23 ago 2010

E' pronto pure ad andare al voto ed è tranquillo, anzi certo di liberarsi, in questo caso, del suo ex alleato Gianfranco Fini: si sa che gli elettori non premiano mai chi causa, per qualsiasi atto o scelta, la chiusura anticipata della legislatura.

Fini pagherebbe non tanto il tradimento verso Berlusconi, sempre se si può chiamare in questo modo il comportamento del Presidente della Camera, quanto per il fatto che gli italiani sono pigri: proprio perdere mezzora al seggio elettorale non ne vogliono sentir parlare, poi oggi più di ieri le campagne elettorali non appassionano, ma annoiano sempre più.

Inoltre Silvio sa che le opposizioni sono divise e si presenterebbero quanto meno in due gruppi differenti se non in tre o quattro: ci sarebbe l'estrema sinistra, che rimarrebbe al palo, non entrerebbe nel parlamento, ma ruberebbe 2 o 3 punti di percentuale alle opposizioni, magari con i grillini che farebbero altrettanto.

Idv e Pd sono separati in casa: si presenterebbero assieme per motivi elettorali, ma con le polemiche sopite appena in tempo per non mostrarsi litigiosi prima delle elezioni.

Il centro ha diverse anime, una democristiana, di antica data, con l'Udc di Casini, ma pure una parte della sinistra, uscita dal Pd e un parte di destra, o di origine di destra con Fini e affigliati.

Queste fusioni e confusioni non piacciono agli elettori: quasi mai danno risultati positivi, o la somma matematica dei voti delle precedenti elezioni sono uguali a quelle future.

Così, in questa situazione avremo una santa e forte alleanza della destra, che conquisterebbe una maggioranza relativa, sufficiente a far vincere Berlusconi e Bossi.

Questa situazione potrebbe essere modificata nell'intervallo di un governo tecnico che resisterebbe sino alla primavera del 2013, allo scadere naturale della legislatura, ma non è detto che una simile alleanza, litigiosa, che scontenterebbe tutti, possa vincere alle prossime elezioni.

Quindi siamo destinati e rassegnati con Silvio al potere per anni e anni: io sono sempre del parere che Berlusconi governa perché non ci sono le opposizioni.

La prima cosa che devono fare è non solo trattare questioni morali, belle e utili, ma che nella testa delle persone paiono confuse: in troppi sono convinti e forse non hanno torto, che non esistono partiti puliti, candidi come colombe.

Il marcio sta tutto a destra o a manca?

Facciamo un po' di par condicio: sia a destra, sia a sinistra senza non disdegnare uno sguardo disgustato, con il naso tappato, pure al centro.

Per vedere una vera alternanza a Berlusconi bisogna trattare di sicurezza e di paure della gente: non basta mostrare e dimostrare, con tesi risibili, che il crimine non esiste, che non c'è rapporto tra aumento degli extracomunitari e aumento della criminalità.

La gente ha paura, la gente teme di transitare in certi quartieri, un tempo tranquillissimi, quasi assonnati, pure di giorno.

Le risposte e le iniziative devono essere convincenti: i cittadini non hanno la scorta armata, pagata dai cittadini come molti politici nazionali.

Il lavoro deve essere affrontato con analisi e con risposte che si possano mettere in pratica subito.

Le opposizioni hanno pure la questione ambientale, che una parte della popolazione guarda con preoccupazione: si devono riesumare risposte adeguate per l'energia, la protezione del panorama e della biodiversità.

Infine c'è la famiglia italiana, che in 3mila anni di storia non ha mai subito un trattamento così indecente, un'ostilità così aperta da parte di forze … ideologiche e laiche, o presunte tali.

Se le opposizioni sapranno dare risposte certe ai cittadini su questi quesiti vinceranno e manderanno a casa Berlusconi e alleati, altrimenti avremo un susseguirsi di governi di destra, con altri sempre più di destra, con soluzioni pratiche e immediate, con quel senso delle cose che si può riassumere nella frase milanese: “Ghe pensi mi!”

In Italia “si può dare di più”.