I figli e le figlie, poverini, che non studiano e non lavorano, fuori corso all'università per una laurea che mai arriverà, hanno il tempo per manifestare alla mattina.
Questi ribelli con i soldi dei genitori, che continuano a pagare per mantenere anche oltre i trent'anni questi figli, che non vogliono crescere, stanno ripescando ideologie vecchie di 40, 50 anni, morte e sepolte.
Ecco le nuove femministe che ripetono gli slogan delle loro nonne, ecco la Palestina libera, ma con gli integralisti islamici di Hamas.
Questi ragazzi senza futuro alzano la voce, ma la voglia di fare resta là, ferma, immobile.
Così ecco i nuovi martiri che prima aggrediscono, insultano e minacciano, poi piangono per qualche manganellata dello sfollagente della polizia.
Cosa sta dietro a questo frastuono confuso?
La politica come mestiere, che rende sempre, che ti permette di ottenere i posti giusti, ben pagati, nel parastato italiano, nel sistema pubblico, quella stessa realtà che fa acqua e debiti, ma che resta l'ultima spiaggia per gli ultimi contestatori, fuori moda e fuori dalla storia.