Narges Mohammadi - attivista iraniana - non ha potuto ritirare il Premio Nobel per la Pace che le è stato assegnato, perchè imprigionata nel carcere di Evin, in Iran. Narges è stata arrestata 13 volte e condannata cinque volte, per un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate.
Il premio è stato ritirato ad Oslo dai due figli diciassettenni di Narges, Kiana and Ali, che hanno letto un messaggio della madre.
Shady si rivolge al Governo Italiano e al Parlamento Europeo per liberare Narges e tutte le persone che il regime Iraniano sta detenendo illegalmente e condannando a morte.
Sei con lei?Libertà Narges Mohammadi Premio Nobel per la Pace nuovamente processata il 19/12/2023
21.356 hanno firmato la petizione di Shady Alizadeh. Arriviamo a 25.000 firme!
Firma con un solo click "Sono una donna iraniana orgogliosa e onorata di contribuire a questa civiltà, che oggi è vittima dell'oppressione di un regime religioso tirannico e misogino".
Oggi, 10 dicembre, Narges Mohammadi, attivista iraniana, non ha potuto ritirare il Premio Nobel per la Pace assegnatole "per la sua lotta contro l'oppressione delle donne in Iran e per la sua lotta a favore dei diritti umani e della libertà per tutti".
Non c'era Narges, ma una sedia vuoto a monito della sua assenza e delle tante donne che hanno visto la loro vita sacrificata e negata per la libertà.
La rivoluzione culturale di Narges Mohammadi le ha comportato enormi costi personali, come riferito dal Comitato per il Nobel, l'attivista è stata arrestata 13 volte e condannata cinque volte, per un totale di 31 anni di carcere e 154 frustate.
Narges Mohammadi è ancora imprigionata nel carcere di Evin. In questo momento è in una cella, soffre di gravi patologie cardiache ed è in pericolo di vita. Nonostante ciò, ha iniziato lo sciopero della fame, la sua stessa esistenza è sotto il ricatto di un regime dispotico che le vieta cure adeguate ed ha iniziato lo sciopero della fame.
"La resistenza è viva e la lotta persiste. La resistenza, continua e non violenta, è la nostra strategia migliore. Sono fiduciosa che la luce della libertà e della giustizia risplenderà luminosamente sulla terra d'Iran. In quel momento, festeggeremo la vittoria della democrazia e dei diritti umani sulla tirannia e il totalitarismo e l'inno del trionfo del popolo sulle strade d'Iran risuonerà in tutto il mondo". Queste sono le sue parole riportate dai figli Kiana e Ali ad Oslo.
Nonostante le violenze e le angherie perpetrate dal regime patriarcale iraniano, il suo grido è riuscito a sfondare le porte e i muri della temibile prigione di Evin in cui è rinchiusa.
Nell'ultima lettera recapitataci da Narges Mohammadi, scritta di suo pugno pochi giorni fa l'attivista ci ricorda il suo continuo impegno e sacrificio.
La Premio Nobel per la Pace scrive:
"Un ottavo oppositore appartenente al movimento "Donna, Vita, Libertà", Milad Zohrehvand, è stato impiccato e il giorno seguente è stato mandato al patibolo un ragazzo di 17 anni. Qualche tempo fa, un altro prigioniero politico di nome Qasem Abeste è stato impiccato nel carcere di Qezelhesar. La macchina delle esecuzioni ha accelerato in tutto il Paese, trasmettendo alla società il messaggio dell'oppressiva Repubblica Islamica: il massacro e le esecuzioni continueranno. Io non la considero altro che una "guerra" del regime con tutti i suoi strumenti di repressione e di morte contro il popolo iraniano oppresso, indifeso e in rivolta.
Queste esecuzioni sono una macchia indelebile per il regime repressivo e renderanno le proteste più intense nel tempo. Ma sono profondamente scioccata per il modo in cui il mondo assiste impassibile al massacro e alle esecuzioni del popolo iraniano. Pensano che le esecuzioni dei giovani della nostra terra sia un fatto scontato in questo angolo dell'Oriente? O forse credono che le condanne a morte siano state eseguite sulla base delle leggi e ordinate da tribunali equi e aperti, dove la difesa dell'imputato è tutelata?
È un grande dolore. Ma sembra che, in assenza delle immagini delle esecuzioni della gioventù oppressa dell'Iran, il mondo rimanga indifferente ormai saturo di immagini. Che tragica morte è quella nell'oscurità della notte con la chiamata alla preghiera dalla temuta cella di isolamento e con il condannato che cammina verso la forca nella fredda alba autunnale vestito con i leggeri abiti carcerari.
Un crimine è un crimine. Un massacro è un massacro. Anche se nessuna bomba è caduta, nessun terribile incendio è divampato, nessun lamento dal petto del condannato ucciso è giunto alle orecchie di qualcuno.
Il regime religioso, con l'inganno e con l'astuzia, replica nelle aule dei tribunali rivoluzionari per mano di giudici complici degli organi militari di sicurezza le regole dei massacri perpetrati sui campi di battaglia dai generali. Queste stragi sono definite in modo grottesco e cerimonioso "applicazione della legge". Alla fine, il regime iraniano del mondo se ne fa beffe, con i suoi rappresentanti dalle scarpe di vernice nelle sale e nei corridoi delle Nazioni Unite.
Ciò che nel frattempo viene fatto a pezzi è l'"umanità" e nient'altro.
In questo mondo in cui tutto è globalizzato, l'"umanità" è forse un'eccezione? È sufficiente rilasciare una dichiarazione sulla carta? Manca forse la volontà globale di fermare le esecuzioni incessanti e diffuse in tutte le città dell'Iran con scuse infondate, volte solo a intimidire e a terrorizzare il popolo iraniano oppresso e in rivolta?
Chiedo all'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani di intraprendere un'azione urgente e decisiva in nome dell'"umanità" per fermare le esecuzioni in Iran.
Invito il popolo iraniano a non lasciare sole e soli coloro che cercano giustizia e a lasciare che le coscienze vigili siano la voce risonante delle persone condannate a morte e la voce di chi protesta contro le esecuzioni in questa terra martoriata".
Narges Mohammadi - Novembre 2023 - Carcere di Evin
La Repubblica Islamica dell'Iran non è un attore internazionale con cui dialogare per accordi di pace, accordi economici e commerciali, ma è una dittatura che promuove terrorismo, mafie e guerre.
Uniamoci alla richiesta del Premio Nobel per la Pace, Narges Mohammadi.
Chiediamo con forza che il Governo Italiano, la Commissione Europea e il Parlamento Europeo si spendano per fermare le esecuzioni in Iran; si impegnino con determinazione affinché il regime iraniano lasci in libertà Narges Mohammadi.
Chiediamo anche che Bahareh Hedayat, Sepideh Qolian, Fatemeh Sepehri, Toomaj Salehi e tutte le donne e gli uomini arrestati per il loro impegno a favore della libertà in Iran siano rilasciati immediatamente e che il regime fermi gli atti persecutori e minatori anche qui in Europa.
"L'indifferenza è il peso morto della storia", scrive Gramsci, e questa volta la nostra storia la grideremo, per un Oriente pacifico, per un mondo in pace, per la donna, la vita, la libertà.
Movimento italo iraniano Donna Vita Libertà
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Conferenza stampa: presentazione della Relazione socio-economica
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COMUNICATO STAMPA
Aosta, venerdì 22 dicembre 2023
Conferenza stampa:
presentazione della Relazione socio-economica
La Presidenza della Regione comunica che giovedì 28 dicembre, alle ore 11, nella saletta al piano terreno del Palazzo regionale, ad Aosta, si svolgerà una conferenza stampa nel corso della quale sarà presentata la Relazione socioeconomica 2022/2023. Interverranno il Presidente della Regione, Renzo Testolin, e il Capo dell'osservatorio economico e sociale, Dario Ceccarelli.
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Fonte: Presidenza della Regione – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
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21 dic 2023
Natale è una festa pagana?
Nomine di competenza regionale: avviso pubblico per la presentazione delle candidature in seno alla Fondazione centro internazionale su diritto, società e economia
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COMUNICATO STAMPA
Aosta, giovedì 21 dicembre 2023
Nomine di competenza regionale:
avviso pubblico per la presentazione delle candidature in seno alla Fondazione centro internazionale su diritto, società e economia
La Presidenza delle Regione informa che, ai sensi della l.r. 11/1997, è possibile presentare la candidatura, entro mercoledì 10 gennaio 2024, per la carica di componente supplente del Comitato di revisione e di componente del Comitato scientifico della Fondazione centro internazionale su diritto, società e economia di Courmayeur.
Le candidature devono essere presentate alla Struttura Segretario Generale della Regione mediante posta elettronica certificata, all'indirizzo segretario_generale@pec.regione.vda.it, oppure a mano, presso gli uffici della Struttura Segretario generale della Regione, sita al 4° piano del Palazzo regionale, utilizzando la modulistica disponibile nel sito istituzionale della Regione autonoma Valle d'Aosta, al link: Documenti - Regione autonoma Valle d'Aosta
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Fonte: Presidenza della Regione – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta
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