24 mar 2010

24/3 La ritirata strategica di Google dalla Cina (Arduino Rossi)

Ora Google esce dalla Repubblica Popolare e trasferirà i suoi traffici a Hong Kong, da dove trasmetterà verso il gigante asiatico.
I Burocrati di Pechino forse fermeranno google.com.hk, ma alla fine dovranno cedere alla grande società statunitense, almeno formalmente, senza Google molti commerci con l'estero non ci sarebbero.
Invece la libertà su Internet non è tanto una questione tecnica, ma pratica e giuridica.
E' facilissimo prendere per il naso i censori, di qualsiasi razza e nazionalità, ma è altrettanto semplice per i funzionari, che stanno dietro le quinte, identificare i trasgressori: non li individuano tutti perché sono troppi.
In Cina per esempio dovrebbero arrestare milioni, o decine di milioni di cittadini: è qualcosa di improponibile per la stessa dittatura cinese.
I colpevoli spesso sono pure i più colti e i tecnici più esperti di tecnologia della stessa Repubblica Popolare.
Significherebbe punire il meglio dell'intellighenzia della potente e sempre più dinamica nazione orientale.
Colpire così il pensiero, le idee che transitano in rete porta un danno economico e i burocrati cinesi si dovranno alla fine arrendere.
Non ammetteranno mai la sconfitta, ma dovranno lasciare a Google lo spazio reale che serve a un'economia moderna: è necessario alle banche, ai commerci, alla vendita di merce all'estero.