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I giudici delle corti europee ormai hanno sempre più una cattiva fama e le loro sentenze lasciano perplessi, anzi sorpresi: non si può tenere il crocefisso nei luoghi pubblici e il burqa invece è lecito.
L’apparenza scemenza di tali sentenze, che paiono scritte da qualche magistrato tossicodipendente o alcolista, se non con la demenza senile, hanno un loro senso: chi ha posto tali personaggi a giudicare il bene e il male in Europa sono gruppi di potere con interessi ben chiari, quelli finanziari filo arabi e anti egualitari, presenti nel cristianesimo.