La Bp non rispettava le regole e non manteneva gli standard di sicurezza per la piattaforma Deepwater Horizon: il disastro nel Golfo del Messico si sarebbe potuto evitare, ma la logica della speculazione, del guadagno a tutti i costi ha provocato il più grande disastro ambientale della storia.
La prova che le colpe non sono da attribuire solo alla compagnia britannica sta nel fatto che nessuno, negli Usa aveva, preteso questi standard minimi di sicurezza, mentre il presidente Obama, nonostante i discorsi ambientalisti, non aveva osato contrastare le potenti compagnie petrolifere straniere.
Così il nostro presidente si fa un viaggio da "Mille e una notte" in Spagna, con tutta la famiglia, a spese dei contribuenti statunitensi, il premier Inglese Cameron racconta panzane in politica estera e strilla come parte offesa per difendere la sua Bp, compagnia nazionale.
Noi restiamo e attendiamo la rivoluzione verde, ambientalista di Obama, guardiamo divertiti gli ultimi strilli di un conservatore inglese che si crede a capo di un impero, ma è solo premier di uno Stato povero, più povero dell'Italia.
L'unica buona notizia sta nel tappo posto, finalmente sul pozzo nell'oceano Pacifico, così da arrestare, si spera, la fuoriuscita del grezzo.
Visto che i signori del mondo sono costoro non rimane che sperare in Dio, pregandolo di scamparci altre sciagure in futuro, per la scemenza umana, magari ben peggiori.