10 ago 2010

La guerra delle generazioni nell’adolescenza

 
Un tempo quasi non esisteva l'età di mezzo, perché dall'infanzia si entrava subito nel mondo del lavoro, invece oggi le cose vanno in modo differente: i ragazzi e le ragazze restano bambini e bambine capricciose per molto tempo. Crescono con la convinzione di essere onnipotenti, spesso con le fantasie dell'infanzia ancora ben sviluppate e con pochissimo senso critico: dicono che dietro tutto questo ci sia una grande fragilità. Così qualcuno, non i più stupidi, né i più cattivi, solo i più infantili, cascano nei tranelli della vita: trovano alcool, droga e altro, tra cui il bullismo, che li fa sentire potenti, ma li rende pure vulnerabili, indifesi da una realtà sconosciuta da loro, o conosciuta solo attraverso il mondo della televisione e di Internet. Questo strumento in realtà è normalmente meno cattivo di come lo si descrive, ma è anche vero che per certe ragazzine e ragazzini ingenui i pericoli siano parecchi: esiste una categoria di perdenti nella vita che cercano con Internet una riscossa, non con le attività lavorative che la rete offre, non con il commercio online, ma semplicemente ciattando. Come seduttori o seduttrici valgono poco, hanno spesso relazioni fallimentari alle spalle, a dire il vero non è così per tutti, ma per una grossa parte di costoro: cercano così le "fanciulle ingenue" quasi bambine se non vere bambine. Il gioco è antico e un tempo costoro si aggiravano fuori dalle scuole, per contattare le ragazze di 1° o 2° superiore, talvolta anche quelle delle medie inferiori: costoro si sentivano forti e seducenti solo con queste minorenni, perché le coetanee non li assecondavano.