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28 apr 2012

agriturismo - Bergamasca - le capre della discordia e l'indifferenza del potere costituito


E' il capraio?

La notizie è stata già pubblicata da Notizie News, questo blog libero, senza padroni, ma bisogna riparlare di questa questione.
Tra Ambriola di Costa Serina e Rigosa, in Val Serina nel cuore delle montagne bergamsche ci sono 35 capre, libere e allo sbando nei boschi.
A dire il vero si può parlare di pascolo abusivo sui terreni privati: il signore in questione nega di avere le capre e si nasconde nei boschi con i suoi animali, ma la gente non ne può più e i danni ai prati, ai boschi, alle piante da frutta continuano, nell'indifferenza di chi dovrebbe agire, ma non agisce, di chi sa, ma lascia fare.
Le capre nei boschi distruggono, rovinano, specialmente nei mesi invernali.
La legge è chiara e il signore in questione ha accumulato diversi reati: danneggiamento e invasione di terreni altrui, pascolo abusivo con animali non vaccinati e per di più questi animali sono pure pericolosi, perché si segnalano alcuni inconvenienti di queste capre selvatiche ormai, che diventano sempre più numerose ed aggressive, con le corna dei capri e caproni, o delle femmine in difesa dei capretti.
Per chi forse non sapesse nulla ecco a voi il Regolamento regionale 19 gennaio 2010: ≪Art. 31-bis (Prevenzione dei pericoli in bosco)
mmmmm) dopo il comma 3 dell’articolo 57 è aggiunto il seguente: 3-bis. Il pascolo delle capre all’interno dei boschi è vietato, salvo specifica previsione dei piani di indirizzo forestale o autorizzazione rilasciata dall’ente forestale ai sensi dell’articolo 51, comma 4, della l.r. 31/2008, comunque nel rispetto del divieto di cui al comma 2 del presente articolo.≫.

12 mar 2012

Ambiente Bergamo - nessuno vede? - capre al pascolo sconfinano e danneggiano alberi


Ci è giunta una segnalazione sulla condizione dei boschi della bergamasca, esattamente pare che ci siano capre libere che pascolano nei boschi provocando danni agli alberi: il fatto è stato segnalato nella zona di Costa Serina, in provincia di Bergamo.
Esattamente delle capre sono state avvistate al pascolo nei boschi tra località di Ambriola e Rigosa, già in febbraio e anche in marzo.
Gli animali non potrebbero essere lasciate libere in questa stagione, ma solo da maggio sino a settembre: è una regola regionale e ci sono salate multe, da parte della forestale.
Perché la forestale non interviene?

Questo è un mistero, perché, pare, sempre da questa segnalazione anonima, che è stata avvisata la polizia provinciale e le guardie forestali, ma le capre sono sempre libere di pascolare.

Sarebbe bello sapere se tutto questo è vero e se si attendono altri danni ai boschi della zona.
Le voci sono particolarmente interessanti: pare che il proprietario sia un ex carabiniere e quindi si senta libero di agire, anche se in pensione e dedito al  lavoro di capraro.
Noi di Notizie News riferiamo il fatto e non commentiamo: se fosse tutto falso non abbiamo calunniato nessuno, se fosse invece vero abbiamo dato un aiuto alla Guardia Forestale a salvaguardare i boschi.

Ambiente Bergamo - Costa Serina - capre al pascolo sconfinano e danneggiano alberi


Ci è giunta una segnalazione sulla condizione dei boschi della bergamasca, esattamente pare che ci siano capre libere che pascolano nei boschi provocando danni agli alberi: il fatto è stato segnalato nella zona di Costa Serina, in provincia di Bergamo.
Esattamente delle capre sono state avvistate al pascolo nei boschi tra località di Ambriola e Rigosa, già in febbraio e anche in marzo.
Gli animali non potrebbero essere lasciate libere in questa stagione, ma solo da maggio sino a settembre: è una regola regionale e ci sono salate multe, da parte della forestale.
Perché la forestale non interviene?

Questo è un mistero, perché, pare, sempre da questa segnalazione anonima, che è stata avvisata la polizia provinciale e le guardie forestali, ma le capre sono sempre libere di pascolare.

Sarebbe bello sapere se tutto questo è vero e se si attendono altri danni ai boschi della zona.
Le voci sono particolarmente interessanti: pare che il proprietario sia un ex carabiniere e quindi si senta libero di agire, anche se in pensione e dedito al  lavoro di capraro.
Noi di Notizie News riferiamo il fatto e non commentiamo: se fosse tutto falso non abbiamo calunniato nessuno, se fosse invece vero abbiamo dato un aiuto alla Guardia Forestale a salvaguardare i boschi.

Ambiente Bergamo news - nessuno vede? - capre al pascolo sconfinano e danneggiano alberi


Ci è giunta una segnalazione sulla condizione dei boschi della bergamasca, esattamente pare che ci siano capre libere che pascolano nei boschi provocando danni agli alberi: il fatto è stato segnalato nella zona di Costa Serina, in provincia di Bergamo.
Esattamente delle capre sono state avvistate al pascolo nei boschi tra località di Ambriola e Rigosa, già in febbraio e anche in marzo.
Gli animali non potrebbero essere lasciate libere in questa stagione, ma solo da maggio sino a settembre: è una regola regionale e ci sono salate multe, da parte della forestale.
Perché la forestale non interviene?

Questo è un mistero, perché, pare, sempre da questa segnalazione anonima, che è stata avvisata la polizia provinciale e le guardie forestali, ma le capre sono sempre libere di pascolare.

Sarebbe bello sapere se tutto questo è vero e se si attendono altri danni ai boschi della zona.
Le voci sono particolarmente interessanti: pare che il proprietario sia un ex carabiniere e quindi si senta libero di agire, anche se in pensione e dedito al  lavoro di capraro.
Noi di Notizie News riferiamo il fatto e non commentiamo: se fosse tutto falso non abbiamo calunniato nessuno, se fosse invece vero abbiamo dato un aiuto alla Guardia Forestale a salvaguardare i boschi.

28 apr 2012

montagna - Bergamasca - le capre della discordia e l'indifferenza del potere costituito


E' il capraio?

La notizie è stata già pubblicata da Notizie News, questo blog libero, senza padroni, ma bisogna riparlare di questa questione.
Tra Ambriola di Costa Serina e Rigosa, in Val Serina nel cuore delle montagne bergamsche ci sono 35 capre, libere e allo sbando nei boschi.
A dire il vero si può parlare di pascolo abusivo sui terreni privati: il signore in questione nega di avere le capre e si nasconde nei boschi con i suoi animali, ma la gente non ne può più e i danni ai prati, ai boschi, alle piante da frutta continuano, nell'indifferenza di chi dovrebbe agire, ma non agisce, di chi sa, ma lascia fare.
Le capre nei boschi distruggono, rovinano, specialmente nei mesi invernali.
La legge è chiara e il signore in questione ha accumulato diversi reati: danneggiamento e invasione di terreni altrui, pascolo abusivo con animali non vaccinati e per di più questi animali sono pure pericolosi, perché si segnalano alcuni inconvenienti di queste capre selvatiche ormai, che diventano sempre più numerose ed aggressive, con le corna dei capri e caproni, o delle femmine in difesa dei capretti.
Per chi forse non sapesse nulla ecco a voi il Regolamento regionale 19 gennaio 2010: ≪Art. 31-bis (Prevenzione dei pericoli in bosco)
mmmmm) dopo il comma 3 dell’articolo 57 è aggiunto il seguente: 3-bis. Il pascolo delle capre all’interno dei boschi è vietato, salvo specifica previsione dei piani di indirizzo forestale o autorizzazione rilasciata dall’ente forestale ai sensi dell’articolo 51, comma 4, della l.r. 31/2008, comunque nel rispetto del divieto di cui al comma 2 del presente articolo.≫.

Bergamasca - le capre della discordia e l'indifferenza del potere costituito


E' il capraio?

La notizie è stata già pubblicata da Notizie News, questo blog libero, senza padroni, ma bisogna riparlare di questa questione.
Tra Ambriola di Costa Serina e Rigosa, in Val Serina nel cuore delle montagne bergamsche ci sono 35 capre, libere e allo sbando nei boschi.
A dire il vero si può parlare di pascolo abusivo sui terreni privati: il signore in questione nega di avere le capre e si nasconde nei boschi con i suoi animali, ma la gente non ne può più e i danni ai prati, ai boschi, alle piante da frutta continuano, nell'indifferenza di chi dovrebbe agire, ma non agisce, di chi sa, ma lascia fare.
Le capre nei boschi distruggono, rovinano, specialmente nei mesi invernali.
La legge è chiara e il signore in questione ha accumulato diversi reati: danneggiamento e invasione di terreni altrui, pascolo abusivo con animali non vaccinati e per di più questi animali sono pure pericolosi, perché si segnalano alcuni inconvenienti di queste capre selvatiche ormai, che diventano sempre più numerose ed aggressive, con le corna dei capri e caproni, o delle femmine in difesa dei capretti.
Per chi forse non sapesse nulla ecco a voi il Regolamento regionale 19 gennaio 2010: ≪Art. 31-bis (Prevenzione dei pericoli in bosco)
mmmmm) dopo il comma 3 dell’articolo 57 è aggiunto il seguente: 3-bis. Il pascolo delle capre all’interno dei boschi è vietato, salvo specifica previsione dei piani di indirizzo forestale o autorizzazione rilasciata dall’ente forestale ai sensi dell’articolo 51, comma 4, della l.r. 31/2008, comunque nel rispetto del divieto di cui al comma 2 del presente articolo.≫.

bingo - Bergamasca - le capre della discordia e l'indifferenza del potere costituito


E' il capraio?

La notizie è stata già pubblicata da Notizie News, questo blog libero, senza padroni, ma bisogna riparlare di questa questione.
Tra Ambriola di Costa Serina e Rigosa, in Val Serina nel cuore delle montagne bergamsche ci sono 35 capre, libere e allo sbando nei boschi.
A dire il vero si può parlare di pascolo abusivo sui terreni privati: il signore in questione nega di avere le capre e si nasconde nei boschi con i suoi animali, ma la gente non ne può più e i danni ai prati, ai boschi, alle piante da frutta continuano, nell'indifferenza di chi dovrebbe agire, ma non agisce, di chi sa, ma lascia fare.
Le capre nei boschi distruggono, rovinano, specialmente nei mesi invernali.
La legge è chiara e il signore in questione ha accumulato diversi reati: danneggiamento e invasione di terreni altrui, pascolo abusivo con animali non vaccinati e per di più questi animali sono pure pericolosi, perché si segnalano alcuni inconvenienti di queste capre selvatiche ormai, che diventano sempre più numerose ed aggressive, con le corna dei capri e caproni, o delle femmine in difesa dei capretti.
Per chi forse non sapesse nulla ecco a voi il Regolamento regionale 19 gennaio 2010: ≪Art. 31-bis (Prevenzione dei pericoli in bosco)
mmmmm) dopo il comma 3 dell’articolo 57 è aggiunto il seguente: 3-bis. Il pascolo delle capre all’interno dei boschi è vietato, salvo specifica previsione dei piani di indirizzo forestale o autorizzazione rilasciata dall’ente forestale ai sensi dell’articolo 51, comma 4, della l.r. 31/2008, comunque nel rispetto del divieto di cui al comma 2 del presente articolo.≫.

12 mar 2012

Bergamasca - nessuno vede? - capre al pascolo sconfinano e danneggiano alberi


Ci è giunta una segnalazione sulla condizione dei boschi della bergamasca, esattamente pare che ci siano capre libere che pascolano nei boschi provocando danni agli alberi: il fatto è stato segnalato nella zona di Costa Serina, in provincia di Bergamo.
Esattamente delle capre sono state avvistate al pascolo nei boschi tra località di Ambriola e Rigosa, già in febbraio e anche in marzo.
Gli animali non potrebbero essere lasciate libere in questa stagione, ma solo da maggio sino a settembre: è una regola regionale e ci sono salate multe, da parte della forestale.
Perché la forestale non interviene?

Questo è un mistero, perché, pare, sempre da questa segnalazione anonima, che è stata avvisata la polizia provinciale e le guardie forestali, ma le capre sono sempre libere di pascolare.

Sarebbe bello sapere se tutto questo è vero e se si attendono altri danni ai boschi della zona.
Le voci sono particolarmente interessanti: pare che il proprietario sia un ex carabiniere e quindi si senta libero di agire, anche se in pensione e dedito al  lavoro di capraro.
Noi di Notizie News riferiamo il fatto e non commentiamo: se fosse tutto falso non abbiamo calunniato nessuno, se fosse invece vero abbiamo dato un aiuto alla Guardia Forestale a salvaguardare i boschi.

Bergamo - Costa Serina - capre al pascolo sconfinano e danneggiano alberi


Ci è giunta una segnalazione sulla condizione dei boschi della bergamasca, esattamente pare che ci siano capre libere che pascolano nei boschi provocando danni agli alberi: il fatto è stato segnalato nella zona di Costa Serina, in provincia di Bergamo.
Esattamente delle capre sono state avvistate al pascolo nei boschi tra località di Ambriola e Rigosa, già in febbraio e anche in marzo.
Gli animali non potrebbero essere lasciate libere in questa stagione, ma solo da maggio sino a settembre: è una regola regionale e ci sono salate multe, da parte della forestale.
Perché la forestale non interviene?

Questo è un mistero, perché, pare, sempre da questa segnalazione anonima, che è stata avvisata la polizia provinciale e le guardie forestali, ma le capre sono sempre libere di pascolare.

Sarebbe bello sapere se tutto questo è vero e se si attendono altri danni ai boschi della zona.
Le voci sono particolarmente interessanti: pare che il proprietario sia un ex carabiniere e quindi si senta libero di agire, anche se in pensione e dedito al  lavoro di capraro.
Noi di Notizie News riferiamo il fatto e non commentiamo: se fosse tutto falso non abbiamo calunniato nessuno, se fosse invece vero abbiamo dato un aiuto alla Guardia Forestale a salvaguardare i boschi.

28 apr 2012

facebook - Bergamasca - le capre della discordia e l'indifferenza del potere costituito


E' il capraio?

La notizie è stata già pubblicata da Notizie News, questo blog libero, senza padroni, ma bisogna riparlare di questa questione.
Tra Ambriola di Costa Serina e Rigosa, in Val Serina nel cuore delle montagne bergamsche ci sono 35 capre, libere e allo sbando nei boschi.
A dire il vero si può parlare di pascolo abusivo sui terreni privati: il signore in questione nega di avere le capre e si nasconde nei boschi con i suoi animali, ma la gente non ne può più e i danni ai prati, ai boschi, alle piante da frutta continuano, nell'indifferenza di chi dovrebbe agire, ma non agisce, di chi sa, ma lascia fare.
Le capre nei boschi distruggono, rovinano, specialmente nei mesi invernali.
La legge è chiara e il signore in questione ha accumulato diversi reati: danneggiamento e invasione di terreni altrui, pascolo abusivo con animali non vaccinati e per di più questi animali sono pure pericolosi, perché si segnalano alcuni inconvenienti di queste capre selvatiche ormai, che diventano sempre più numerose ed aggressive, con le corna dei capri e caproni, o delle femmine in difesa dei capretti.
Per chi forse non sapesse nulla ecco a voi il Regolamento regionale 19 gennaio 2010: ≪Art. 31-bis (Prevenzione dei pericoli in bosco)
mmmmm) dopo il comma 3 dell’articolo 57 è aggiunto il seguente: 3-bis. Il pascolo delle capre all’interno dei boschi è vietato, salvo specifica previsione dei piani di indirizzo forestale o autorizzazione rilasciata dall’ente forestale ai sensi dell’articolo 51, comma 4, della l.r. 31/2008, comunque nel rispetto del divieto di cui al comma 2 del presente articolo.≫.

12 mar 2012


Ci è giunta una segnalazione sulla condizione dei boschi della bergamasca, esattamente pare che ci siano capre libere che pascolano nei boschi provocando danni agli alberi: il fatto è stato segnalato nella zona di Costa Serina, in provincia di Bergamo.
Esattamente delle capre sono state avvistate al pascolo nei boschi tra località di Ambriola e Rigosa, già in febbraio e anche in marzo.
Gli animali non potrebbero essere lasciate libere in questa stagione, ma solo da maggio sino a settembre: è una regola regionale e ci sono salate multe, da parte della forestale.
Perché la forestale non interviene?

Questo è un mistero, perché, pare, sempre da questa segnalazione anonima, che è stata avvisata la polizia provinciale e le guardie forestali, ma le capre sono sempre libere di pascolare.

Sarebbe bello sapere se tutto questo è vero e se si attendono altri danni ai boschi della zona.
Le voci sono particolarmente interessanti: pare che il proprietario sia un ex carabiniere e quindi si senta libero di agire, anche se in pensione e dedito al  lavoro di capraro.
Noi di Notizie News riferiamo il fatto e non commentiamo: se fosse tutto falso non abbiamo calunniato nessuno, se fosse invece vero abbiamo dato un aiuto alla Guardia Forestale a salvaguardare i boschi.

28 apr 2012

bingo formazione - Bergamasca - le capre della discordia e l'indifferenza del potere costituito


E' il capraio?

La notizie è stata già pubblicata da Notizie News, questo blog libero, senza padroni, ma bisogna riparlare di questa questione.
Tra Ambriola di Costa Serina e Rigosa, in Val Serina nel cuore delle montagne bergamsche ci sono 35 capre, libere e allo sbando nei boschi.
A dire il vero si può parlare di pascolo abusivo sui terreni privati: il signore in questione nega di avere le capre e si nasconde nei boschi con i suoi animali, ma la gente non ne può più e i danni ai prati, ai boschi, alle piante da frutta continuano, nell'indifferenza di chi dovrebbe agire, ma non agisce, di chi sa, ma lascia fare.
Le capre nei boschi distruggono, rovinano, specialmente nei mesi invernali.
La legge è chiara e il signore in questione ha accumulato diversi reati: danneggiamento e invasione di terreni altrui, pascolo abusivo con animali non vaccinati e per di più questi animali sono pure pericolosi, perché si segnalano alcuni inconvenienti di queste capre selvatiche ormai, che diventano sempre più numerose ed aggressive, con le corna dei capri e caproni, o delle femmine in difesa dei capretti.
Per chi forse non sapesse nulla ecco a voi il Regolamento regionale 19 gennaio 2010: ≪Art. 31-bis (Prevenzione dei pericoli in bosco)
mmmmm) dopo il comma 3 dell’articolo 57 è aggiunto il seguente: 3-bis. Il pascolo delle capre all’interno dei boschi è vietato, salvo specifica previsione dei piani di indirizzo forestale o autorizzazione rilasciata dall’ente forestale ai sensi dell’articolo 51, comma 4, della l.r. 31/2008, comunque nel rispetto del divieto di cui al comma 2 del presente articolo.≫.

12 mar 2012

Valli Bergamasche - nessuno vede? - capre al pascolo sconfinano e danneggiano alberi


Ci è giunta una segnalazione sulla condizione dei boschi della bergamasca, esattamente pare che ci siano capre libere che pascolano nei boschi provocando danni agli alberi: il fatto è stato segnalato nella zona di Costa Serina, in provincia di Bergamo.
Esattamente delle capre sono state avvistate al pascolo nei boschi tra località di Ambriola e Rigosa, già in febbraio e anche in marzo.
Gli animali non potrebbero essere lasciate libere in questa stagione, ma solo da maggio sino a settembre: è una regola regionale e ci sono salate multe, da parte della forestale.
Perché la forestale non interviene?

Questo è un mistero, perché, pare, sempre da questa segnalazione anonima, che è stata avvisata la polizia provinciale e le guardie forestali, ma le capre sono sempre libere di pascolare.

Sarebbe bello sapere se tutto questo è vero e se si attendono altri danni ai boschi della zona.
Le voci sono particolarmente interessanti: pare che il proprietario sia un ex carabiniere e quindi si senta libero di agire, anche se in pensione e dedito al  lavoro di capraro.
Noi di Notizie News riferiamo il fatto e non commentiamo: se fosse tutto falso non abbiamo calunniato nessuno, se fosse invece vero abbiamo dato un aiuto alla Guardia Forestale a salvaguardare i boschi.

30 apr 2012

Bergamo - bergamasca - le capre e la prepotenza, la leggi derisa



La notizie è stata già pubblicata da Notizie News, questo blog libero, senza padroni, ma bisogna riparlare di questa questione.
Tra Ambriola di Costa Serina e Rigosa, in Val Serina nel cuore delle montagne bergamsche ci sono 35 capre, libere e allo sbando nei boschi.
A dire il vero si può parlare di pascolo abusivo sui terreni privati: il signore in questione nega di avere le capre e si nasconde nei boschi con i suoi animali, ma la gente non ne può più e i danni ai prati, ai boschi, alle piante da frutta continuano, nell'indifferenza di chi dovrebbe agire, ma non agisce, di chi sa, ma lascia fare.
Le capre nei boschi distruggono, rovinano, specialmente nei mesi invernali.
La legge è chiara e il signore in questione ha accumulato diversi reati: danneggiamento e invasione di terreni altrui, pascolo abusivo con animali non vaccinati e per di più questi animali sono pure pericolosi, perché si segnalano alcuni inconvenienti di queste capre selvatiche ormai, che diventano sempre più numerose ed aggressive, con le corna dei capri e caproni, o delle femmine in difesa dei capretti.
Per chi forse non sapesse nulla ecco a voi il Regolamento regionale 19 gennaio 2010: Art. 31-bis (Prevenzione dei pericoli in bosco)
mmmmm) dopo il comma 3 dell’articolo 57 è aggiunto il seguente: 3-bis. Il pascolo delle capre all’interno dei boschi è vietato, salvo specifica previsione dei piani di indirizzo forestale o autorizzazione rilasciata dall’ente forestale ai sensi dell’articolo 51, comma 4, della l.r. 31/2008, comunque nel rispetto del divieto di cui al comma 2 del presente articolo.≫.


28 apr 2011

ANNO INTERNAZIONALE DELLE FORESTE


ANNO INTERNAZIONALE DELLE FORESTE

WWF: I GOVERNI E LE IMPRESE DEVONO UNIRSI IN UN'AZIONE COMUNE PER FERMARE LA
DISTRUZIONE DELLE FORESTE

L’Italia è uno dei mercati più importanti ma siamo lontani dai parametri di sostenibilità.
WWF lancia in Italia  la nuova piattaforma web “Imprese per le Foreste” per
la gestione forestale sostenibile  http://impreseperleforeste.wwf.it/

E il 22 maggio la Festa delle Oasi WWF per l’Anno delle Foreste: iniziative speciali nelle oltre 100 aree protette dell’Associazione e la raccolta fondi per salvare tre boschi italiani a rischio


  Politici e imprese devono porsi degli obiettivi audaci per fermare la perdita delle foreste, per conservare la biodiversità e combattere i cambiamenti climatici: è questo il messaggio contenuto nel nuovo rapporto del WWF lanciato oggi come primo capitolo del Report che celebra l’Anno internazionale delle Foreste, proclamato dall’ONU. Nel Report “Living Forests” si analizzano le cause della deforestazione e si identificano le opportunità per passare dal mercato attuale ad un nuovo modello di sostenibilità di cui possono beneficiare governi,  imprese e comunità.

Basato su una nuova analisi globale, dove si dimostra che se non si interviene subito oltre 230 milioni di ettari di foresta scompariranno entro il 2050, il rapporto propone un’alleanza tra responsabili politici e le imprese per un Obiettivo Zero deforestazione e degrado forestale (ZNDD) entro il 2020, un punto di riferimento mondiale innovativo per evitare pericolosi cambiamenti climatici e ridurre la perdita di biodiversità.
"Stiamo letteralmente ‘sprecando’ le foreste del pianeta e fallendo il tentativo di risolvere questioni politiche fondamentali come la governance e gli incentivi economici capaci di mantenere questi ambienti ancora vitali",
ha dichiarato Rod Taylor, direttore del WWF Internazionale Foreste.

OBIETTIVO: ZERO DEFORESTAZIONE
Deforestazione e degrado zero delle foreste entro il 2020 equivale a non cancellare più nessuna area forestale nel pianeta e mantenere inalterata la qualità delle foreste. Dunque, impiantare nuove foreste ‘mono colturali’, non rappresenta una compensazione per la perdita di foresta pluviale incontaminata. Per raggiungere l’obiettivo Zero deforestazione bisogna ridurre quasi a zero la perdita di foreste naturali o semi-naturali, in calo
dagli attuali 13 milioni di ettari l'anno, e mantenere questo livello a tempo indeterminato. Il WWF ha sviluppato il Modello “Living Forests” con l'Istituto Internazionale  Applied Systems Analysis (IIASA), che costituisce la base per il Report Living Forests e spiega come sia possibile raggiungere l’obiettivo Zero Deforestazione.

PIU’ SOSTENIBILITA’ ANCHE PER L’ITALIA
L’Italia gioca uno dei ruoli principali nel mercato internazionale del
legname e dei suoi prodotti.  Per la nostra industria l’approvvigionamento di legname dal estero proviene da molti paesi tropicali come Indonesia, Malesia, Congo, Cameroun, Gabon, Brasile, Bolivia, Argentina. Siamo uno dei primi importatori di prodotti legnosi dal bacino del Congo, il primo mercato europeo per il legno camerunense, uno dei principali mercati per il ramino delle ultime foreste del sudest asiatico, un legno morbido utilizzato principalmente per battiscopa e cornici.
A fronte di una presenza così importante nel mercato mondiale del legname di fatto il nostro è ancora un paese poco “responsabile” in termini di partecipazione alla sostenibilità del mercato dei prodotti forestali, ovvero, poche imprese che hanno concessioni all’estero hanno avviato il processo di certificazione FSC.
Questo scenario non ci garantisce dall’importazione di legname e prodotti del legno illegali, frutto della deforestazione delle ultime foreste primarie del Pianeta. L’Italia, infatti, risulta al quarto posto in Europa tra i paesi che importano legname ‘illegale’, dopo Finlandia, Gran Bretagna e Germania, secondo l’analisi redatta dal WWF Germania nel 2008 sul rischio ‘illegalità’ nel mercato europeo di prodotti forestali.
Anche le istituzioni italiane fanno poco di concreto per contribuire alla salvaguardia del patrimonio forestale dei paesi da cui si importano queste risorse naturali e per dare valore alla Politica di acquisti sostenibili promossa dal Green Public Procurement europeo.  Per dare applicazione alle norme europee (FLEGT e  Due Diligence)  e contrastare il mercato del legno illegale è urgente la creazione di un’autorità nazionale che ancora manca in Italia: entro giugno questa dovrà essere indicata, come richiesto dal recente Regolamento Europeo.
“E’ importante passare dalle parole ai fatti acquistando e promuovendo solo prodotti certificati, dalla carta ai mobili, al parquet, prodotti che siano veramente certificati FSC e non solo dichiarati ‘ecologici’. E’ necessario un impegno concreto a promuovere nei bandi di acquisto da parte delle amministrazioni pubbliche  principi di sostenibilità, imponendo cioè acquisti di soli prodotti sostenibili e certificati – ha dichiarato Massimiliano Rocco, Responsabile Programma Specie, TRAFFIC & Timber trade -
Le nostre istituzioni e il mondo delle imprese devono e possono fare di più, e questo è il momento per farlo, per fare un regalo a noi tutti, alla natura e a loro stessi perché solo in un’economia forestale sostenibile c’è il  futuro”.
In occasione dell’Anno Internazionale delle Foreste, WWF ha quindi chiesto ad alcuni partner aziendali, il cui business è legato alla gestione delle risorse forestali, di rinnovare o assumere impegni tangibili a sostegno della tutela del patrimonio forestale. Sono parte di questo percorso di collaborazione con WWF, il Gruppo cartario  Sofidel, che si è dotato di una politica di approvvigionamento responsabile delle risorse forestali raggiungendo circa il 94% di cellulosa importata da fonti certificate; Arjowiggings, tra i primi produttori di carta riciclata e FSC di alta qualità in Europa, e Bestack, Consorzio che riunisce i principali produttori d’imballaggio in cartone, impegnato in un assestamento ambientale e in attività di educazione nelle scuole. WWF è inoltre al fianco di APCOR e Assoimballaggi/Federlegno Arredo per la promozione della campagna internazionale “Io Sto con il Sughero”, che intende valorizzare e sostenere un patrimonio forestale di valore come le sugherete.
Vasto Legno, distributore internazionale di legname certificato FSC, ha scelto di supportare WWF nella realizzazione di attività e strumenti divulgativi, quale ad esempio la  piattaforma web “Imprese per le Foreste”, lanciata oggi e dedicata al tema della gestione forestale sostenibile - http://impreseperleforeste.wwf.it/

Obiettivo della piattaforma è accrescere le conoscenze e l’interesse di imprese e stakeholder su temi quali il mercato del legname, la gestione delle foreste e le normative e certificazioni di riferimento, nell’ottica di coniugare economia e conservazione. Sono inoltre promossi sia il sostegno ai principali progetti WWF di conservazione in aree forestali prioritarie a livello internazionale (es. Amazzonia, Congo, Sumatra) sia i programmi di orientamento di policy e pratiche ambientali in un’ottica di sostenibilità.

Il 22 maggio la festa delle Oasi WWF per i boschi italiani Sarà dedicata ai boschi italiani la tradizionale Festa delle Oasi del WWF, che il 22 maggio aprirà gratuitamente al pubblico un vero mosaico di oltre 100 meraviglie naturali lungo tutto lo stivale, di cui oltre 40 costituite da boschi. Una giornata di osservazione, scoperta e relax insieme agli esperti del WWF, ma anche l’occasione per tutti di dare un aiuto concreto al più importante progetto di tutela del territorio italiano.
La festa delle Oasi WWF infatti punterà i riflettori sulle aree boschive italiane già al sicuro, che ospitano una ricchissima biodiversità di piante e animali e che ogni giorno supportano le nostre vite garantendo aria e acqua pulita, difendendoci dai dissesti idrogeologici, offrendo risorse, bellezza e posti di lavoro. Ma anche sui boschi italiani a rischio, perché minacciati dagli incendi, dalla frammentazione degli habitat, dal degrado e dal consumo di suolo, che stanno divorando il nostro territorio a ritmi sempre più insostenibili. E proprio per mettere al sicuro tre boschi italiani particolarmente preziosi e minacciati, il WWF coinvolgerà tutti gli italiani nella grande iniziativa di raccolta fondi: “Una nuova oasi per te”.
Dettagli, info e programmi a partire da maggio su www.wwf.it .

27 apr 2012

capre e caproni - Bergamasca - capre e caprai che colpiscono ancora


Volevo solo raccontarle un fatto spiacevole che sta capitando sulle nostre montagne: è un fatto che sa dell'incredibile.
Il luogo è un tratto di montagna che si trova tra Ambriola e Rigosa, frazione di Costa Serina, una zona tranquilla, abitata da gente buona e pacifica.
In quel luogo ci sono boschi e prati dove qualcuno taglia l'erba per i conigli, qualcuno taglia qualche albero e tutti rispettano la terra di tutti da secoli, rispettandolo leggi e consuetudini.
Nessuno si è mai permesso di invadere la terra degli altri, anche in nell'epoca della fame, degli stenti.
Da quelle parti è giunto un personaggio che si è messo ad allevare capre, fatto normale, giusto e legittimo, ma lui lo fa sul terreno degli altri: le fa entrare sia nei prati che nei boschi e pare che per lui questo sia un .... hobby.
Non le vende, non le uccide, non le munge: le lascia allo stato brado e le protegge dalla gente, portandole nei boschi, fatto dannoso per gli alberi, che subiscono danni alle cortecce, visibile da tutti coloro che transitano.
Ci sono delle leggi regionali che nessuno fa rispettare, che regolano l'allevamento dei caprini.
Il “buon uomo” sostiene che le sue capre non vaccinate sono innocue, ma la gente del posto inizia ad avere paura.
Qui abbiamo pure il maltrattamento degli animali, costretti con i piccoli a stare anche al freddo di gennaio e febbraio.
C'è pure il danno alla flora e il fastidio alla fauna locale, ma nessuno interviene, infischiandosi del fatto che il personaggio faccia del pascolo abusivo sul terreno altrui.
La tensione è pure alta, perché c'è chi ha rischiato di essere incornato dalle capre inselvatichite.
Cosa fanno le autorità?
Il sindaco di Costa di Serina ha cercato di intervenire, ma costui prosegue e se ne se ne infischia dei richiami verbali o dei verbali.
Si nasconde, in modo strano, incomprensibile nei boschi, poi nega e dice che le 35 capre non sono sue, pur essendo stato visto e sentito condurle dentro la boscaglia.
Visto che le povere bestie potrebbero ammalarsi e morire, oppure qualcuno potrebbe far loro del male, visto che la gente ha diritto a gestirsi i propri terreni, per la legna da tagliare, per l'erba per i conigli.
Per certi politicanti la gente che vive in montagna, ha meno diritti di quella che vive in città?
In montagna la proprietà privata è stata abolita?
Le capre devono essere sequestrate, per il loro bene e il personaggio forse deve essere …... almeno controllato..... per le sue stranezze.

28 apr 2012

Adriano Celentano - il ragazzo delle via Gluck - video youtube musica canzoni




Notizie News  - Stato assente e ambiente 

Volevo solo raccontare un fatto spiacevole che sta capitando sulle montagne: è un fatto che sa dell'incredibile.
Il luogo è un tratto di montagna che si trova tra Ambriola e Rigosa, frazione di Costa Serina, nella Bergamasca una zona tranquilla, abitata da gente buona e pacifica.
In quel luogo ci sono boschi e prati dove qualcuno taglia l'erba per i conigli, qualcuno taglia qualche albero e tutti rispettano la terra di tutti da secoli, rispettandolo leggi e consuetudini.
Nessuno si è mai permesso di invadere la terra degli altri, anche in nell'epoca della fame, degli stenti.
Da quelle parti è giunto un personaggio che si è messo ad allevare capre, fatto normale, giusto e legittimo, ma lui lo fa sul terreno degli altri: le fa entrare sia nei prati che nei boschi e pare che per lui questo sia un .... hobby.
Non le vende, non le uccide, non le munge: le lascia allo stato brado e le protegge dalla gente, portandole nei boschi, fatto dannoso per gli alberi, che subiscono danni alle cortecce, visibile da tutti coloro che transitano.
Ci sono delle leggi regionali che nessuno fa rispettare, che regolano l'allevamento dei caprini.
Il “buon uomo” sostiene che le sue capre non vaccinate sono innocue, ma la gente del posto inizia ad avere paura.
Qui abbiamo pure il maltrattamento degli animali, costretti con i piccoli a stare anche al freddo di gennaio e febbraio.
C'è pure il danno alla flora e il fastidio alla fauna locale, ma nessuno interviene, infischiandosi del fatto che il personaggio faccia del pascolo abusivo sul terreno altrui.
La tensione è pure alta, perché c'è chi ha rischiato di essere incornato dalle capre inselvatichite.
Cosa fanno le autorità?
Il sindaco di Costa di Serina ha cercato di intervenire, ma costui prosegue e se ne se ne infischia dei richiami verbali o dei verbali.
Si nasconde, in modo strano, incomprensibile nei boschi, poi nega e dice che le 35 capre non sono sue, pur essendo stato visto e sentito condurle dentro la boscaglia.
Visto che le povere bestie potrebbero ammalarsi e morire, oppure qualcuno potrebbe far loro del male, visto che la gente ha diritto a gestirsi i propri terreni, per la legna da tagliare, per l'erba per i conigli.
Per certi politicanti la gente che vive in montagna, ha meno diritti di quella che vive in città?
In montagna la proprietà privata è stata abolita?
Le capre devono essere sequestrate, per il loro bene e il personaggio forse deve essere …... almeno controllato..... per le sue stranezze.

montagna - Bergamasca - i diritti dei cittadini e la montagna



Volevo solo raccontare un fatto spiacevole che sta capitando sulle montagne: è un fatto che sa dell'incredibile.
Il luogo è un tratto di montagna che si trova tra Ambriola e Rigosa, frazione di Costa Serina, nella Bergamasca una zona tranquilla, abitata da gente buona e pacifica.
In quel luogo ci sono boschi e prati dove qualcuno taglia l'erba per i conigli, qualcuno taglia qualche albero e tutti rispettano la terra di tutti da secoli, rispettandolo leggi e consuetudini.
Nessuno si è mai permesso di invadere la terra degli altri, anche in nell'epoca della fame, degli stenti.
Da quelle parti è giunto un personaggio che si è messo ad allevare capre, fatto normale, giusto e legittimo, ma lui lo fa sul terreno degli altri: le fa entrare sia nei prati che nei boschi e pare che per lui questo sia un .... hobby.
Non le vende, non le uccide, non le munge: le lascia allo stato brado e le protegge dalla gente, portandole nei boschi, fatto dannoso per gli alberi, che subiscono danni alle cortecce, visibile da tutti coloro che transitano.
Ci sono delle leggi regionali che nessuno fa rispettare, che regolano l'allevamento dei caprini.
Il “buon uomo” sostiene che le sue capre non vaccinate sono innocue, ma la gente del posto inizia ad avere paura.
Qui abbiamo pure il maltrattamento degli animali, costretti con i piccoli a stare anche al freddo di gennaio e febbraio.
C'è pure il danno alla flora e il fastidio alla fauna locale, ma nessuno interviene, infischiandosi del fatto che il personaggio faccia del pascolo abusivo sul terreno altrui.
La tensione è pure alta, perché c'è chi ha rischiato di essere incornato dalle capre inselvatichite.
Cosa fanno le autorità?
Il sindaco di Costa di Serina ha cercato di intervenire, ma costui prosegue e se ne se ne infischia dei richiami verbali o dei verbali.
Si nasconde, in modo strano, incomprensibile nei boschi, poi nega e dice che le 35 capre non sono sue, pur essendo stato visto e sentito condurle dentro la boscaglia.
Visto che le povere bestie potrebbero ammalarsi e morire, oppure qualcuno potrebbe far loro del male, visto che la gente ha diritto a gestirsi i propri terreni, per la legna da tagliare, per l'erba per i conigli.
Per certi politicanti la gente che vive in montagna, ha meno diritti di quella che vive in città?
In montagna la proprietà privata è stata abolita?
Le capre devono essere sequestrate, per il loro bene e il personaggio forse deve essere …... almeno controllato..... per le sue stranezze.

27 apr 2012

Bergamasca - capre e caprai che colpiscono ancora


Volevo solo raccontarle un fatto spiacevole che sta capitando sulle nostre montagne: è un fatto che sa dell'incredibile.
Il luogo è un tratto di montagna che si trova tra Ambriola e Rigosa, frazione di Costa Serina, una zona tranquilla, abitata da gente buona e pacifica.
In quel luogo ci sono boschi e prati dove qualcuno taglia l'erba per i conigli, qualcuno taglia qualche albero e tutti rispettano la terra di tutti da secoli, rispettandolo leggi e consuetudini.
Nessuno si è mai permesso di invadere la terra degli altri, anche in nell'epoca della fame, degli stenti.
Da quelle parti è giunto un personaggio che si è messo ad allevare capre, fatto normale, giusto e legittimo, ma lui lo fa sul terreno degli altri: le fa entrare sia nei prati che nei boschi e pare che per lui questo sia un .... hobby.
Non le vende, non le uccide, non le munge: le lascia allo stato brado e le protegge dalla gente, portandole nei boschi, fatto dannoso per gli alberi, che subiscono danni alle cortecce, visibile da tutti coloro che transitano.
Ci sono delle leggi regionali che nessuno fa rispettare, che regolano l'allevamento dei caprini.
Il “buon uomo” sostiene che le sue capre non vaccinate sono innocue, ma la gente del posto inizia ad avere paura.
Qui abbiamo pure il maltrattamento degli animali, costretti con i piccoli a stare anche al freddo di gennaio e febbraio.
C'è pure il danno alla flora e il fastidio alla fauna locale, ma nessuno interviene, infischiandosi del fatto che il personaggio faccia del pascolo abusivo sul terreno altrui.
La tensione è pure alta, perché c'è chi ha rischiato di essere incornato dalle capre inselvatichite.
Cosa fanno le autorità?
Il sindaco di Costa di Serina ha cercato di intervenire, ma costui prosegue e se ne se ne infischia dei richiami verbali o dei verbali.
Si nasconde, in modo strano, incomprensibile nei boschi, poi nega e dice che le 35 capre non sono sue, pur essendo stato visto e sentito condurle dentro la boscaglia.
Visto che le povere bestie potrebbero ammalarsi e morire, oppure qualcuno potrebbe far loro del male, visto che la gente ha diritto a gestirsi i propri terreni, per la legna da tagliare, per l'erba per i conigli.
Per certi politicanti la gente che vive in montagna, ha meno diritti di quella che vive in città?
In montagna la proprietà privata è stata abolita?
Le capre devono essere sequestrate, per il loro bene e il personaggio forse deve essere …... almeno controllato..... per le sue stranezze.

28 apr 2012

vacanze - Bergamasca - i diritti dei cittadini e la montagna



Volevo solo raccontare un fatto spiacevole che sta capitando sulle montagne: è un fatto che sa dell'incredibile.
Il luogo è un tratto di montagna che si trova tra Ambriola e Rigosa, frazione di Costa Serina, nella Bergamasca una zona tranquilla, abitata da gente buona e pacifica.
In quel luogo ci sono boschi e prati dove qualcuno taglia l'erba per i conigli, qualcuno taglia qualche albero e tutti rispettano la terra di tutti da secoli, rispettandolo leggi e consuetudini.
Nessuno si è mai permesso di invadere la terra degli altri, anche in nell'epoca della fame, degli stenti.
Da quelle parti è giunto un personaggio che si è messo ad allevare capre, fatto normale, giusto e legittimo, ma lui lo fa sul terreno degli altri: le fa entrare sia nei prati che nei boschi e pare che per lui questo sia un .... hobby.
Non le vende, non le uccide, non le munge: le lascia allo stato brado e le protegge dalla gente, portandole nei boschi, fatto dannoso per gli alberi, che subiscono danni alle cortecce, visibile da tutti coloro che transitano.
Ci sono delle leggi regionali che nessuno fa rispettare, che regolano l'allevamento dei caprini.
Il “buon uomo” sostiene che le sue capre non vaccinate sono innocue, ma la gente del posto inizia ad avere paura.
Qui abbiamo pure il maltrattamento degli animali, costretti con i piccoli a stare anche al freddo di gennaio e febbraio.
C'è pure il danno alla flora e il fastidio alla fauna locale, ma nessuno interviene, infischiandosi del fatto che il personaggio faccia del pascolo abusivo sul terreno altrui.
La tensione è pure alta, perché c'è chi ha rischiato di essere incornato dalle capre inselvatichite.
Cosa fanno le autorità?
Il sindaco di Costa di Serina ha cercato di intervenire, ma costui prosegue e se ne se ne infischia dei richiami verbali o dei verbali.
Si nasconde, in modo strano, incomprensibile nei boschi, poi nega e dice che le 35 capre non sono sue, pur essendo stato visto e sentito condurle dentro la boscaglia.
Visto che le povere bestie potrebbero ammalarsi e morire, oppure qualcuno potrebbe far loro del male, visto che la gente ha diritto a gestirsi i propri terreni, per la legna da tagliare, per l'erba per i conigli.
Per certi politicanti la gente che vive in montagna, ha meno diritti di quella che vive in città?
In montagna la proprietà privata è stata abolita?
Le capre devono essere sequestrate, per il loro bene e il personaggio forse deve essere …... almeno controllato..... per le sue stranezze.