Beppe Grillo porterà il suo movimento politico 5 Stelle alle politiche del 2013, ma pure se saranno vicinissime non si preoccupa: dopo il successo, ovvero la raccolta di mezzo milione di voti alle comunali, Beppe si sente forte.
Il Grillo nazionale prova a dare una scossa alla politica italiana, entrando in conflitto con la casta dei politici e affiliati.
Non si preoccupa neppure delle eventuali elezioni anticipate, per uno scivolone del governo per una buccia di banana messa lì da Gianfranco Fini: Grillo manda all'assalto le sue giovani truppe, forse inesperte, ma piene di ardimento.
La casta dei politici è avvisata.
La sua campagna è contro privilegi e sprechi pubblici, ma pure è contro i monopoli privati, come quelli dell'acqua privata, gestita da signori che vi guadagnano senza trovare concorrenza, sulla pelle dei consumatori.
Il coraggio del ribelle dell'web pare incredibile ed eccessivo: da solo, un comico messo al margine per colpa di qualche battuta di troppo, tenta la conquista del “palazzo d'Inverno” italiano.
Beppe Grillo non è Lenin, né qualche altro rivoluzionario del Novecento: è solo un comico, tirato per i capelli, messo fuori servizio perché qualche stupido politicante era infastidito dalle sue affermazioni, dalle sue battute, troppo realiste per essere accettate da una classe politica legata alla logica partitica e antidemocratica.
Già abbiamo avuto in passato nella Rai un caso simile: era Dario Fo, ma il comico era tutto rivolto alla politica e per questo motivo è diventato un premio Nobel, per il rapporto che esiste tra politica ribelle e comicità popolare.
Invece Grillo non otterrà premi simili, ma infastidisce sempre più a destra come a sinistra e non perdona nessuno, neppure i ...riformatori della politica.
Esiste sempre la questione fondamentale del perché Grillo non demorde e non rientra nel sistema dei partiti.
E' un puro e non si vende?
E' un idealista?
E' uno che punta in alto e pretende sempre di più?
Un fatto è certo, Beppe Grillo non sarebbe ciò che è senza le accuse e le paure dei politici, poi si trovano i soliti amici degli amici che si mettono a disposizione per poco del “sistema” dei partiti, dando spunti al comico genovese per la sua feroce derisione.
Il nostro ribelle sta mettendo in discussione la cultura dei partiti, con il finanziamento pubblico, che era stato già abrogato da un referendum, ma “miracolosamente” è tornato tra noi, senza il nostro permesso.
Invece il nostro eroe senza macchia e senza paura lotta per …..
E' questo il punto.
Perché fa tutto questo e per chi?
E' un uomo nobile, con ideali superiori o ha alle spalle altro?
Il sistema politico italiano è antiquato, legato a interessi locali, che rischiano di soffocare l'economia nazionale.
Siamo nell'epoca delle grandi competizioni economiche globali: chi non è su Internet non esiste.
Una ditta che non si presenta con un sito web bello, allettante, che non ha i suoi visitatori interessati non può reggere al mercato mondiale.
Un fatto è certo: stiamo vedendo lo scontro tra il mondo di Internet, che molti non capiscono e neppure sanno utilizzare, contro i vecchi strumenti di comunicazione.
Giornali cartacei, televisioni e radio hanno gli anni contati: tutti o quasi confluiranno nel sistema, entreranno nella rete.
Però non tutti sono felici di questa rivoluzione, anche perché muterà il mondo in cui viviamo: io sono sempre del parere che i tentativi dei singoli governi di ostacolare la diffusione di Internet siano gesti disperati.
Fuori da Internet non c'è futuro, non c'è sviluppo economico: pure le teocrazie dovranno arrendersi, pure le ultime dittature anacronistiche.
Fra 50 o 100 anni il mondo sarà molto diverso da quello che vediamo oggi: io non credo nel trionfo delle teocrazie, anzi saranno sconfitte direttamente o indirettamente da Internet.
I nostri nipoti vedranno i talebani solo nel museo delle cere?
Forse rideranno di questi vecchi barbuti guardando qualche oleografia visibile sull'Internet del futuro.
Quindi Beppe Grillo vincerà se i suoi avversari non capiranno in quale epoca vivono. sapranno capire in quale epoca vivono.