POLITICA, CULTURA, CRONACA, ARTE, RELIGIONE, SCIENZA, PENSIERO LIBERO. Quasi Giornale online. scritto a più mani da una redazione coraggiosa, da dei volontari. Responsabile Arduino Rossi-
Rubriche di Notizie News
- ambiente
- arte
- Capuana
- comunicato stampa
- comunicato stampa wwf
- crimine
- cristianesimo e persecuzioni
- cristianesimo e persecuzioni Nigeria
- cultura
- ebook
- economia
- economia borsa
- estero
- Giacomo
- Giovanni
- giustizia
- gusmaisterrossi
- internet
- lavoro
- Leopardi
- libri
- notizie utili
- Pascoli
- poesie
- politica interna
- proverbi
- racconti
- Salmi
- salute
- sciagure
- scienza
- scuola
- società
- sport
- storia
- vangelo
- Vangelo secondo Marco
- Vangelo secondo S. Matteo
- video
12 ott 2013
Sicilia e migranti, la strage continua, altri 34 morti
4 ago 2010
La strage di Piazza Fontana del dicembre 1969 e la morte di Ventura.
Giovanni Ventura è morto in Argentina e sarà sepolto nel cimitero cristiano a Buenos Aires: i giovani non lo conoscono, ma per moltissimi italiani il suo nome è legato alla strage di Piazza Fontana del dicembre 1969.
Aveva 60 anni e da tempo era sulla sedia a rotelle per una malattia.
L'annuncio della morte giunge dalla sorella Mariangela, dal trevigiano e non rinuncia a una polemica forse da evitare: “Neanche ora lo lasciano tranquillo..”
Ora Ventura risponderà al giudizio di Dio e lì la verità uscirà, mentre ormai, per la strage, anzi per le stragi, bisogna attendere il giudizio storico, non avendo mai avuto quello dei tribunali, assenti per.....misteriosi motivi.
16 nov 2010
In Italia nessuna strage di......sospetta origine fascista ha avuto un solo colpevole.
12 dic 2017
C:S: La strage degli innocenti di Guido Reni ad Aosta - ARDUINO ROSSI
L'Assessorato dell'Istruzione e cultura della Regione autonoma Valle d'Aosta informa che, venerdì 12 gennaio 2018, alle ore 18, sarà inaugurata, presso il Museo Archeologico Regionale di Aosta, in piazza Pierre-Leonard Roncas, 12, l'esposizione dedicata ad un capolavoro assoluto della storia dell'arte italiana: La strage degli Innocenti di Guido Reni. Il magistrale dipinto di Guido Reni (Bologna, 1575-1642), delle collezioni della Pinacoteca nazionale di Bologna, sarà il protagonista di una mostra-dossier di alto livello scientifico, curata da Mario Scalini ed Elena Rossoni."L'evento espositivo proposto al Museo Archeologico Regionale di Aosta – afferma l'Assessore all'Istruzione e Cultura Emily Rini – rappresenta un importante esempio di armonizzazione delle attività di valorizzazione dei beni storico-artistici pubblici ed è stato reso possibile grazie alla collaborazione istituzionale tra la Soprintendenza regionale per i beni e le attività culturali e il Polo Museale dell'Emilia-Romagna".Il capolavoro di Guido Reni, realizzato nel 1611 per la cappella Berò nella Chiesa di San Domenico a Bologna, è al centro di un articolato percorso espositivo, arricchito da apparati multimediali, che ne ripercorre la storia. La pala d'altare, un olio su tela di grandi dimensioni (cm 268x170), mette in evidenza le straordinarie doti pittoriche dell'artista, narrando il drammatico episodio del Vangelo di Matteo con insuperata efficacia espressiva.In mostra sarà presentata per la prima volta anche una Testa di Madonna attribuita a Raffaello proveniente dalle Gallerie Estensi di Modena. E' un'occasione unica per poter ammirare due opere straordinarie, accostate all'insegna de "Il Raffaellismo di Guido Reni", secondo la tesi curatoriale.L'esposizione La Strage degli innocenti. Manifesto del Raffaellismo di Guido Reni resterà aperta sino a domenica 18 febbraio 2018, dalle 9 alle 19, tutti i giorni. Il costo del biglietto d'ingresso intero è di 6 euro e ridotto di 4 euro; 4 euro è il costo anche per i soci del Touring Club Italiano e 3 euro per quelli Alpitur; entrata gratuita per i minori di 18 anni e per le scuole.Il Giornale della mostra, con testi di Mario Scalini, Elena Rossotti, Daria Jorioz e Anna Pelagotti sarà posto in vendita in mostra al prezzo di 4 euro.Per informazioni:Regione autonoma Valle d'AostaAssessorato Istruzione e CulturaAttività espositive: tel. 0165.275937e-mail: u-mostre@regione.vda.itMuseo Archeologico Regionale: tel. 0165.275902u-mostre@regione.vda.itwww.regione.vda.itFonte: Assessorato dell'Istruzione e cultura – Ufficio stampa Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'AosteUfficio stampa - Bureau de presse
17 mar 2010
17/3 Olinda e Rosa sono al processo d'appello (Adolfo Longhi)
Gli unici due accusati e condannati per la strage di erba, fatto che nella sua ricostruzione ha dell'incredibile, proseguono a proclamarsi innocenti.
L'odio di due vicini, i coniugi Romano, può giungono a spingere a massacrare gli inquilini della porta accanto per i rumori e i fastidi?
La difesa punta verso altre piste, ma l'unico testimone della strage indica i due coniugi: non rimane che attendere la sentenza finale.
La stampa è quasi tutta colpevolista, ma dei dubbi oggettivi rimangono.
21 nov 2012
youtube India:è stato impiccato Kasab, il terrorista della strage di Mumbai 2008
2 ago 2017
#Strage di #Bologna, 2 agosto 1980 - ARDUINO ROSSI
17 mar 2014
In Nigeria e la strage dei cristiani, dei non islamici
5 mar 2012
Omicidio per gelosia con strage
28 apr 2010
27/4 25 APRILE - storico
da: 25/05/2010a: 26/05/2010
Dove:
Teatro Sociale
Busto Arsizio (VA)
info su Busto Arsizio e mappa interattiva
Lombardia - Italia
Per maggiori informazioni:
0331.679000
teatrosociale.it
Fonte:Ufficio stampa Teatro Sociale Busto Arsizio
Scheda Evento
25 APRILE, DUE EVENTI PER RICORDARE L'ECCIDIO DI MONTE SOLE
Domenica 25 aprile, alle 17.00, il ridotto «Luigi Pirandello ospita il recital «Hanno memoria le querce, hanno memoria!», rievocazione della strage di Marzabotto attraverso le parole di quattro testimoni: Antonietta Benni, Pio Borgia, Lidia Pirini e Lucia Sabbioni. Sul palco saliranno gli «Attori del teatro Sociale», con gli allievi di «Officina della creatività» e la «Star Dance» di Turbigo. Nella giornata di lunedì 26, alle ore 9.30 e alle 21.00, la sala di piazza Plebiscito accoglie la proiezione del film «L'uomo che verrà» di Giorgio Diritti. Entrambi gli appuntanti sono a ingresso libero e gratuito ...
Busto Arsizio, venerdì 23 aprile 2010 - Antonietta Benni, Pio Borgia, Lidia Pirini e Lucia Sabbioni: quattro voci per ricordare l'eccidio di Monte Sole, comunemente conosciuto come strage di Marzabotto. Saranno le parole di questi quattro testimoni, scampati miracolosamente alla furia omicida del maggiore Walter Reder e dei soldati tedeschi della 16ª divisione granatieri «Reichsfuhrer-SS», a tessere la trama del recital «Hanno memoria le querce, hanno memoria!», proposto dal teatro Sociale di Busto Arsizio nell'ambito delle celebrazioni cittadine per il sessantacinquesimo anniversario della Festa della Liberazione.
Domenica 25 aprile, alle 17.00, gli spazi del ridotto «Luigi Pirandello» si aprono, dunque, al racconto teatrale di quello che Salvatore Quasimodo definì «il più vile sterminio di popolo»: un insieme di massacri compiuti dai tedeschi tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, su ordine del generale Albert Kesserling, nel territorio dell'Appennino bolognese, sull'altipiano di Monte Sole, all'interno di un'operazione di rastrellamento contro la formazione partigiana «Stella rossa», capitanata da Mario Musolesi detto «Lupo». Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi, tre centri abitati arroccati sul crinale tra il fiume Reno e il torrente Setta, furono lo scenario di questa efferata carneficina, nel quale vennero massacrati, nei modi più violenti e brutali, 770 civili, tra i quali 216 bambini di età inferiore ai 12 anni (i dati, frutto di un lungo lavoro di ricerca, sono stati resi noti dal Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto nel libro «Marzabotto. Quanti, dove e chi», uscito nel 1995 per i tipi della casa editrice bolognese Ponte nuovo e aggiornano la cifra di 1830 morti, riportata nella motivazione per la medaglia d'oro al valore militare e nell'epigrafe del poeta Salvatore Quasimodo per il faro monumentale sulla collina di Miana).
A raccontare questa triste pagina della nostra storia recente, ricordata come il più terribile massacro compiuto dai nazisti in Italia, saranno gli attori del teatro Sociale, insieme con i bambini dei laboratori «Officina della creatività» e i ballerini della «Star Dance» di Turbigo.
Attraverso quattro testimonianze, tratte da stringati verbali di interrogatorio o raccolte da studiosi e giornalisti, verrà dipinto, pennellata dopo pennellata, un affresco apocalittico della strage di Marzabotto, caratterizzata da episodi di aberrante crudeltà: stupri, impalamenti, mattanze a colpi di bombe a mano e mitragliatrici, feti strappati da donne incinte, neonati lanciati in aria e usati come tirassegno.
Quattro sono i luoghi simbolo dell'eccidio nei quali il pubblico verrà idealmente condotto attraverso una coinvolgente rievocazione storica e letture drammatizzate: l'oratorio di Cerpiano, al centro del memoriale di Antonietta Benni, la "botte" di Pioppe di Salvaro, dove si salvò Pio Borgia,e la chiesa e il cimitero di Casaglia, posti nei quali Lidia Pirini e Lucia Sabbioni assistettero, impotenti, allo sterminio di un'ottantina di persone, tra i quali don Ubaldo Marchioni, giovane parroco ucciso barbaramente mentre celebrava la santa Messa.
Fonti documentarie del recital, il cui titolo è tratto dall'omonimo canto spirituale che monsignor Luciano Gherardi scrisse nel 1978, sono stati tre libri sull'eccidio: «Le querce di Monte Sole. Vita e morte delle comunità martiri fra Setta e Reno (1898-1944)» dello stesso Luciano Gherardi, edito dal Mulino nel 1986, «Marzabotto parla» di Renzo Giorgi, stampato nel 1991 da Marsilio editore e ripubblicato nel 2007 da Franco Cosimo Panini, e «Il massacro. Guerra ai civili a Monte Sole» di Luca Baldissara e Paolo Pezzino, uscito nel 2009 per i tipi del Mulino.
Il teatro Sociale di Busto Arsizio ricorderà i martiri delle terre tra il Reno e il Setta anche nella giornata di lunedì 26 aprile con una doppia replica, alle 9.30 e alle 21.00, del film «L'uomo che verrà» di Giorgio Diritti, conAlba Rohrwacher, Maya Sansa e la piccola Greta Zuccheri Montanari. La pellicola, candidata a sedici David di Donatello, racconta la storia di Martina, una bambina di otto anni, figlia di una povera famiglia di contadini. «Anni prima -si legge nella sinossi- ha perso un fratellino di pochi giorni e da allora ha smesso di parlare. La mamma rimane nuovamente incinta e Martina vive nell'attesa del bambino che nascerà, mentre la guerra man mano si avvicina e la vita diventa sempre più difficile fra le brigate partigiane del comandante Lupo e l'avanzare dei nazisti. Nella notte tra il 28 e il 29 settembre 1944 il bambino viene finalmente alla luce. Quasi contemporaneamente le SS scatenano nella zona un rastrellamento senza precedenti».
Entrambi gli eventi sono a ingresso libero e gratuito. Per informazioni è possibile contattare la segreteria del teatro Sociale di Busto Arsizio allo 0331.679000 o consultare il sito internet www.teatrosociale.it.
17 ago 2015
Libia, Stato islamico avanza, Isis non ha chi lo contrasta
14 dic 2012
Usa . strage in scuola 18 bambini morti e 6 adulti, distrutta una classe
16 nov 2010
Sono classisti e il lor classismo è venato di razzismo, con i poveri: sono borghesi che pretendono di tramandare il potere da padre in figlio come i vecchi, incestuosi, nobili di un tempo
25 dic 2012
Nigeria, Uccisi sei cristiani: nuova strage in chiesa
16 nov 2010
Brescia è nel cuore d'Italia, prima l'umiliazione degli immigrati sulla gru, con una città bloccata e uno Stato inesistente, ora c'è la sentenza...... con l'assoluzione dei 5 imputati della strage di piazza della Loggia: tutti assolti e tutti innocenti.
A questo punto non rimane che chiedersi cosa sta capitando?
E' semplice, tutto ha una logica: mettiamo allora le cose nel suo ordine.
In Italia nessuna strage di......sospetta origine fascista ha avuto un solo colpevole.
Anche è questo è tutta colpa di Berlusconi e della Lega?
Non riuscite a capire?
Eppure è semplice!
Un potere assoluto e oscuro resta intoccabile, protetto bene: sono i fascisti italiani, oso dire europei: sono loro i veri ratti di fogna che stanno nell'ombra.
Non sono colti, non sono intelligenti, sono scaltri e agiscono non troppo nell'ombra, anzi alla luce del sole: hanno i loro interessi economici e le loro posizioni sociali da difendere.
Non sono neppure ricchissimi: sono solo l'anima nera dell'Europa, sono il ceto medio tradizionalista, ma spesso liberista, conservatore, ma pure alla moda, vanaglorioso e spesso pidocchioso.
Sono classisti e il lor classismo è venato di razzismo, con i poveri: sono borghesi che pretendono di tramandare il potere da padre in figlio come i vecchi, incestuosi, nobili di un tempo.
Sì, questi ratti lasciano che gli immigrati salgano sulle gru, che la gente poi abbia paura di costoro: così hanno pronti i giustizieri, i sanguinari, che colpiranno e forse colpiscono già ora, ma noi non lo sappiamo (questa questione è tutta da capire e sviluppare).
I sicari resteranno impuniti, per mancanza di prove: i ratti proteggono i loro servi fedeli.
Poveri compagni, non capite un cazzo, o siete pure voi complici di costoro.
Siete ratti con il pugno chiuso?
17 apr 2012
strage Breivik - è ora del aperto - per la strage di Oslo
30 ago 2010
La strage è avvenuta a Bratislava, un quartiere di Devinska Nova Ves,
La strage è avvenuta a Bratislava, un quartiere di Devinska Nova Ves, all'estrema periferia nord-ovest della capitale slovacca.
L'uomo possedeva diverse armi detenute illegalmente.