So bene che Fini non ha mai amato questa definizione, quella di statalista, perché lo rende meno liberale e liberista, ma certamente attorno a lui, se non con lui stesso, le idee dello Stato come valore assoluto, come fede ideale, trovano un perno.
Lo Stato supera i secoli ed è "immortale": questa è la base del suo pensiero ed è il punto di incontro di tutta la sua carriera politica.
Ora va oltre Berlusconi, ma senza Silvio potrà resistere alle tempeste della politica?
Il centro che si sta formando è un po' insolito e poco omogeneo: abbiamo Rutelli, Fini e Casini.
Sono tre carriere politiche partite da lontano, ma solo quella di Casini è rimasta ferma, fedele agli stessi valori, si può dire che sia sempre rimasto democristiano.
Questa strana alleanza però ha solo i nomi importanti, i generali, ma il popolo e le truppe non si vedono: il bipolarismo è sempre dominante e le passioni forti degli italiani si coagulano attorno al Pd, al suo partito amico e nemico, l'Idv.
Mentre a destra abbiamo il variegato Pdl e la Lega, che raccoglie il malcontento del Nord e la rabbia per la mancanza di sicurezza, oltre per gli sprechi economici del Paese, ufficialmente andati tutti al Sud, o così si dice.