Il capogruppo di Fli Italo Bocchino si mostra spavaldo e non teme le elezioni: "Si dovrebbe dimettere Berlusconi, imputato in più processi........per lo stesso motivo i ministri Matteoli, Fitto e il sottosegretario Bertolaso. Se i berlusconiani vanno avanti di un solo passo siamo alla crisi istituzionale e la sta aprendo Berlusconi".
Mentre Bossi vuole le elezioni, subito i finiani alzano il tiro e lo scontro si fa duro, non rimane che augurare a tutti: "Che vinca il migliore!"
Speriamo veramente che sia …..il migliore, ma in politica spesso non è il più onesto né il più capace ad avere la meglio.
Il quadro è sempre più complesso, ma un fatto è certo: se si arrivasse alle elezioni la confusione sarebbe ancora maggiore.
Con chi andrebbe Fini e il suo gruppo di Fli?
Con il centro di Casini, forse.
Certamente non con il Pd, antichi avversari politici, un tempo addirittura nemici giurati.
Eppure pure al centro tutto funziona come dovrebbe: Fini ha espresso opinioni più … liberali di quelle di Pier Ferdinando Casini.
Per prima cosa ci sono le coppie di fatto, poi le scelte sulla bioetica, infine la visione differente sull'eutanasia: si può dire che Gianfranco non sia né un Democristiano, né un seguace della linea cattolica in politica.
Così forse proprio con la sinistra moderata si dovrebbe schierare, anche perché la sua concezione dello Stato, centralista, con una fedeltà assoluta all'idea di nazione, lo sta portando a incrociare proprio gli statalisti della sinistra.
So bene che Fini non ha mai amato questa definizione, quella di statalista, perché lo rende meno liberale e liberista, ma certamente attorno a lui, se non con lui stesso, le idee dello Stato come valore assoluto, come fede ideale, trovano un perno.