POLITICA, CULTURA, CRONACA, ARTE, RELIGIONE, SCIENZA, PENSIERO LIBERO. Quasi Giornale online. scritto a più mani da una redazione coraggiosa, da dei volontari. Responsabile Arduino Rossi-
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7 lug 2011
Sociale destra, sinistra e libertà
5 feb 2011
Berlusconi Bossi federalismo honoris causa
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7 lug 2011
Destra e sinistra storica
5 feb 2011
Solidale, tricolore federalismo e unità d'Italia
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22 mar 2010
22/3 Sarkozy e la destra perdono alle regionali in Francia (Michele Belotti)
21 delle 22 regioni vanno alle opposizioni, solo'Alsazia è rimasta all'Ump di Sarkozy.
Il vero vincitore comunque è stata l’astensione che ha è stata altissima, attorno al 49%.
Questo dovrebbe insegnare a tutte le forze politiche che mai è certo: la destra francese paca il suo scarso impegno nella lotta alla crisi, altro che Carla Bruni sì, Carla Bruni no.
Non bastano le apparenze.
23 ago 2010
23 ott 2010
significherebbe la fine della sinistra in Italia e avremmo a quel punto solo due grandi poli ,una destra moderata e una destra razzista, feroce e reazionaria, para nazista.
Sì, lo hanno votato perché conservi l'apparato burocratico pubblico, perché non tocchi piccoli, grandi privilegi locali e neppure dia fastidio ai malavitosi, alla Sacra Corona Unita.
Le critiche e i fischi dei grillini hanno le loro sante ragioni in una politica poco ambientalista del nostro governatore, ultimo resistente di una sinistra rossa e, a parole, ecologista: si contesta un inceneritore chiuso che era gestito, dicono i grillini, da un personaggio famoso della Confindustria.
Quindi Niki si sa muovere bene nel mondo del potere politico nazionale, inoltre cosa intenda per sinistra non si capisce bene: “Non è una nicchia ideologica”.
Tradotto in linguaggio non politico significa che bisogna scordarsi del passato politico di lotte dei lavoratori, di richieste di giustizia sociale?
Dice a Grillo che deve smetterla di ...bestemmiare.
Si vede che Vendola è un uomo religioso, sì, un uomo che non ama le critiche contro i poteri storici consolidati, infatti Grillo fa questo, forse usando un linguaggio non sempre ...educato, ma non credo che Vendola criticasse Grillo per la sua mancanza di Galateo e per i suoi va......., famosi.
Sì, Vendola ha appreso bene l'arte antica della politica di servire per farsi servire: criticare il potere, con colori accesi e in apparenza adatti a far credere di voler mutare qualcosa, ma in realtà non toccando nulla di ciò che conta, di ciò che ha potere da sempre, con privilegi antichi.
E' l'arte di cambiare tutto per non cambiare nulla?
E' ancora presto, ma non vedo nella Puglia attuale una regione nuova, diversa dalle altre del Sud Italia, con tanti piccoli imprenditori produttivi, con lavoratori in realtà artigiane che danno lavoro vero e positivo a tanti disoccupati.
La Puglia resta sempre quella, con tanti laureati, non raccomandati, costretti ad andarsene al Nord o all'estero per un lavoro decente, con troppi disoccupati o assunti nelle solite pubbliche amministrazioni locali: è tutta roba vecchia, portata avanti dalla DC per decenni ed ora riproposta dalla sinistra........rivoluzionaria alla Vendola.
Questa sinistra può vincere le elezioni?
Temo di sì, in qualche momento di crisi politica può trovare le sue alleanze con il centro e durare al potere, dormire al governo, per qualche mese, forse, addirittura uno o due anni, poi precipitare nell'oblio e lasciare spazio a una destra sempre più xenofoba, liberista, nel peggior senso della parola, dove i diritti dei lavoratori diventano carta straccia.
No, Nichi, è meglio che tu non diventi la guida di una nuova coalizione della sinistra: significherebbe la fine della sinistra in Italia e avremmo a quel punto solo due grandi poli ,una destra moderata e una destra razzista, feroce e reazionaria, para nazista.
La storia insegna e certi colori rossi, che poi sono solo rosa, è meglio che non vadano mai al potere: ricordiamoci della Repubblica di Weimar.
6 set 2010
Berlusconi si sposta sempre più su posizioni leghiste e di destra, così recupera consensi e non rischia di vedere sconfitto il suo partito, la sua forza economica, da sempre legata alla politica.
Quella è la maledizione del Cavaliere: senza un appoggio politico il suo impero crollerebbe.
Altri imperi sono sorti in passato grazie a una stretta amicizia con i governi: notissime industrie e anche meno note, sempre in gestione famigliare, come imprese di piccole dimensioni, sono nate, si sono arricchite e sono diventati imperi, anche delle multinazionali.
Però Silvio questo salto non l'ha saputo fare: è l'uomo più ricco d'Italia, ma forse non è l'italiano, il miliardario di origine italiana, più ricco nel mondo: esistono degli imperi che hanno già diviso il capitale del fondatore ed è la famiglia a gestire o a godere le fortune dell'impresa del nonno, del bisnonno.
Inoltre queste grandi società da anni hanno imparato ad investire all'estero, mentre Silvio, nonostante qualche tentativo, non riesce a spostare parte delle sue attività all'estero.
Così deve mantenere il controllo politico del Paese per salvare l'azienda di famiglia?
Ora il suo primo alleato e amico politico gli ha lanciato il guanto di sfida: non si fa più come vuole lui, o il governo cadrà.
Fini fu appunto sdoganato da Berlusconi, ma ora le esigenze politiche lo hanno allontanato da lui: Gianfranco vuole di più, non sopporta la politica federalista della Lega e su molte posizioni si è spostato al centro per di più laico, pare un moderato liberale di anni fa.
Ora cosa ci attende?
Ci sarà un compromesso, ma quale non si sa: sarà Lui, Fini a imporlo, sarà lui a richiederlo, ma non vuole essere lui a uscire dal Pdl, preferisce essere....espulso, non si potrebbe presentare agli elettori come un traditore.
Ora si vedrà se Berlusconi accetterà le condizioni dell'ex delfino, erede al trono, oppure andrà alla guerra: ormai il divorzio è sicuro, ma le condizioni di questa separazione sono tutte da stabilire.
Destra o sinistra, questo è il problema?
A destra Fini manterrebbe i suoi elettori, a sinistra e al centro dovrà conquistare un altro elettorato.
La fine del controllo politico di Berlusconi è sicuro: tutto passa e tutto muore, ma quando avverrà è ancora presto per dirlo.
Io invece voglio dare per scontato già ora la fine dell'era berlusconiana.
Voglio immaginare il futuro del Paese: probabilmente la destra sarà più radicale e tutto l'elettorato, come fa da anni, si sposterà verso posizioni più conservatrici.
Quale sarà il posto di Gianfranco Fini?
Intanto si pone come potenziale nuovo leader del Paese, che vuole conquistare il centro, sperando di non perdere alle sue spalle i voti della destra: chi vince al centro vince le elezioni.
5 feb 2011
Comuni federalismo della Lega, di Bossi e Unità d'Italia
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7 lug 2011
Ecologica libertà sinistra e destra
16 ago 2012
Destra e sinistra - la politica opposta e uguale italiana, confusa e ambigua
26 set 2022
Enrico Letta, grazie per la campagna elettorale a favore della destra.
6 set 2010
E' certo che Gianfranco ha fatto questo passo sicuro di avere dalla sua degli appoggi nel mondo economico, della magistratura e di gruppi di potere nazionale: Silvio Berlusconi, per resistere in questa fase discendente sfrutta il crescente malcontento dell'opinione pubblica.
Berlusconi si sposta sempre più su posizioni leghiste e di destra, così recupera consensi e non rischia di vedere sconfitto il suo partito, la sua forza economica, da sempre legata alla politica.
Quella è la maledizione del Cavaliere: senza un appoggio politico il suo impero crollerebbe.
Altri imperi sono sorti in passato grazie a una stretta amicizia con i governi: notissime industrie e anche meno note, sempre in gestione famigliare, come imprese di piccole dimensioni, sono nate, si sono arricchite e sono diventati imperi, anche delle multinazionali.
Però Silvio questo salto non l'ha saputo fare: è l'uomo più ricco d'Italia, ma forse non è l'italiano, il miliardario di origine italiana, più ricco nel mondo: esistono degli imperi che hanno già diviso il capitale del fondatore ed è la famiglia a gestire o a godere le fortune dell'impresa del nonno, del bisnonno.
Inoltre queste grandi società da anni hanno imparato ad investire all'estero, mentre Silvio, nonostante qualche tentativo, non riesce a spostare parte delle sue attività all'estero.
Così deve mantenere il controllo politico del Paese per salvare l'azienda di famiglia?
Ora il suo primo alleato e amico politico gli ha lanciato il guanto di sfida: non si fa più come vuole lui, o il governo cadrà.
Fini fu appunto sdoganato da Berlusconi, ma ora le esigenze politiche lo hanno allontanato da lui: Gianfranco vuole di più, non sopporta la politica federalista della Lega e su molte posizioni si è spostato al centro per di più laico, pare un moderato liberale di anni fa.
Ora cosa ci attende?
Ci sarà un compromesso, ma quale non si sa: sarà Lui, Fini a imporlo, sarà lui a richiederlo, ma non vuole essere lui a uscire dal Pdl, preferisce essere....espulso, non si potrebbe presentare agli elettori come un traditore.
Ora si vedrà se Berlusconi accetterà le condizioni dell'ex delfino, erede al trono, oppure andrà alla guerra: ormai il divorzio è sicuro, ma le condizioni di questa separazione sono tutte da stabilire.
Destra o sinistra, questo è il problema?
A destra Fini manterrebbe i suoi elettori, a sinistra e al centro dovrà conquistare un altro elettorato.
La fine del controllo politico di Berlusconi è sicuro: tutto passa e tutto muore, ma quando avverrà è ancora presto per dirlo.
Io invece voglio dare per scontato già ora la fine dell'era berlusconiana.
Voglio immaginare il futuro del Paese: probabilmente la destra sarà più radicale e tutto l'elettorato, come fa da anni, si sposterà verso posizioni più conservatrici.
Quale sarà il posto di Gianfranco Fini?
Intanto si pone come potenziale nuovo leader del Paese, che vuole conquistare il centro, sperando di non perdere alle sue spalle i voti della destra: chi vince al centro vince le elezioni.
27 mag 2016
Destra o sinistra? Due polmoni per una politica degli interessi forti
5 feb 2011
I 10mila con Saviano per le dimissioni di Berlusconi e contro il ....fango, ma solo quello di destra e non quello di sinistra
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7 lug 2011
Italia politica sinistra e destra
5 feb 2011
Amministraivo. municipale federalismo, Bossi
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