SECONDA EDIZIONE DI BABEL, IL FESTIVAL DELLA PAROLA IN VALLE D'AOSTA LA SEZIONE BABEL AUTORI VALDOSTANI
Nell'ambito della seconda edizione di Babel - Festival della parola in Valle d'Aosta, l'Assessorato Istruzione e Cultura della Regione, in collaborazione con Agorà - Place Chez Nous - Consorzio Librai Aostani, desidera rendere omaggio agli scrittori valdostani, fornendo loro un'occasione per presentare i propri lavori, dando l'opportunità e lo spazio per esprimere le proprie sensibilità.
Gli autori locali di prosa - da quelli noti a livello nazionale a quelli conosciuti solo in ambito locale - hanno proposto un proprio testo ispirato all'argomento di quest'anno, il coraggio, un tema declinato in un'infinità di espressioni e sfumature. Agorà diventerà dunque il luogo dove, ogni sera, saranno presenti scrittori che presenteranno un brano, già pubblicato o inedito, letto da un'attrice professionista, con un accompagnamento musicale dal vivo.
Il programma degli incontri, che si svolgeranno nella Libreria Agorà di Piazza Chanoux, prevede:
- Sabato 23 aprile, alle ore 18.00, Giovanni Navarra a colloquio con Eligio Milano racconta il suo libro A squola con Don Chisciotte (Greco&Greco, 2010). Insegnare richiede coraggio, forza, resistenza e un pizzico di sana follia. A squola con Don Chisciotte è un Manuale utile ad alleviare, attraverso l'effetto terapeutico e liberatorio della risata, le sofferenze di chi opera nella scuola e a evitare che altri cadano nel tunnel dell'insegnamento, poiché una volta che si comincia questa professione è poi veramente difficile smettere. Navarra, diplomato in flauto al Conservatorio e laureato in Storia e critica delle culture e dei beni musicali, insegna musica nella scuola media. Si è esibito in festival musicali in Italia e all'estero, ha registrato per la RAI ed inciso per EMI, Nuova Era, Pentaphon.
- Domenica 24 aprile, alle ore 11.00, Jean Kouchner racconta il suo libro L'odeur de la neige (Musumeci, 2010). E' una raccolta di racconti dedicati a personaggi valdostani e non, accomunati dal fatto di aver vissuto esperienze molto particolari nelle montagne della Valle d'Aosta. Giornalista, professore associato all'Università di Montpellier e Direttore del Master 2 Management des médias, Kouchner collabora anche con l'Environnement Magazine, Politis, e al Réseau France Outre Mer de France Télévision. Alpinista da sempre, percorre il mondo per lavoro e per passione.
- Lunedì 25 aprile, alle ore 21.00, Claudio Morandini è a colloquio con Naïf Herin e racconta il suo libro Il sangue del tiranno (Agenzia X, 2011). In un palazzone pieno di crepe e privo di finanziamenti si aggirano un rettore irascibile, accademici nervosi, studenti, sicari, poliziotti e cani: è un apologo noir, ironico e grottesco, sulla dolorosa deriva dell'università in anni di insensata ottusità culturale – i nostri. Claudio Morandini è nato, vive e insegna ad Aosta. In passato ha scritto cicli di commedie per la radio e monologhi per il teatro. Prima del romanzo Rapsodia su un solo tema – Colloqui con Rafail Dvoinikov (Manni, 2010) ha pubblicato "Nora e le ombre" (Palomar, 2006) e "Le larve" (Pendragon, 2008). Il suo racconto Le dita fredde è stato incluso nell'antologia bilingue Santi – Lives of Modern Saints edita a Baltimora (Black Arrow Press, 2007). Fosca – Una novella valdostana si trova nell'antologia Nero Piemonte e Valle d'Aosta – Geografie del mistero pubblicata da Perrone nel 2010. Altri racconti sono apparsi su varie riviste. Sul blog Letteratitudine anima con Massimo Maugeri il Dibattito su letteratura e musica.
- Martedì 26 aprile, alle ore 11.00, Francesco Prinetti racconta il suo libro Andar per Sassi (Musumeci, 2010). Il volume si presenta come un nuovo frutto del lavoro della Société de la Flore, una guida alle rocce valdostane che si propone di rispondere sia alla semplice curiosità dell'escursionista che alla voglia di sapere di chi ama la montagna. Riducendo al minimo l'apparato tecnico, questa guida gioca su una cospicua dotazione di immagini per rendere accessibile al pubblico un ricco patrimonio scientifico di civiltà alpina. Il lettore è accompagnato attraverso quindici diversi itinerari tra le montagne della Valle d'Aosta e di alcune valli vicine alla scoperta del patrimonio di conoscenze geologiche e mineralogiche che esse rappresentano. Le rocce sono sempre viste nel loro contesto paesaggistico, come le trova l'escursionista o come le "utilizza" il montanaro. Rappresentante della Società Geologica Italiana e, fin dalla fondazione, della Associazione nazionale Geologia e Turismo, ha partecipato a varie pubblicazioni, in particolare guide turistiche e periodici scientifici. Tramite il Centre Briançonnais de Géologie Alpine, partecipa all'organizzazione dei corsi di formazione degli insegnanti francesi in Scienze della Terra.
- Martedì 26 aprile, alle ore 18.00, Isoke Aikpitanyi, a colloquio con Marika De Maria, racconta 500 storie vere (Ediesse, 2011). Il libro, basato sui risultati di un'indagine capillare svoltasi in tutta Italia e realizzata con il contributo del Ministero delle Pari Opportunità, racconta con forza e concretezza le storie di centinaia di ragazze nigeriane rese schiave e costrette con l'inganno a prostituirsi dall'alleanza fra mafia nigeriana e criminalità italiana. Sta crescendo il numero delle ragazze che, come l'autrice del libro, si ribellano al ricatto della mafia e, attraverso percorsi diversi, riescono a liberarsi dal suo dominio. Isoke Aikpitanyi, nata in Nigeria a Benin City, arriva in Italia nel 2000 per lavorare, ma è stata ingannata e resa schiava dalle mafie nigeriana e italiana. Liberatasi dall'oppressione, si dedica interamente alle altre decine di migliaia di ragazze nigeriane schiavizzate in Italia avviando il Progetto Le ragazze di Benin City divenuto un'associazione. Coautrice del libro La ragazza di Benin City, ha ricevuto numerosi premi per il suo impegno. Dal 2003 vive ad Aosta.
- Martedì 26 aprile, alle ore 21.00, Giulio Poli, a colloquio con Alessandro Celi, racconta il suo libro Le lettere di Alyzée (Sangel Edizioni, 2011). Questo libro è stato ispirato da una serie di fatti realmente accaduti, che riguardano la violenza sulle donne e la pedofilia. Lo stupratore e il pedofilo affermano il proprio potere su chi reputano più debole, con la complicità di un contesto culturale condiscendente. Essendo basati su una visione degenerata dell'esercizio del potere entrambi i fenomeni si sposano con la degenerazione della politica. Nel romanzo si trova anche una riflessione sulla verità e sul dolore. Mitizziamo eccessivamente la prima. Il secondo è spesso confuso con il male. Ma il male per fortuna ha un limite perché, come fanno le donne coraggiose della vicenda, qualcuno gli si oppone, a costo di qualunque sacrificio. Giulio Poli è nato nel 1965 ad Aosta, dove vive e lavora. Laureato in lettere moderne, insegna materie letterarie ed è giornalista pubblicista. Ha pubblicato il saggio storico Félix Orsières, un prete scomodo nella Valle d'Aosta dell'Ottocento e un saggio in Il Comune di Aosta: figure, istituzioni, eventi in sei secoli di storia. E' del 2008 il suo primo romanzo, Il furto dell'Apocalisse, edizioni Edicom.
- Venerdì 29 aprile, alle ore 11.00, Maria Pia Acanfora, a colloquio con Serenella Venturini, presenta il suo libro Inseguire la vita – una storia vera (Edizioni Vida, 2011). E' un documento molto sofferto e molto intenso: Maria Pia racconta con estrema sincerità e profondità di sentimenti le vicissitudini di una donna, di una mamma che lotta per salvare il figlio. Non è facile l'accettazione di situazioni più grandi di noi, che superano le nostre forze e le risorse… L'Avventura Umana oscilla fra Grandezza, Fragilità ed Impotenza ed è difficile accettare tutto contemporaneamente. Maria Pia lo ha percepito, lo testimonia, lo condivide con chi la legge. Maria Pia Acanfora nasce a Catania nel 1942. Dopo il diploma di magistrale sposa un coetaneo e riprende gli studi solo dopo la nascita dei tre figli. Si laurea in Pedagogia e continua a studiare Psicologia ma il matrimonio fallisce e dopo la separazione rimane sola ad affrontare i problemi del figlio che assorbono tutta la sua energia e il suo tempo. In questo calvario è sostenuta da una Fede ritrovata grazie alla frequentazione del Cammino Neocatecumenale con l'Eucaristia.
- Venerdì 29 aprile, alle ore 17.00, Daniele De Giorgis, a colloquio con Jean-Claude Oberto, parla del suo libro Noire – autobiografia di un disastro (END, 2010). E' un'opera composita, fatta cioè di testi diversi e di immagini che sono esse stesse brevi e incisive narrazioni. Frutto di stratificazioni successive, tutte semanticamente "forti", che raccontano l'immediato della catastrofe alluvionale, ma anche il prima e il dopo del disastro naturale che ha colpito la Valle d'Aosta nel 2000, il volume è anche, e soprattutto, il racconto, emotivamente partecipe, dei piccoli gesti e delle grandi prese di coscienza che allora come oggi costituiscono il presupposto necessario di ogni rinascita. Daniele De Giorgis (1975) si è laureato in Scultura nel 2001 presso l'Accademia Albertina di Belle Arti di Torino ed è attualmente insegnante di Arte e Immagine presso le scuole secondarie di primo grado. Vive in Valle d'Aosta. Ha realizzato molteplici mostre personali e partecipato a numerose collettive.
- Domenica 1° maggio, alle ore 11.00, Laura Costa Damarco a colloquio con Andrea Damarco racconta il suo libro I Ferrero (Edizioni Vida, 2011). Le vicende di Agostino e di Amedeo Ferrero si dipanano tra Magliano, sulle colline attorno ad Asti, e una baita sperduta nei pressi di Mégève, lungo un lasso di tempo che va dall'estate del 1890 alla medesima stagione di quarantanove anni dopo, nel 1938. Storia "borghese" nel senso più classico del termine, si snoda tra pieghe lontane
della Storia, in ambienti e situazioni dal fascino discreto e un po' rétrò. Nata a Torino nel 1939 e vive ad Aosta dal 1963. Ha insegnato Lettere e Storia in un Istituto di scuola secondaria superiore. I suoi interessi predominanti sono la letteratura, il cinema e il teatro. L'autrice ha pubblicato diversi romanzi e lo scrivere rappresenta, per lei, un'attività finalizzata al piacere di inventare e raccontare storie. Nelle pagine dell'autrice sono facilmente riconoscibili le origini piemontesi.
- Domenica 1° maggio, alle ore 18.00, Bruno Milanesio racconta il suo libro Aosta mon amour (Evolvendo, 2010), una sorta di divertissement a rime baciate e intrecciate, un piccolo ma denso pamphlet in forma di poemetto sulla città che gli ha dato i natali e per cui nutre un amore sofferto e non sempre ricambiato dove passione, nostalgia, ironia, impegno civile e politico (con qualche punta di sarcasmo) si fondono restituendoci una esquisse impressionista di rara bellezza ed efficacia espressiva. È stato detto che nella vita di un uomo esistono due tempi: uno per agire e l'altro per portare testimonianza dell'agire. Questi due momenti si sovrappongono e s'inseguono come in un gioco di specchi. Nasce ad Aosta il 25 agosto 1942. Fin da giovanissimo manifesta interessi e inclinazioni che lo porteranno a compiere esperienze di carattere culturale e associazionistico (Abbozzi, il dialogo e Nuova Resistenza). Dirigente regionale e nazionale nel PSI ricopre numerosi incarichi politico amministrativi di carattere elettivo nel Comune di Aosta e nella Regione. È autore del libro La Repubblica delle fontine, confessioni di un valdostano; è Presidente del sodalizio di proposta culturale denominato "Evolvendo – orizzonti del possibile". Attualmente ricopre l'incarico di Amministratore Unico della Nuova Università Valdostana.
- Lunedì 2 maggio, alle ore 17.00, Loredana Faletti a colloquio con Catrina Spitaleri racconta il suo libro "Riflessi antichi" (Edizioni Vida, 2011). "Riflessi antichi" è un romanzo breve ambientato alla fine del II sec. d. C., ma è soprattutto la storia di Caio Cozio e di Lentula, personaggi di precedenti scritti dell'autrice (da Fabula nigra in Nera Baltea a Mosaici di Aquileia), che continua nella Roma del corrotto imperatore Commodo, intrecciandosi con la grande Storia. Cofondatrice dell'associazione letteraria "Circolo del Cardo", Loredana Faletti ama ogni genere di scrittura. Ha pubblicato numerosi libri e conseguito numerosi riconoscimenti, fra i quali, nel 2010, il primo premio per prosa edita al Premio Nazionale di Arti Letterarie – Arte Città Amica, a Torino, con il romanzo storico Mosaici di Aquileia.
Martedì 3 maggio, alle ore 18.00, Gianni Torrione racconta il suo libro Tàppa lo ba (Musumeci, 2010). Il volume, il cui titolo è l'espressione in patois che fa riferimento al celebre episodio della tentata "defenestrazione" dell'allora Presidente del Consiglio Valle Federico Chabod, si presenta come una cronaca giornalistica, e non è un libro storico, vuol far riflettere su come è andata la vicenda dell'autonomia e dell'annessionismo del cruciale anno del 1946, quali sono stati i protagonisti, da una parte e dall'altra, e quali risultati ha prodotto questo sistema di autogoverno. La Valle d'Aosta oggi gode di un certo benessere perché, obiettivamente, l'autonomia è stata non un privilegio, come ha detto qualcuno, ma un modo per sentirci maggiormente valdostani dandoci la possibilità di autoamministrarci. Giornalista-pubblicista ha collaborato con i maggiori quotidiani e con la RAI. Amministratore pubblico per quasi venticinque anni, ha riscoperto una nuova dimensione giornalistica quale ideatore e conduttore di trasmissioni radiofoniche e televisive. Le sue pubblicazioni hanno ricevuto premi e segnalazioni.
Martedì 3 maggio, alle ore 21.00, Federico Gregotti Zoja a colloquio con Debora Ferrari e Luca Traini racconta il suo libro Barlumi Francesi (Trararitipi, 2010). Sono otto storie di equilibri scomposti, ambientate tra il presente e Parigi, luogo di rifugio fisico e dello spirito per molti valdostani; ai vari personaggi, uniti tra loro da un filo di arte e malinconia, si manifestano quei barlumi di vita suggeriti da Montale nei versi de Le occasioni: momenti che possono cambiare il corso
degli eventi, epifanie e incontri che sembrano svelare il senso profondo delle cose, fantasmi che si materializzano al punto da confondersi con la realtà. In tutti i racconti, la tensione verso la ricomposizione di equilibri spezzati si scontra con gli ostacoli, le delusioni e gli inganni della vita: un barlume di speranza, tuttavia, s'intravede alla fine di ogni storia. Federico Gregotti (nom de plume che Federico Zoja ha scelto di portare in ricordo di sua zia Daniela Gregotti) è nato nel 1971 ad Aosta, dove vive con la moglie e la figlia Chiara. Studioso d'arte, è insegnante di Lettere nelle scuole superiori. Ha pubblicato lavori di narrativa, poesia e saggistica.
- Giovedì 5 maggio, alle ore 17.00, Giacinta Baudin a colloquio con Viviana Rosi racconta il suo libro Isolde e le altre (END, 2010). Undici racconti e altrettanti ritratti di uomini e donne. Donne soprattutto, colte in momenti cruciali della propria esistenza, di svolta, di ripensamento, di speranza. Con questa raccolta Giacinta Baudin prosegue la sua indagine, profonda e meticolosa, dell'universo emotivo femminile e degli ambienti familiari e sociali con cui donne, ragazze e bambine devono fare i conti. Giacinta Baudin è stata insegnante elementare e direttrice didattica. Ha diretto per dieci anni la rivista L'école valdôtaine. Ha pubblicato le raccolte di racconti Venti tetti (1993), Il posto giusto (1996), Giustizia privata (2002) e il romanzo storico Marie-Jeanne (2009).
- Venerdì 6 marzo, alle ore 21.00, Marco Camandona a colloquio con Federica Giommi racconta il suo libro Everest. Un fascio di luce sulla Dea Madre della Terra (2010). La guida alpina e alpinista Marco Camandona esordisce nel mondo dell'editoria con un libro fotografico, che ha voluto consacrare alla conquista dell'Everest, avvenuta lo scorso il 24 maggio 2010, con i compagni Abele Blanc, Silvio Mondinelli e Michele Enzio. Accanto a spettacolari immagini dedicate alla montagna più alta del mondo, Camandona ha ritratto alcuni aspetti della cultura delle popolazioni himalayane e ha arricchito il volume con brevi capitoli che raccontano in maniera semplice e personale la sua vittoriosa scalata. Alpinista, viaggiatore e fotografo per passione, è guida alpina e maestro di sci alpino. Dal 1996 a oggi ha fatto più di quindici spedizioni alpinistiche e numerosi viaggi d'avventura, in quasi tutti i continenti. Per cinque volte è salito su un Ottomila. Camandona è tra i pochi alpinisti ad aver scalato il K2 e l'Annapurna, due tra le montagne più difficili e pericolose del mondo.